dopo aver letto turco del ms 1097 :
sono molto d'accordo con le cose che dice perchè, lui lo dice benissimo e lo sa da tempo, mi sembra che la configurazione del nuovo cora internazionale sia a mezzo tra il MOVIMENTO DI AZIONE INTERNAZIONALE di cui si sente il bisogno ma anche la LOBBY Mondiale, il gruppo di pressione, che, magari attraverso l'OeLD o il manifesto-appello dei premi nobel sull'antiproibizionismo si pone come riferimento culturale per l'antiproibizionismo del terzo millennio ( ... grandiosa come definizione, eh! ... o del 2000 se preferite ...).
Anche perchè se di soldini si potrà parlare quelli li porteranno l'appello-manifesto e l'OeLD, non le azioni che potremo inventarci.
cora federativo
starace dice che la struttura federale può essere praticata. Io ricordo con terrore che anche gli Amici della Terra sono a struttura federale. Bisogna intendersi sul tipo di federazione: ripeto Green Peace, Act Up, Amnesty sono i modelli che mi piacciono di più perchè non ci sono "consolati nazionali" con consoli e truppe, bensì gruppi di attività che, per non essere velleitari, potrebbero avere almeno una dimensione regionale (del tipo delle regioni italiane, tedesche, francesi e similari).
Ci possono essere, secondo me, patti federativi con altre organizzazioni GIA' ESISTENTI che sono antiproibizioniste, tanto per allargare il fronte e per raggiungere luoghi che noi avremo difficoltà a raggiungere.
1 su 10.000 (1 iscritto/militante al cora per ogni 10.000 abitanti) mi sembra un obiettivo ragionevole. Per l'Italia sarebbero 5000 iscritti: pochi rispetto alle necessità ma assolutamente tanti rispetto alla nostra storia. Anche perchè un conto sono 5000 iscritti e un altro sono 5000 militanti, azionisti, internazionalisti convinti.
iscrizione
commisurata al PIL, in una quantità che decideremo insieme, secondo me non inferiore alle 150.000 a testa in lire italiane.
fare l'organizzazione
anch'io credo che importante sia fare l'organizzazione. Ma le organizzazioni si fanno sulle iniziative. Il processo a Pannella e tutto quello che sapremo/riusciremo a fare in Italia sarà la nostra occasione (forse l'ultima?) per rifondare una grande organizzazione antiproibizionista italiana. Cosa avremo in Europa? Il processo a Marco e magari la galera si potrà utilizzare al massimo in Belgio, forse un pò in Francia. Ma poco poco.
Se però tre o quattro editorialisti dei grandi quotidiani nazionali europei scrivessero del caso Pannella, politico liberale più volte parlamentare e eurodeputato, che a 66 anni suonati decide di tornare in carcere per l'antiproibizionismo (tipo Savater sul Pais e cose simili), allora forse qualcosa si potrebbe smuovere.
Internet e la radio
sarò un maniaco, ma credo che se ben gestiti i siti web e le campagne via Internet possono galvanizzare e fare molta audience e proselitismo. Molta. Ma ci vogliono obiettivi chiari: boicotta la Marlboro piuttosto che fai uscire di galera Pannella lo sono, adesioni a manifesti o appelli no.
RAC
potrebbe andare bene se prima chiedete a un inglese e a un americano cosa gli viene in mete se pronuncia quella sigla. A volte negli slang ci sono assonanze o ricordi che gli italiani non possono sapere ...
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dopo aver letto turco del ms 1097 :
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