Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 17 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Segreteria CORA
Radio Radicale Roberto - 2 ottobre 1996
Quella che segue è una proposta di scheda sulla distribuzione controllata di eroina che ho ricavato dall'articolo apparso sul Foglio il 14 settembre scorso. Penso possa essere utile per un volantino da dare a chi chiede spiegazioni o a chi pensa che la distr.contr. sia Platzspitz.
Sono gradite correzioni e miglioramenti. Fatene buon uso.

-------------------------------------------------------

LA SOMMINISTRAZIONE CONTROLLATA DI EROINA

COSA E'DAVVERO, COME FUNZIONA, COSA PRODUCE

I dati ufficiali dell'esperimento svizzero di riduzione del danno

La somministrazione di eroina sotto controllo medico ai tossicodipendenti non è una novità o una "stranezza" decisa dal Consiglio comunale di Torino. Da quasi tre anni è una realtà in quindici città svizzere. Invece di perdersi in sterili polemiche, così come accade in Italia, il governo svizzero ha adottato un approccio pragmatico al problema della droga e della tossicodipendenza. Così a partire dal gennaio 1994 i primi 250 eroinomani sono stati ammessi al programma di trattamento gratuito a Zurigo, Berna, Friburgo, Ginevra e Basilea. Nel '95, visti i risultati positivi, il numero degli assistiti è raddoppiato e attualmente ha raggiunto quota mille.

Il programma svizzero di somministrazione controllata di eroina non è la legalizzazione della droga, e non va confuso con quanto è avvenuto per qualche anno al Platzspitz di Zurigo. Il tentativo, simile agli analoghi esperimenti tentati a Liverpool e a Francoforte, rappresenta l'attuazione della politica di "riduzione del danno" legato alla tossicodipendenza.

Ecco il più recente bilancio dei suoi risultati, condotto sui primi 260 eroinomani che si sono offerti volontari.

Le somministrazioni avvengono in locali appositi, con l'assistenza di infermieri, medici e psicologi. L'eroina necessaria viene importata sotto il controllo dell'Agenzia degli stupefacenti dell'Onu. I locali sono aperti ad ore fisse e i partecipanti si iniettano le dosi in loco: non possono portarsi via la droga ma è permesso farsi più iniezioni durante la stessa giornata. Non ci sono stati problemi con gli abitanti dei quartieri vicini.

I due terzi degli eroinomani hanno dai 26 ai 35 anni, il 62% sono maschi, il 76% ha avuto l'epatite, il 48% è stato in ospedale psichiatrico, il 43% ha tentato il suicidio, il 23% sono sieropositivi. La loro tossicodipendenza dura in media da dieci anni. La metà ha tentato in passato di disintossicarsi in comunità, senza riuscirci.

All'inizio del programma il 13% dei partecipanti si prostituiva, il 14% era senza casa, l'82% era disoccupato, l'86% aveva subito condanne, il 53% confessava di esercitare ancora attività illegali (piccoli furti, spaccio, microcriminalità), un terzo era malnutrito.

Nel giro di pochi mesi i senza casa sono calati al 3% e i disoccupati al 54%. Buoni risultati anche dal punto di vista della delinquenza: il 44% ha potuto rompere ogni contatto con gli spacciatori, solo il 16% è ancora coinvolto in attività illegali e la prostituzione è diminuita fino al 6%. Anche la "politossicomania" è calata: accanto all'eroina il 31% usava anche cocaina, oggi solo il 9%.

Quelli rimasti, in compenso, hanno visto diminuire i propri disturbi fisici più frequenti: l'insonnia (dal 40 al 34%), la mancanza di appetito (dal 28 al 21%), la mancanza di desiderio sessuale (dal 24 al 20%), i sudori notturni (dal 22 al 17%), la gola secca (dal 17 al 14%).

L'analisi dei risultati dimostra inoltre un miglioramento complessivo dei pazienti, soprattutto nei loro comportamenti a rischio.

I motivi principali di uscita dal programma di sono dovuti all'ammissione ad altri trattamenti (principalmente con farmaci sostitutivi come il metadone a scalare) o la difficoltà di rispettare quel minimo di disciplina che la distribuzione controllata impone. In cinque su cento, infatti, sono stati allontanati per minacce di violenza o altri comportamenti intollerabili. Il comportamento aggressivo dei pazienti non è migliorato, anche se si nota una riduzione significativa dei sintomi psicopatologici e in particolare degli stati depressivi e di angoscia paranoide.

Per il professor Ambros Uchtenhagen dell'Istituto di medicina preventiva dell'Università di Zurigo, uno dei quattro curatori del rapporto, l'esperimento svizzero dimostra come la terapia di mantenimento con l'eroina sia realizzabile: "Siamo riusciti a recuperare un gruppo di soggetti fortemente marginalizzati, per il quale qualsiasi altro trattamento era fuori discussione. La situazione fisica e sociale dei partecipanti è migliorata in maniera significativa e non c'è stato alcun caso di aumento del dosaggio".

L'esperimento svizzero è provvisorio, si concluderà nel gennaio '97, ma è ormai certa una sua proroga, e che nel prossimo futuro si allargherà. Il 17 settembre scorso il Consiglio degli Stati ha approvto un progetto di politica sulle droghe in linea con l'orientamento del Governo, che stabilisce quattro momenti di intervento: prevenzione, terapia, riduzione del danno, repressione. Esso prevede anche la somministrazione controllata di stupefacenti a scopo terapeutico.Ora il progetto torna all'esame del Consiglio Nazionale.

IL PROFESSOR UCHTENHAGEN ILLUSTRERA' I RISULTATI DELL'ESPERIENZA SVIZZERA NEL CORSO DEL CONGRESSO DEL CORA CHE SI TERRA' A BRUXELLES, PRESSO IL PARLAMENTO EUROPEO, DAL 5 AL 7 DICEMBRE.

Per saperne di più leggete il volumetto "La distribuzione controllata di eroina. L'esperienza svizzera", edito dal CORA, in vendita a 10.000 lire nelle Librerie Feltrinelli o direttamente telefonando allo 06-689791.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail