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Conferenza Segreteria CORA
Palma Carmelo - 6 giugno 1996
INTERROGAZIONE SULLO STATO GENERALE DEL FENOMENO, QUALE EMERGE DALLA RELAZIONE AL PARLAMENTO FATTA A MARZO DA OSSICINI; LE ALTRE DUE DOVREBBERO ESSERE SULLA CANNABIS (E SULLA LINEA DELL'INCIDENTE COSTITUZIONALE) E SULLE ESPERIENZE INTERNAZIONALI;

I sottoscritti...

premesso che:

-lo stato del fenomeno delle tossicodipendenze e dei consumi di droghe illegali, quale emerge dall'ultima relazione sui dati dell'anno 1995 presentata al Parlamento dal Ministro degli Affari Sociali (31 marzo 1996), denuncia un quadro di allarmante e pericolosa "assenza di governo" e di prospettiva politica;

- le politiche sociali e sanitarie adottate sino ad oggi hanno registrato parziali e limitati successi, rispetto a fasce della popolazione tossicodipendente capaci di seguire e coronare processi riabilitativi, ma hanno di fatti limitato l'offerta terapeutica ad una gamma, più o meno diversificata, di "strategie dell'astinenza";

-il fenomeno nel suo complesso sembra evolversi in modo indipendente, rispecchiando da una parte la diversificazione dell'offerta del mercato illegale, e dall'altra l'irrilevanza di interventi, cui, nel quadro dell'approvazione del 162/90, il legislatore aveva fatto grande affidamento per limitare la circolazione ed il consumo di droghe illegali; in particolare:

a)il ricorso a strutture socioriabilitative di tipo comunitario o comunque residenziale, oltre a denunciare una lieve flessione (3%) rispetto al 1994, interessa una quota tutto sommato ridotta della intera popolazione tossicodipendente, e comunque non più di un terzo (37%)rispetto a quella complessivamente in contatto con i servizi;

b)i livelli di sieroprevalenza fra la popolazione tossicodipendente continuano ad essere purtroppo altissimi, in conseguenza delle dissennate politiche sanitarie del passato, ed il 61% dei casi registrati di Aids sono correlati allo stato di tossicodipendenza;

c) i sequestri delle "tradizionali" sostanze sono diminuiti rispetto al 94 (-18% per l'eroina, -61% per la cocaina, 17,74% per l'haschisch), mentre sono aumentati quelli delle nuove droghe chimiche (ecstasy: + 117%); tali sequestri, più che incidere concretamente sulla circolazione delle sostanze, sembrano "registratare", come semplici indicatori, i mutamenti di un fenomeno che, anche nella sua dimensione commerciale, sfugge ad ogni controllo efficace;

d) le segnalazioni ai servizi da parte delle Prefetture investono maggioritariamente consumatori di droghe leggere (53,51%), che per la grandissima parte non si rivolgono ai servizi (di cui rappresentano solo il 7,98% dell'utenza), poichè non ne hanno alcun bisogno, e non ne riceverebbero comunque alcuna risposta se non "retorica"; dunque l'intero sistema sanzionatorio sopravvissuto alle abrogazioni introdotte dal referendum del 1993 dimostra di non avere alcuna effettiva rilevanza in ordine al controllo del fenomeno ed al raccordo dei consumatori di droghe con i servizi, ma continua a rappresentare l'aspetto più gravemente e inutilmente persecutorio della normativa italiana sulle droghe;

e) i livelli di utilizzo del metadone protratto o a mantenimento (che coinvolge circa il 20% degli utenti dei servizi, e solo il 3% dei detunuti tossicodipendeti) rivela come tuttora esistano remore e rifiuti ideologici rispetto alle strategie di normalizzazione della tossicodipendenza attiva, e come non abbiano per altro verso trovato alcun riscontro le molto prudenti "Linee guida per il trattamento delle dipendenze da oppiacei con farmaci sostitutivi" emanate dal Ministero della Sanità in data 30 settembre 1994;

f)i decessi per overdose di eroina sono aumentati del 20,29% (passando da 1043 a 867 casi), e denunciano, da una parte, i rischi gravissimi connessi alla diversificazione e destabilizzazione dei mercati illegali, e, dall'altra, la ridotta capacità dei servizi e dei sistemi di cura ad attuare concrete politiche di prevenzione sanitaria rispetto al consumo di droghe;

-i risultati del referendum, e quelli della Conferenza Nazionale sulla droga di Palermo del 1993 sono lontanissimi dal trovare una puntuale applicazione; al contrario negli ultimi 2 anni i governi succedutisi, ed i provvedimenti sino ad oggi adottati, hanno rinnovato ed aggravato forme di "proibizionismo sulle cure", e sui diritti di consumatori di droghe illegali;

-il decreto attuativo del TU 309/90, che nella sua versione originaria (gennaio 1993) aveva tentato, per la prima volta, di dare cittadinanza alle politiche di riduzione del danno, è stato, reiterazione dopo reiterazione, rapidamente normalizzato, sino a divenire, un decreto omnibus, di assoluta continuità con le peggiori politiche sulla droga realizzate nel nostro paese;

interrogano il Ministro degli Affari Sociali per sapere:

-in che misura, ed in che termini, intenda caratterizzare la conversione in legge, o la nuova reiterazione del decreto n. del 19 maggio 1996; se cioè ne voglia fare una prima tappa di un processo di riforma capace di introdurre stabilmente, anche nel nostro paese, le politiche di riduzione del danno sulla scorta delle esperienze maturate in altri paesi europei; in particolare se ritenga urgente;

a)l'individuazione di linee prioritarie di finanziamento per i programmi rivolti alla fascia dei tossicodipendenti attivi;

b)l'istituzione di centri di accoglienza a bassa soglia per tossicodipendenti attivi, di carattere diurno o residenziale;

c) l'inaugurazione di forme più avanzate e coraggiose di trattamento farmacologico delle dipendenze, tanto rispetto alle sostanze già in uso, quanto rispetto ad altre (ad es: buprenorfina) ancora interdette nella cura delle dipendenze;

d) l'adozione dei medesimi protocolli scientifici attualmente utilizzati in Svizzera, per consentire forme limitate di sperimentazione dell'uso terapeuitico dell'eroina nella cura delle tossicodipendenze;

-se non ritenga opportuno, e conseguente al risultato referendario del 1993, l'abrogazione delle sanzioni amministrative per il consumo di droghe illegali;

-se intenda organizzare la prossima Conferenza Nazionale sulla Droga, in modo da dedicare specifiche sessioni alla illustrazione e valutazione dei risultati ottenuti, nel campo della prevenzione e cura delle dipendenze, da altri paesi europei che già da anni hanno intrapreso politiche di riduzione del danno.

 
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