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Conferenza Segreteria CORA
Donvito Vincenzo - 10 giugno 1996
dubbi non sopiti
formaldeide per riconoscere la bontà dell'ecstasy e nostra distribuzione.

Ho pensato e ripensato a questo tipo di iniziativa che qualcuno ha proposto di mettere in essere nella prssima estate davanti a qualche discoteca.

Ho fatto un giro a 360 gradi e sono tornato al punto di partenza.+

Non ne vedo l'utilità, anzi.

Il problema di ogni battaglia, è di convincere coloro che sono titubanti. Quello che in gergo politichese uninominalista viene chiamato "convergere al centro".

In una battaglia ci sono, per l'appunto, diverse fasi. E quella dell'azione eclatante per attirare l'attenzione, mi pare sia già stata fatta e, consideraa la situazione, .... più di così non si poteva (cosa meglio di Pannella in tv dall'Eusanio?). E già questa apapre difficile in considerazione del diverso comportamento della magistratura davanti ad un diritto certo e ad una giurisprudenza e interperetazione che fanno a gara per contendersi lo scettro di re della giungla.

Una organizzazione, orea, deve cercare di raccogliere i frutti, e meglio spiegare ai titubanti (che sono numerosi e quasi tutti a metà tra gli antiproibizionisti e i proibizionisti), cosa significi e cosa comporterebbe un nuovo regime alternativo all'attuale. Tra cui, il fatto che antiproibizionismo non significa incentivo al consumo delle droghe, ma informazione e coscienza del cittadino di fronte al fenomeno, di fornte alla necessità di convivere con il male, così come avviene per molti altri apsetti della nostra vita (in particoalre ciò vale per chi considera la droga un male .... ma qui l'aspetto è secondario).

Se ci mettiamo a cercare di razionalizzare e rendere meno pericoloso l'uso ilelgale delal droga in regime proibizionista (con tutto ciò che questo significa per i rapporti con mercato e la filosofia trasgressiva che c'è dietro), credo che non facciamo opera bona nei confronti delal nsotra causa, che, ricordo, è quelal di convincere i titubanti (che certamente non sono sostenitori dell'uso delal droga) delal bontà della nostra causa.

La contestazione sollevatami dal Turco (meglio questoi che niente) non regge, perchè ritengo che in questo caso sarebbe meglio niente che questo. Il paragone con l'iniziativa di quei compagni che decisero di farsi lo spinello davanti alle prefetture, è illuminante e d'esempio. Non solo vedo questo nuovo episodio simile, ma lo vedo anche peggiorativo.

Insomma, il problema degli antiproibizionisti, è quello di farsi unacredibilità "borghese", per una battaglia che è solo di libertà e d'ordine, non certo quello di sembrare per forza i pierini della situazione. Chein questo caso non appagherebbe.

 
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