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Conferenza Segreteria CORA
Palma Carmelo - 1 luglio 1997
Stamane c'è stata alla presidenza del Consiglio una riunione convocata dalla Turco (insieme alla quali erano presenti Napolitano, Bindi e Corleone), e a cui sono stati invitati i grandi gruppi del privato sociale- Gruppo Abele, Sanpa, CEIS, Lila, Exodus....,- i responsabili "nazionali" dei Sert, ed il Cora (come sola organizzazione politica, non c'era Forum Droghe, Antigone..).
Punti all'ordine del giorno l'attuazione delle riforme dopo la conf di Napoli, in particolare rispetto a:

1-riforma dell'intesa stato regioni e introduzione di meccanismi di accredito degli enti ausiliari, cioè nella sostanza messa a libro paga dell'attività ordinaria dei "privati" da parte dello Stato; il tutto per superare il finanziamento che oggi è o per progetti (di uno o più anni) o per singole prestazioni (insomma le rette per chi sta in comunità..): la riforma è evidentemente "assistenziale", ma è nello stesso tempo obbligata, perchè i privati in Italia oggi fanno una serie di interventi (dai canili per "irrecuperabili" di Sanpa, alle unità mobili, ai centri crisi..) che lo stato non solo non fa, ma che non può fare, e che nello stesso tempo fanno parte dell'attività ordinaria che lo stato dovrebbe svolgere. Su questo c'è stato un grande casino perchè da una parte i privati vogliono l'accredito per avere la certezza del finanziamento (in tempi certi) e per potere fare investimenti strategici e a medio termine, e dall'altra non vogliono rispettare gli standard pubblici che sono molto onerosi (in termini e

conomico-gestionali); la questione, oltre che annosa, è molto delicata, anche perchè non penso che alle comunità e ai privati si possa chiedere di corrispondere agli standard pubblici (visto che, almeno in teoria, una organizzazione no profit non è una usl in cui il personale deve lavorare tot ore, oppure fa straordinario, e rappresenta un costo ed una variabile organizzativa del tutto diversa rispetto a quella del presunto volontariato), nè di seguire le direttive sulle cure (visto che non è che si possono statalizzare scienza e coscienza......), ma nello stesso tempo bisogna esigere che rispettino alcuni criteri minimi (la presenza di medici e infermieri, ad esempio)....

2-questione della decarcerizzazione, e della depenalizzazione; su questo punto ha fattio un intervento Corleone dicendo che stava studiando......su questo punto sono stati tutti molto vaghi (nella sostanza non gliene fotteva a nessuno, loro erano clienti e/o fornitori del ministero, mica si occupano di diritti...). Il mio intervento, molto duro, molto "contro" Corleone, ha suscitato qualche mormorio, reazioni visibili di apprezzamento della Turco (che mi pare non sopporti troppo il momdo in cui il Min della Giustizia si occupa di droga), reazioni visibili di fastidio della Bindi, che ha in mano il cordone della cassa, e quindi conta assai più della Turco. Non ripeto quello che ho detto (le nostre solite cose su sanzioni amministrative, e penali per cessione e coltivazione), ma ho usato un tono perfin irriverente (ad esempio, "non è che bisogna studiare il problema, il problema è chiaro; bisogna invece capire se il governo ed in Parlamento hanno il coraggio di dire che non ha nessun senso contare sulla ambigu

a pericolosità di norme-feticcio. Nè è accettabile che di fronte a questa giurisprudenza- per cui dalla Consulta alla Cassazione si dice tutto ed il contrario di tutto-, il Governo stia ad aspettare, lasciando alla giurisdizione esercitare abusivamente la responsabilità della legislazione").

Alla fine la Turco ha annunciato che- visto il casino- si impone una riforma complessiva della 309, la cui bozza sarà pronta ad ottobre; ha escluso che sulle sanzioni si faccia qualcosa prima (perchè, ha detto esplicitamente, tanto in Parlamento singoli interventi non passeranno mai). Alla fine mi ha avvicinato per dirmi che conta di prendere in mano direttamente anche il problema delle sanzioni, che al momento è studiato solo dal Min. di Grazia e Giustizia.

Anche Corleone mi ha avvicinato alla fine, come scusandosi della situazione, e mi ha promesso che si rifa sentire.

Non so se è una impressione, ma ormai il Cora viene vissuto in questi ambienti del "drug-power" (ben al di là dei suoi meriti) come una sorta di "temibile" governo-ombra, e rispetto al Cora non vale quella radicale "pregiudiziale antiPannella" che ci si aspetterebbe. Chissà se è un bene o un male (è un male, un male, lo so....).

 
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