per fare questo è utile, giusto ed anche urgente che ciascuno tiri fuori quel che ha da dire e chi non è d'accordo re/agisca nel modo più duro possibile ondi evitare equivoci.il mio ragionamento è il seguente. ci sono una serie di professionisti dell'antiproibizionismo in giro per l'europa che si riconoscono da due peculiarità, inannzitutto ci odiano eppoi usano l'antiproibizionismo come grimaldello per ottenere qualche soldino per le loro sigle (in questa accezione "sigle" va bene, ed in questo il cora non è sicuramente una sigla).
detto questo è urgente scegliere che valore dare alla politica olandese e alle politiche di riduzione del danno o all'uso terapeutico di queste sostanze (quando sussiste, probabilmente uno psichiatra direbbe sempre a seconda dei soggetti). Potremmo dire ben vengano ma il problema è altro. Oggi mi sento di poter dire che queste politiche se si esauriscono nella loro applicazione non fanno altro che occuparsi della parte minoritaria delle vittime del proib.: i consumatori.
E mi sembra sia giunto il momento anche di spingere la critica alla responsabilità degli stati e dei governanti in prima persona: questi danni li procurate voi.
Organizzativamente non possiamo prescindere da alcune considerazioni.
La prima è che da associazione del pr si diventi a termini di statuto pr associazione federata, tutelando il dato federativo con uno statuto rigoroso.
La seconda è che dobbiamo potenziare il dato federante, non possiamo non tener conto, ad esempio, che in portogallo esiste l'equivalente del cora in italia: la soma. non possiamo chiedergli di cambiare nome, visto che la politica è identica. Ma, oltre questo non v'è granché, a parte una cosetta ma molto irrilevante in gran bretagna.
il problema più grosso che già esiste e si moltiplicherà è quello delle responsabilità. ovvero saranno più gravose e saranno anche di più delle attuali.
dovremmo avere chi si occupa di tenere i rapporti politci con il mondo francofono ed anglofono, innanzitutto. chi si occuperà dei web nelle varie lingue.
ho voluto fare questo esempio e non quello della "dirigenza" intesa in senso classico, essendo questo lavoro quello dirigente.
caro perduca, sigle vuote e sigle piene? io non ci credo.
ciascuno di noi, singolo ed organizzato insieme, sceglie che fare, come e -se permettete- con chi.
non voglio, perché qui, oggi, non serve fare esempi comparativi.
la tentazione è forte. il cora è una organizzazione politica nonviolenta, nel bene e nel male, con più o meno slancio, più o meno intesantemente, questo è perché questo ha fatto e fa. è autofinanziata, quando ha usato le strutture del partito le ha pagate senza bisogno che il partito gli chiedesse i soldi, e a volte le ha pagate anche quando non erano dovute. ha accettato di pagare il prezzo di essere cosa radical panenlliana e lo ha fatto con convinzione.
in fin dei conti, con tutte le nostre deficienze, personali e collettive, riusciamo a fare delle cose, a volte con molta fortuna e alcune con molta sfortuna.
Ometto tutti i SE che si potrebbero scrivere.
continuero' dopo aver letto qualche intervento.
e sarà bene intervenire tutti che la situazione non è affatto facile né scontata.