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Conferenza Segreteria CORA
Partito Radicale Maurizio - 30 settembre 1996
non mi convincono le argomentazioni né di vincenzo né di carmelo SE stiamo scrivendo e ragionando sul CORA.
Francamente (e sottolineo il francamente) non ho elementi per ragionare di aprtito o di movimento o della famiglia o casa radicale.

Mi viene difficile da qui ma, se fossi a roma, sono certo lo sarebbe ancora di più. Se fossi a Taranto no, farei come Vincenzo, sapendo di "sbagliare" ma convinto che è l'unica cosa possibile oggi per chi... (per spiegare questi puntini dovrei scrivere due pagine che vi risparmio).

Il CORA, aripeto, per me è solo incidentalmente una sigla. Che per ragioni contingenti si occupa per e nell'area radicale di antiproibizionismo.

E devo rilevare che lo fa senza essere il centro studi a cui si commissiona o la brigata a cui si ordina. D'altronde le nostre delibere ce le siamo pensate, votate e nel limite del possibile realizzate.

Il CORA, per inciso, non ha mai ricevuto INVESTIMENTI iniziali (parlo dei beneamati, che non sono i coglioni ma i soldi), a meno che l'elezione di Taradash non la si legga in questo senso.

Il CORA, per inciso, ha dato e dà al partito, un contributo che (sicuramente, certissimamente, anche se non ho i dati) è il più alto in rapporto al bilancio.

Cagatine, forse.

Le lobby. Con tutto il rispetto per Carmelo e Roberto (non individuo altri soggetti sospetti nel testo di vincenzo) io non ce li vedo. Eppoi, se devo essere proprio sincero, che male c'è? ci sarebbe?

Quello che a me preoccupa più di eventuali lobby interne sono due modi di agire:

- in sintesi: tanto il cora c'è, tanto i materiali (per quanto pochi e miseri) per i tavoli li produce, e se ci sarà una cosa seria la fa Pannella.

- lo svaccamento generale (e qui fotografo, via satellite, da brux).

- il CORA c'è o non c'è è la stessa cosa.

queste a grandi linee le cose che vedo intorno al cora.

possiamo decidere che questi problemi non esistono, possiamo decidere che questi problemi sono più grandi di noi, possiamo decidere di dare una accellerata ai nostri progetti o invece frenare.

io la mia convinzione l'ho espressa: abbiamo bisogno di diverse gambe (che cazzo me ne frega se penso che la cosa di torino è forse una cazzata, meglio una cazzata che niente, comunque; cosi' come so che il lavoro di Carmelo e Giulio e Lucio da una parte e di Carla da un'altra e di Fabrizio da un'altra ancora e di Vincenzo e di Enzo e di Werther e di Monica e di... e di tutti gli altri che ci sono, che ci potrebbero essere è INDISPENSABILE nelle diverse specificità a patto che sia riconducibile ad un progetto, quello del CORA.

SE pero' il CORA sono alcuni radicali che hanno la priorità antiproibizionista, cioè che sviluppano per il partito una tematica, e non invece che NEL partito vivono una loro specificità organizzativa allora possiamo chiudere.

Io spero ancora che si possa costruire una organizzazione politica.

Diversamente so già, anzi ho già visto, quando pannella decide per se lo si segue ma -mi si consenta- non resta granché. almeno mi sembra. resta pero' apnnella, solo.

a me questo non piace, non va bene e cerco di contrastarlo: vorrei essere utile a marco e non lasciarlo solo. che per seguirlo non c'è problema, anzi è molto più facile.

 
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