dico semplicemente che la lettura tecnica e' anche la lettura politica e non percolpa di chi l'ha fatta ma perche' sulle convenzioni si puo' agire all'interno delle stesse con delle regole previste.la regola base e' che solo gli stati possono intervenire e su questo vanno/andrebbero costruite delle iniziative politiche.
credete voi che vi sia un (1) paese al mondo che voglia mettere in discussione le convenzioni? e chi presenta qualcosina (libano, per esempio) e' per contestare i passaggi duri contro il riciclaggio.
io penso che cambiare le convenzioni sia una necessita' ma non un obiettivo del cora o del pr e penso anche che l'iniziativa del PR presso l'onu debba (se si potra') avere leve diverse.
a meno che -ribadisco- in questa conferenza ci sia qualcuno convinto che noi possiamo trovare un paese sfigatissimo gia' firmatario delle convenzioni che a un certo punto le contesti. questo paese non esiste perche' -proprio perche' sfigatissimo- dipende dagli usa o dalla francia, dall'inghilterra o dalla germania. non e' solo una questione politica e non mi pare che noi -oggi- abbiamo un potere di influenza da poter competere su questo fronte.