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Radio Radicale Roberto - 19 giugno 1997
WORLD DRUG REPORT

Quella che segue e' la nuova bozza del comunicato stampa sul WDR rielaborata grazie alle osservazioni di John Fischetti.

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Consideriamo positivamente lo spazio che il rapporto dedica alle sperimentazioni di politiche di riduzione del danno e l'ampio paragrafo dedicato al dibattito sulla legalizzazione delle droghe, riportato senza censure ideologiche forse per la prima volta in una pubblicazione ufficiale dell'ONU.

Rileviamo con favore che il rapporto dell'UNDCP, pur contenendo solo una sintesi delle statistiche, pubblica dati per la gran parte inediti. Soprattutto sono originali le stime sul numero di consumatori di eroina per via iniettiva, sulla durata media delle pene per reati di droga, sul costo medio per detenuto, ecc. Degno di nota anche lo studio statistico che riguarda inoltre l'impatto del referendum italiano del 1993 che ha depenalizzato il consumo personale di droghe illegali.

I contributi che ci sembrano particolarmente significativi riguardano poi la definizione di indicatori statistici per "misurare" l'impatto del mercato delle droghe illegali sulla societa' attraverso mortalita', morbilita' acuta (ospedalizzazioni) e cronica (servizi per le tossicodipendenze), sindromi correlate (AIDS, epatite), misure repressive (procedimenti penali, carcere, sequestri), tipologie di uso (uso occasionale, abituale, hard, per via iniettiva), analisi del mercato, definizione degli standard da utilizzare per la descrizione delle situazioni nei diversi Stati (nei country profiles 8 Stati sono stati analizzati in dettaglio).

Detto questo, non possiamo non criticare duramente la presa di distanza dell'UNDCP dalle conclusioni a cui giunge il rapporto. Se da un lato cio' ha probabilmente permesso al gruppo di lavoro di contare su una discreta autonomia nell'impostazione del rapporto, come dimostra appunto l'attenzione prestata alla riduzione del danno e all'alternativa antiproibizionista, dall'altra essa dimostra una irresponsabile sottovalutazione dei dati scientifici e statistici che dimostrano innegabilmente l'incapacita' delle attuali politiche anche solo di fermare il continuo e rapido espandersi del consumo e del commercio di droghe illegali.

Da anni denunciamo le conseguenze del proibizionismo, la cautela irresponsabile di chi non vuol prendere atto della realta', la distanza sempre maggiore tra i dati statistici e l' incapacita' dei governi di dare risposte strutturali e non unicamente improntate alla logica dell'emergenza. La violenza nelle citta', la minaccia mafiosa sulla politica, sull'economia, sugli Stati, la corruzione, non sono conseguenza delle droghe, ma del proibizionismo e ogni cittadino, consumatore di droghe o no, paga le conseguenze di questa politica fallimentare.

Quali interessi hanno impedito finora la divulgazione dei veri effetti del proibizionismo? Da quale situazione politica senza prospettive e fuori controllo scaturisce un documento che per la prima volta apre la possibilita' di ridefinire senza pregiudizi la questione droga? Quali responsabilità e quali decisioni politiche implica la pubblicazione di un rapporto che non può che ribadire l'evidenza di quanto il TRP sostiene da anni?

Noi vogliamo trovare risposta a queste e alle altre domande suscitate dall'esame del rapporto e non mancheremo di promuovere ogni iniziativa utile in tutte le sedi internazionali.

 
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