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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 20 maggio 2001
INTERVISTA A ME STESSO
di Marco Pannella

Domanda: "Hai letto i giornali? Che succede e succederà a Via del Plebiscito?".

Risposta: "Ho sentito Massimo Bordin alla rassegna stampa di Radio Radicale. Mi basta e avanza. Il Berlusca sta scegliendo, forse senza troppo rendersene conto, se ridurre ad un suk anche il Plebiscito, dopo Via dell'Anima. Il "voto esterno" minacciato da Bossi potrebbe essere un'occasione unica per evitare di compiere oggi lo stesso errore, irreparabile, del 1994 quando, piuttosto che presentarsi alle Camere con un grande, effettivo Governo liberale, preferì la china dell'elezione della Pivetti, e di un Governo raffazzonato, infido e piuttosto mediocre, e su un programma anche allora decantato come ottimo (e che forse lo era, ma per un Governo liberale!).

D.: Ma se si fosse presentato, come dici, alle Camere, al Senato Bossi non lo avrebbe fatto cadere?".

R.: "No. Ma "magari", dissi a Berlusconi. Anche Scalfaro, in quel caso, valutava che si sarebbe dovuto subito tornare a votare, abbinando le nuove elezioni con le Europee, il 13 Giugno, o la domenica dopo. Sarebbe stato un trionfo. liberale, per di più! Io insistetti, gli scrissi (e ne parlai poi in almeno cinque assemblee nazionali della Lista Pannella), ma inutilmente. Berlusconi riconosce pubblicamente un solo suo errore: quello di non avermi ascoltato, certo: ma otto mesi dopo, quando decise di non far dimettere tutti i parlamentari del Polo per provocare nuove elezioni dopo il ribaltone realizzato con il killeraggio di Buttiglione e di Bossi. Così Scalfaro ebbe buon gioco per arrivare al suo golpe: quando sciolse le Camere, colpevoli di voler votare a favore del Presidente del Consiglio Ciampi, e di un suo Governo rinnovato, invece che essere dissolte sull'onda degli avvisi di garanzia sparati dal partito dei Pm "di sinistra".

BOSSI MINACCIA L'APPOGGIO ESTERNO? PER BERLUSCONI SAREBBE UNA FORTUNAà

D.: "Ma oggi la situazione è ben diversa. La vittoria è più netta e soprattutto ci si è meglio preparati a gestirla".

R.: "E già Berlusconi deve incassare le prime minacce di Bossi e i primi gesuitismi di Buttiglione. Se Bossi, davvero, dovesse limitarsi ad un appoggio esterno, il Governo Berlusconi -a torto o a ragione- si vedrebbe portato alle stelle sia in campo internazionale sia in quello interno. Il Ministro degli Esteri Casini potrebbe subito contare su un'immagine molto forte del Governo e del paese, un salto di qualità, un diverso ordine di grandezza, insomma, del centro-destra italiano".

D.: "Ma che fai? Tifi la Casa delle Libertà, adesso?".

R.: "Tiferò pure. Ma, ricorda: mai con questa Destra. E mai questa Destra al potere. Qualche mese al Governo non vuol dire ancora al potere. E posso sperare che in qualche mese, con Bossi più o meno fuori, ed una immagine internazionale ed europea ottima (l'immagine sono anche quattrini.), questa Destra possa forse diventare altro. Il Berlusca non ha convinzioni altre dalle convenienze, non dimentichiamolo. No. Semmai è per amor d'arte! Non solamente Franco Modigliani, ma molti e molto dei moderati, dei "laici" e "liberali", sono interessati a servire il paese".

CASINI MINISTRO DEGLI ESTERI? SI PUO' FARE. UN'IPOTESI DI GOVERNO FUTUROà

D.: "Casini agli Esteri? E Ruggero, e Biancheri?".

R.: "Casini agli Esteri? Massì. Tanto la farà comunque il Berlusca. E i democristiani , agli Esteri, per decenni non sono poi andati troppo male, per noi radicali. Ma Casini agli Esteri, Fini alla Vice Presidenza con il portafoglio della Difesa, Bottiglione alla scuola, agli embrioni e contro la masturbazione, con Pedrizzi per Vice Ministro, Fisichella alla Presidenza del Senato, con il Tremontissimo neocorporativista-liberistino, Armani e/o Baldassarri con posizioni di responsabilità, Martino alla Presidenza della Camera, Filippo Mancuso alla Corte Costituzionale a compensare non solo simbolicamente (tanto per non esaurirsi con l'impapocchiante Pera alla Giustizia) le puttanate già fatte e quelle immancabili. poi ci sono anche i La Malfa e i De Michelis, i Gifuni (da sollevare prima che compia tre settennati dall'onere quirinalizio) bravi, esperti, duttili, "laici" e sicuramente democratici, ma non proprio liberali e/o liberisti.. Oltre ai già preannunciati".

D.: "Non sei un po' ridicolo, anzi tanto?".

