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Conferenza Segreteria CORA
Starace Fabrizio - 6 aprile 1996
Lettera all'Avvenire (...)
Illustre Direttore, mi permetta innanzitutto di esprimere apprezzamento per l'ampio spazio che il suao giornale ha dedicato al fenomeno droga, traendo spunto dalla presentazione della "Relazione al Parlamento sulla problematica droga e tossicodipendenza in Italia, 1995". Come ha notato G. Anzani, nell'articolo di spalla a commento dei preoccupanti dati resi pubblici alcuni giorni fa, sempre pi· raro trovare attenzione e spazio su questo tema, a meno che ad esso non ci riporti qualche drammatico fatto di cronaca o che, ancora peggio, esso venga utilizzato quale avvio pi· o meno occasionale dell'ennesimo e sterile confronto ideologico su politiche sociali e sanitarie.

Condivido appieno i rilievi critici mossi da Anzani a quanti, con responsabilitß di governo, hanno risposto all'emergenza droga nel nostro Paese con un'approssimazione che rasenta il dolo: con mezzi modesti, ma con la forza di argomentazioni "scomode" puntualmente confermate dai fatti, quello che il Coordinamento Radicale Antiproibizionista denuncia da anni.

Basti citare in proposito l'esempio, paradossale e tragico, del decreto legge recante Misure urgenti per l'attuazione del Testo Unico sulle Tossicodipendenze 309/90, licenziato dall'allora ministro Bompiani nel gennaio 1993 e, dopo tre anni (!), non ancora convertito in legge, tanto che lo scorso 19 marzo esso giunto alla sua diciannovesima (!) reiterazione con modifiche. Mi sembra sufficiente per rappresentare la sciatteria burocratica con la quale la materia delle leggi sulle tossicodipendenze affrontata dalla classe politica italiana.

E nel frattempo I decessi aumentano, la criminalitß organizzata arricchisce, la microcriminalitß droga-correlata dilaga, il sistema giudiziario letteralmente occluso dalle migliaia di procedimenti per reati connessi alla droga, l'ordine pubblico al collasso. Per non parlare della diffusione delle malattie infettive, dalle epatiti virali all'AIDS.

Non pi· tempo di indugiare: anche questo gridiamo, inascoltati, da anni; anche per noi il rinvio e l'attendismo sono segni non della "necessaria prudenza" o della "opportuna moderazione" che il problema richiede, ma dell'incapacitß e dell'irresponsabilitß di una classe politica pi· impegnata a gestire il consenso che a governare i problemi. Incapacitß ed irresponsabilitß evidenziate nella stessa Relazione al Parlamento, curata dal Ministero della Famiglia: oltre ai dati citati essa rivela un uso dissennato delle risorse, disperse in interventi settoriali e scollegati, l'inadeguatezza (eufemismo spesso adoperato in burocratese) dell'assistenza ai tossicodipendenti in carcere, il mancato completamento della rete dei servizi pubblici e degli organici necessari al loro buon funzionamento. E a fronte di tale desolato e desolante panorama NON un amministratore, un direttore di USL, un assessore o un ministro che abbia avvertito la necessitß di presentare le proprie dimissioni ! E non un magistrato che abbia pers

eguito i comportamenti, evidentemente omissivi, se non peggio, che hanno determinato questa situazione ! Ed infine (a ciascuno il suo, direbbe Sciascia) quante inchieste giornalistiche Lei, Direttore, ricorda, volte all'individuazione ed alla documentazione delle responsabilitß ?

Si sente spesso dire "denunciare facile, proporre pi· complicato": a questa critica gli antiproibizionisti non si sottraggono, e anzi la girano a quanti, sempre pi· convinti del fallimento delle attuali politiche sulle tossicodipendenze, non vogliono farsi complici di tale fallimento. E tuttavia, basta guardare ai programmi presentati dai vari schieramenti partecipanti alle prossime elezioni politiche: dichiarazioni scontate, progetti vaghi, affermazioni di principio.

Per evitare di "restare alla finestra a contare i mille funerali dei nostri figli", necessario molto di pi·. Le sar grato, Direttore, se col suo giornale vorrß interpretare questo nostro desiderio di chiarezza e conoscenza e sin d'ora le confermo la mia disponibilitß ad un confronto franco ed impietoso.

Cordialmente.

Fabrizio Starace

Docente di Igiene Mentale - Seconda Universitß di Napoli Honorary Lecturer - RFHSM, University of London giß Consulente dell'Organizzazione Mondiale della Sanitß

 
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