Non voglio tediare nessuno, ma ripeto che una riflessione, magari breve, debba essere fatta alla luce dello svolgimento del Consiglio generale. Ripeto che parlo per conoscenza indiretta, non avendo partecipato, ed avendo ascoltato solo qualcosa alla radio e i commenti di Manfredi.
Non mi piacciono le persone che sputacchiano sul Cora perche' l'unico antiproibizionismo da seguire sarebbe quello di Pannella, ma non mi piacciono nemmeno quelli che fanno finta di far finta di niente. La dissimulazione mi piace ancor meno della simulazione, onesta o disonesta che sia.
Faccio un esempio: il Cora ha un leader naturale (storico, consolidato, riconosciuto, non contestato) che da tempo non soltanto non partecipa alle riunioni decisionali del Cora stesso, ma che proprio non parla piu' con i suoi leader e/o militanti, tranne qualche rara battuta od eccezione. Non solo, ma fino ad oggi il leader pare ritenere non utile coinvolgere il Cora nella predisposizione ed elaborazione della prossima campagna politica che lo stesso leader intraprendera' in autunno. proprio sulla legalizzazione delle leggere.
Dalle mezze cose che si riescono a comprendere pare anche che Pannella stia pensando ad un mega convegno internazionale sulla sua azione .... e noi stiamo per convocare a Bruxelles il congresso di rilancio del Cora. Visto che queste cose le sappiamo tutti, e che nessuno (tranne prova contraria) pensa di cambiare le cose cambiando leader, o cambiando il modo di fare del leader, e che tutti sappiamo poi convivere con le caratteristiche che il leader stesso ha, modificando nostri convincimenti e progetti (per convinzione, non per plagio, si intende), ne consegue che:
- Se Pannella rimane il leader di riferimento dell'antiproibizionismo italiano (cioe' in primis del Cora) e vuole affermare la sua immagine di leader dell'antiproibizionismo europeo e mondiale anche attraverso la sua campagna d'autunno, tutte le nostre ipotesi di rilancio del Cora devono essere riviste. Risulta effimero, tanto per fare un esempio, cercare di lanciare in Italia un Cora stile Nessuno Tocchi Caino, semplicemente perche' l'immagine di Pannella e' perfettamente sovrapposta a quella del Cora (e personalmente dico "meno male") e quindi rende IMPOSSIBILE ogni tentativo di allargare l'area degli iscritti/militanti/contribuenti/simpatizzanti oltre alla cerchia di chi considera Pannella sufficientemente simpatico o intelligente.
Area che segue le sorti dell'immagine di Pannella, appunto, che e' notoriamente composta da qualcosa in piu' che non il semplice antiproibizionismo.
- Una volta che noi si abbia le idee chiare almeno sulle scadenze del Cora si deve chiedere con urgenza una riunione con Pannella per spiegargli i nostri passaggi e le nostre scadenze, e chiedere, apertis verbis, quale ruolo il Cora deve avere nella campagna, pare internazionale, che si appresta ad avviare sulla sua iniziativa d'autunno.
- Il Congresso di Bruxelles cade nel bel mezzo dell'azione di Pannella. Non se ne puo' non tenere conto. Organizzarlo a Bruxelles con al centro l'azione del Pannella significa creare una tribuna di amplificazione della sua azione a livello europeo e mondiale.
- Bisogna puntare molto sulla campagna via Internet: e' la cosa che mondializza (scusate il neologismo) piu' in fretta e meglio una iniziativa come quella che Pannella sta per intraprendere. Per far questo non si puo' arrivare impreparati. Bisogna studiarla, nei contenuti e nella forma. In come alimentarla, con quali tempi, ecc. Insomma se il Cora, o una parte di esso, si candidasse alla gestione politica (quella di immagine ci pensa il titolare dell'impresa) dell'iniziativa Pannella buona parte di questa azione, perlomeno il suo sviluppo di informazione e contatti, puo' essere fatto attraverso Internet. Quindi attrezzarci per questo. Donvito e i suoi su questo tornano utilissimi ...
- Congresso di rifondazione dove il Cora si trasforma in un organismo federato, alla Nessuno Tocchi Caino. Presidenza a Pannella (che in quel momento dovrebbe essere in carcere), progetto politico centrato sulla legalizzazione immediata delle leggere e sulla denuncia, ove e' possibile, delle convenzioni internazionali. Organizzazione interna centrata su nuceli di azione antiproibizionista, con un numero minimo di iscritti, raccolti su un progetto, che hanno un responsabile (eletto) che partecipa ad una sorta di Comitato direttivo. Di cui fanno parte gli organi internazionali, un certo numero, ristretto, eletto dal Congresso, i responsabili dei nuclei operativi, e gli organi del pr.
Per il lancio del primo anno vedrei bene una segreteria di tre persone di cui uno con base italiana, uno con base il mondo (!?!) e uno che si occupa dei soldi. Ripeto: presidente effettivo, non onorario il Pannella.