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Conferenza Segreteria CORA
Palma Carmelo - 10 febbraio 1996
PEZZO PER IL GIORNALE SULLA STORIA DEL DECRETO SULLA RIDUZIONE DEL DANNO (SINTESI DI UNA CRONISTORIA PIU' LUNGA FATTA DA GIULIO MANFREDI, CHE SARA' DISTRIBUITA COME LIBRO BIANCO DURANTE LA CONFERENZA STAMPA DI MERCOLEDI' 14 IN SENATO)

IL GOVERNO AMATO EMANO' UN DECRETO...

Nel gennaio del 1993 compare sulla Gazzetta Ufficiale un decreto legge (20/93), che reca disposioni urgenti per l'attuazione del Testo Unico sulle Tossicodipendenze (309/90), ma che contine al proprio interno modifiche sostanziali dell'assetto delle politiche sulle droghe nel nostro paese, pure all'interno di un regime che rimane non solo proibizionista, ma, a quel tempo, anche "punizionista".

.....IN UN MOMENTO......

Il Referendum abrogativo delle sanzioni penali per i consumatori di droghe proibite si sarebbe tenuto di lì a qualche mese, ed il dibattito politico del paese continua ad essere attestato sulla difesa più o meno critica del T.U. 309/90; fanno eccezione il Cora e alcuni piccoli e sparuti gruppi, che acquiscono alcun profilo politico di lotta e di iniziativa; la campagna di raccolta firme sul referendum contro la punibilità del consumo di droghe, tenutasi fra l'ottobre del 1990 e il gennaio del 1991, era stata sostenuta pressochè per intero dal Comitato "Radicali per i Referendum". Facendo eccezione per il Gruppo Abele, e per la FGCI, il cui apporto fruttò poche decine di migliaia di firme, nessuna forza politica e sociale decise di sostenere formalmente il referendum.

...INASPETTATO.

In quel momento, il Governo Amato, sulla base ed in ottenperanza di un "contratto" politico stipulato con la Lista Pannella, trasforma il decreto di attuazione del TU 309/90 in un atto di riforma (e, politicamente, anche di denuncia) delle politiche sulla droga realizzate sino a quel momento in Italia. Il Governo fissa criteri rivoluzionari, per la destinazione dei finanziamenti del Fondo Nazionale di Intervento per la lotta alla droga: "al finanziamento dei progetto possono accedere prioritariamente i comuni...che intendono attivare interventi sperimentali di prevenzione e recupero sul teritorio, con particolare riferimento ai centri di prima accoglienza e alle unità di strada finalizzati alla riduzione del rischio". La legislazione italiana recupera in questo modo anni di ritardo, e si arricchisce dei contributi provenienti da altre esperienze europee.

IL RISULTATO DEL REFERENDUM

Il 31 marzo 1993, quindici giorni prima del referendum, Bompiani presenta al parlamento una relazione scientifica, in cui riconosce l'efficacia dei trattamenti metadonici, e sottolinea l'esigenza di istituire un'"autorita" per il coordinamento locale degli interventi.

Il 18 aprile il 55% degli italiani vota sul referendum promosso dal CORA per l'abrogazionbe delle sanzioni penali dei tossicodipendenti: è una vittoria storica.

Nel giugno del 1993, al termine della conferenza Nazionale sulla droga di Palermo, il Ministro Contri (succeduta a Bompiani alla giuda degli Affari Sociali) afferma che il concetto di riduzione del danno è cardine della politica sulle droghe del Governo Italiano.

LA STORIA INFINITA

Governo Ciampi

Nel 1993 il decreto viene successivamente reiterato dal Governo Ciampi in marzo, maggio, luglio, settembre e novembre. Vengono introdote alcune modifiche significative: al finanziamento di interventi di riduzione del danno vengono assegnati il 47% degli fondi stanziati; viene previsto un apposito Decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri per la definizione dei criteri di riconoscimento e valutazione degli interventi di riduzione del danno.

Si intende così dare alla riduzione del danno una identità specifica, per evitare che questi termini divengano la parole-copertura di ogni tipo di intervento.

Il Ministro Contri, nel gennaio del 1994, nel corso del Congresso del Cora, assicura il suo impegno per la conversione in legge del decreto. Il decreto non viene però convertito, ed è ancora reiterato (gennaio, marzo, maggio 1994): la mancata conversione costerà moltissimo:

Il decreto si appresta a mutarsi nel proprio contrario.

Governo Berlusconi

Il 15 luglio il Ministro Giudi reitera il decreto, e lo distrugge.

-fa saltare la previsione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la definizione della riduzione del danno;-

-fa saltare il vincolo di destinazione dei fondi per la riduzione del danno-stabilito dal Governo Ciampi in misura pari al 47% degli stanziamenti previsti

-introduce modifiche apparentemente inoffensive, ma significative.

i "centri... finalizzati alla riduzione del danno" divengono "centri...finalizzati, nell'emergenza, alla riduzione del danno. Insomma: la riduzione del danno non è una alternativa ed una riforma delle politiche tradizionali; è l'ultima spiaggia e perde ogni centralità.

Il 19 novembre 1994, il cerchio si chiude. Dal decreto, reiterato per l'undicesima volta, scompare la riduzione del danno. Non viene neppure citata.

Il Cora denuncia la politica di Guidi, nel silenzio generale.

Governo Dini

Il Cora propone a deputati e senatori di reintrodurre, sotto forma di emendamento, quanto di più qualificante il decreto conteneva nelle sue prime versioni. Intanto il Ministro Ossicini mantiene un atteggiamento di perfetta continuità con l'operato del suo predecessore.

Il 1995 passa così: il decreto non viene convertito; nella discussione, avvenuta nei due rami del Parlamento, il decreto si "gonfia"; diviene un decreto omnibus: nel decreto rientrano anche le norme di sanatoria del personale precario od in convenzione dei Sert. Passa alla Camera un emendamento votato da un "partito unico" che comprende praticamente, con qualche opposizione individuale di alcuni deputati, tutti gli schieramenti politici: l'emendamento fa divieto all'utilizzo delle droghe "proibite" nelle politiche di prevenzione e riabilitazione delle tossicodipendenze. Dopo il proibizionismo sulle droghe, passa anche quello sulle cure, sulla scienza e sulla sperimentazione.

Ossicini, burocraticamente, reietera ogni volta il decreto nel testo approvato e licenziato da uno dei due rami del Parlamento.

Il 19 gennaio 1996 compare sulla GU la 18· reiterazione del decreto, con un curioso sdoppiamento; il decreto 20/96 comprende la quasi totalità del testo approvato dalla Camera in novembre; la norma di sanatoria per il personale in convenzione diventa un decreto autonomo (21/96).

Mentre il giornale è in stampa, il Cora sta organizzando l'ennesima manifestazione dinanzi al Senato, in concomitanza con la discussione sulla conversione in legge della 18· reiterazione dell'(ex) decreto sulla riduzione del danno......

 
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