R.: "In attesa di consigliare Emma, e non scherzo affatto, mi alleno con quello che posso. Avrei anche una sfilza di buoni nomi per i Sottosegretari. Ah, dimenticavo: se c'è il Bossi esterno, è naturale lo Scajola agli Interni. Tanto peggio per il Maroni, che si accorgeva delle leggi che votava, solo dopo che l'Umberto lo picchiava. Peccato per Pagliarini, ma non si può avere tutto dalla vita. Con un Governo così, sarebbero create le premesse per una fusione (anziché per assorbimenti) di FI, AN, CCD e il sistema potrebbe così conservarsi ancora per qualche tempo grazie alla dialettica fra questo grosso Centro-destra Berlusconiano clericalliberalmoderato e il Centro-sinistra Rutelliano, clericosocialdemocraticoriformista. Da una parte e dall'altra non sarebbero né Bossi e Buttiglione, e nemmeno Cofferati e Bertinotti a pregiudicare la legislatura".

D.: "E tu, e noi, dopo questa batosta?".

R.: "Ma quale? Ah, quella del 13 Maggio! Caspita, chiunque sarebbe rimasto non tramortito, ma secco! "Quasi" chiunque. Mi sono però ricordato che noi siamo "quasi". E infatti. Ma capperi, che batosta! Rispetto a due mesi fa, un sacco di cose in più comprese, seminate, da fare, cresciute, che -a votazioni terminate- ci sono come cadute addosso! Che botta, davvero! E poi, anche quella storia di nemmeno un eletto, nemmeno Emma, nemmeno Luca Coscioni. E 845.000 voti! Per il Comitato sono tanti, quasi troppi, per le sue forze. Anche a non voler pensare a quanti milioni di persone, con Luca, con Saramago, con Emma sono cambiate; sono sane o malate in modo diverso, radicale".

D.: "Insomma, è andata bene! Ma non ti accorgi che puoi sembrare, sempre più, un vecchio scemo? Non capisci che sarebbe l'ora di rassegnarti a lasciare, dopo mezzo secolo, la tua leadership?".

R.: "Vuoi la prova che hai ragione? La prova assoluta? Ti rispondo: no!!! Fatto salvo, anche con te, come con Antonio Grippo, la preghiera di provare a cambiare termine, a cambiare una sola parola: "leadership" con "impegno".

E ORA? PARTECIPEREMO A TUTTE LE SUPPLETTIVE CHE SI TERRANNOà

D.: "E, in concreto, allora che fai, che c'è da fare?".

R.: "C'è da smetterla, stasera. Ricominceremo semmai domani. Ma, così, alla rinfusa, quello che mi viene in mente. C'è da continuare ad inventarci nell'off-line ogni giorno l'alimentazione dell'on-line. Nel forum dei registrati siamo giunti fino a 700/800 accessi giornalieri, per una settimana, dai 250/350 di due mesi fa. E' un salto di qualità che mi pare grande. Due o tre decine di nuovi, e una decina di nuovi thread, che non ci mollino. Qualcuno si è accorto che abbiamo investito l'equivalente di miliardi di pubblicità ai siti? C'è da sostenere, e far valere, che la soluzione anche tecnico-giuridica più fondata, non solo più logica, al problema dei seggi non attribuiti per via delle liste civetta fasulle, è quella di ritenere prevalente il dettato costituzionale sul numero dei deputati, sul dettato della soglia minima del 4 per cento? E attribuirli secondo il metodo d'Hondt a Lega, Italia dei Valori, Democrazia Europea, Lista Bonino e, forse, Partito Socialista? Ho passato il sabato a cercare Tonino Di Pi

etro, e, come al solito, non l'ho trovato. ("Come al solito", vuol dire che come al solito l'ho cercato io. Capito?). Ma vedremo".

D.: "Evvabbè. La finiamo questa intervista?".

R.: "C'è da chiarirci subito che d'ora in poi, parteciperò o parteciperemo, e da chi della Direzione o la Direzione vorrà, a cominciare da Luca, a tutte le suppletive che si terranno. Magari limitandoci al deposito del simbolo e della candidatura: poi, se non ci votano, male per noi, peggio per loro.

C'è da aggiungere che questi due anni sono stati e sono assolutamente straordinari. Che Marco è stato un fenomenale Coordinatore e compagno. Che gli altri della Direzione, nell'assieme, invece pure. Che il Comitato è un soggetto politico che, da embrione per una moltitudine di on-linisti e perfino per qualche suo membro decisamente supranumerario, non finirà nella spazzatura, ma, con Presidente Coscioni, Coordinatore Cappato, Direzione, con al seguito l'armata dei dissidenti, vittime, perseguitati, insultati, processati, condannati, irrisi, ingannati, e - ultimi degli ultimi, al solito- i concordi, che hanno la temerarietà e la prodigalità di esprimere opera, consenso (e dissenso verso e contro gli "altri"), unità critica, dolori e gioie comuni".

D.: "Buona sera, Pannèà".

R.: "Dimenticavo, per tornare a petardo: c'è un problema. Silvio Berlusconi e Umberto Bossi avevano giurato "sulla testa dei propri figli". Anch'io li ho visti a Pontida: l'han giurato . E' un problema di cultura , che alla lunga -quindi- è difficile poter ignorare; che pesa molto più gravemente e concretamente di quanto lì per lì non appaia loro, a giuranti e giurati. Prima lo si risolve e meglio è, quindi. Il "voto esterno" dell'Umberto è la manna. Il Berlusca non ascolterà nemmeno questa volta, per questa terza volta almeno? Spero che invece lo faccia. Oltre tutto non siamo nemmeno più amici. Non c'è più bisogno di scomodare il buon Dio per "guardarci" l'uno dall'altro. Bastiamo lui e io".

 
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