Si potrebbe chiedere a Cento di presentarla ma, dato che ho cercato di scrivere un testo centrato sul CORA, forse sarebbe meglio che lo facesse qualcuno più affine a noi o solo un po' più legato a noi (il solito Milio? la Scopelliti? la Maiolo?). Il panorama è sconfortante , lo so ma qualcuno ha suggerimenti?---------------------------------------------
INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLE POSTE E DELLE TELECOMUNICAZIONI
Premesso
- che il 18 ottobre scorso la trasmissione "Radio Help" in onda su Radio Uno della Rai era dedicata al convengo dell'International Movement Against Drugs dal titolo "Nessuna droga libera dalla droga. La solidarietà sì", svoltosi presso la comunità di San Patrignano;
- che detto convegno lungi dal qualificarsi come convegno scientifico, si è caratterizzato come riunione politica di persone e organizzazioni che intendono combattere qualunque ipotesi di legalizzazione delle droghe;
- che durante la citata trasmissione, al signor Andrea Muccioli veniva data ampia possibilità di esprimere il proprio pensiero in merito al problema droga e tossicodipendenza, contro le politiche di "riduzione del danno", contro l'impiego di metadone e farmaci sostitutivi nella cura delle tossicodipendenze da oppiacei, contro il recente ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Torino, contro qualsiasi ipotesi di legalizzazione delle droghe leggere e di somministrazione sotto controllo medico di eroina ai tossicodipendenti;
- che il signor Muccioli ha più volte accusato i politici e gli amministratori pubblici che tali proposte condividono e sostengono di volersi in questo modo liberare dalla responsabilità di affrontare il problema della tossicodipendenza;
- che negli stessi giorni in cui si è svolto il convegno, in altre trasmissioni della RAI il signor Andrea Muccioli ha potuto ampiamente ribadire i propri convincimenti, senza alcuna possibilità di confronto e di contraddittorio con chi, sui medesimi argomenti, sostiene posizioni diverse ed opposte;
- che i giudizi e le opinioni espresse dal signor Muccioli e dai promotori del convegno di San Patrignano possono essere controbattute sia da una copiosa letteratura scientifica internazionale, che da altrettanto qualificati esperti, studiosi e operatori nel campo delle tossicodipendenze;
- che dell'iniziativa politica, di informazione e di documentazione, degli antiproibizionisti, in particolare del Coordinamento Radicale Antiprobizionista, non c'è praticamente traccia nei telegiornali, nei radiogiornali, nelle varie trasmissioni di informazione del cosiddetto "servizio pubblico" radiotelevisivo;
- che solo agli esponenti del Coordinamento Radicale Antiprobizionista, la RAI continua a negare la possibilità di spiegare all'opinione pubblica cosa è l'antiproibizionismo sulle droghe, cosa si intende per legalizzazione, quali sono le loro proposte concrete per affrontare e risolvere il problema della tossicodipendenza;
tutto ciò premesso e considerato, si interroga il ministro per sapere
- se ritiene corretto il comportamento di un "servizio pubblico" - pagato, direttamente e indirettamente, da tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro convinzioni ideali e politiche - che, su di un tema delicato e complesso come quello delle politiche in materia di droghe, dà largo spazio ad una sola opinione;
- se non ritenga che tale comportamento configuri, nei fatti, la deliberata e arrogante volontà di cancellare una presenza politica e organizzativa - qual è quella del Coordinamento radicale antiproibizionista -, che in questi anni ha saputo produrre proposte concrete in materia di politiche sulle droghe e le tossicodipendenze: dal referendum sulle parti più repressive della legge Jervolino-Vassalli, alle proposte di legge di iniziativa popolare per la riforma della legge sulla droga e della legge sull'AIDS; dalle Agenzie comunali per le tossicodipendenze all'ordine del giorno del Comune di Torino per una nuova politica sulla droga, all'attività dell'Osservatorio delle Leggi sulla Droga che da anni produce studi scientifici e analisi statistiche sul fenomeno, raccolti in rapporti periodici, per non citarne che alcune;
- se non ritenga che tale comportamento, per cui sui temi delle droghe chiunque ha diritto a esprimere la propria opinione fuorché una ben precisa parte ed organizzazione politica, rappresenti un evidente e sistematico scempio di legalità, verità e correttezza professionale.