Nota di Marco Cappato e Marco Perduca
all'attenzione di:
Emma Bonino, Olivier Dupuis, Gianfranco Dell'Alba, Eric Picard, J-L Robert, Marino Busdachin e Marco Pannella ed abilitati alla conferenza Segreteria CORA;
La mattina del 20 agosto ci siamo prsentati negli uffici newyorkesi di Ethan Nadelmann, direttore del Lindesmith Center. L'incontro e' durato oltre due ore, in termini di massima cordialita.
Nadelmann era accompagnato da Phillip Coffin, un giovane collaboratore del Centro. Come potrete leggere, non e' uscito fuori, ne' avrebbe potuto uscire fuori, niente di definito. Sono state pero' gettate le basi per una futura collaborazione, anche se bisognerebbe trovare qualcosa di piu' concreto per evitare di gettare le basi all'infinito.
Nella prima parte dell'incontro abbiamo esposto le varie attivita' in corso, dai processi di Marco alla roba ONU. Nadelmann era molto interessato, ci faceva un sacco di domande non solo sulla questione droga, ma piu' in generale sulla nostra organizzazione e sul nostro modo di fare politica.
Ci trova molto originali, anche se ritiene che non abbiamo ancora capito nulla di come si faccia politica negli USA.
Le cose che parevano interessarlo maggiormente erano il dibattito in corso al Parlamento europeo (era incredulo rispetto al fatto che vi fossero concrete possibilita' che il Parlamento voti a favore della revisione delle Convenzioni internazionali) e soprattutto la presenza del Partito all'ONU.
ONU
Ci ha detto che anche loro hanno fatto richiesta di "status consultivo" all'ONU, probabilmente sotto una nuova sigla che hanno messo in piedi, il Research and Policy Reform Center (RPR).
Il punto che pone Nadelmann, e che dovremmo al piu' presto cercare di definire per noi stessi, e' quello di individuare quali obiettivi si possoano pensare di ottenere dalla frequentazione onusiana.
Su questo lui non pare avere alcuna idea, e dunque potremmo cercare di proporgli qualche progetto. Le uniche cose che ha tirato fuori erano la questione della legalizzazione della coca (intesa esclusivamente come foglia di coca e prodotti naturali "cocaderivati"), sulla quale lavora in particolare Coffin. Dopo aver sentito da noi che all'ONU non esiste alcun tipo di scontro, dibattito o contraddizione visibili rispetto alla linea dura proibizionista, ha proposto di far scrivere a Soros una lettera direttamente a Kofi Annan in materia.
Le altre piste che noi abbiamo indicato come possibili sono due:
- marijuana terapeutica: su questo abbiamo suggerito a Nadelmann di cercare di "tirare le somme" dell'esperienza molto avanzata che hanno loro negli USA per proporre analoghe sperimentazioni a livello internazionale, ad esempio (idea di Starace) richiedendo che l'Organizzazione Mondiale della Sanita' conduca uno studio sulle potenzialita` terapeutiche della marijuana;
- eroina sotto controllo medico: una moltiplicazione di richieste di autorita' locali e nazionali per iniziare progetti sul modello di Zurigo che farebbe saltare, a detta degli stessi responsabili UNDCP, il sistema di controllo sul mercato legale oggi coordinato dall'ONU;
Gli abbiamo accennato anche l'idea di fare lo "stato dell'arte" dei piu' importanti documenti in circolazione (scientifici e politici) sull'antiproibizionismo, con una sorta di Contro-rapporto sulle
droghe (un po' sul modello del volume della LIA del 1994). Si tratta ora di capire se vogliamo davvero fare un progetto, anche finanziario.
Abbiamo illustrato il calendario ONU in vista dell'Assemblea generale ad hoc sulle droghe di giugno '98. Per il prossimo appuntamentodi ottobre, il working-group sulla cooperazione giudiziaria e lotta al riciclaggio di danaro sporco, abbiamo accennato a Nadelmann che saremmo felici se lui, essendo un esperto criminologo ex-collaboratore del Dipartimento di Stato, ci potesse
dare qualche spunto per lo statement che presenteremo al working-group, (visto l'interesse di Coffin per la coca) abbiamo chiesto un altro statement per il working group, di dicembre che trattera' della "eradicazione delle colture".
DOCUMENTO SULLA POLEMICA CALIFANO-BONINO
Nadelmann aveva contattato Emma proprio per offrirci un testo, redatto da Craig Reinarman, di contrargomentazioni all'attacco sferrato nell'ottobre 1996 da Joseph Califano, potentissimo e carismatico leader proibizionista ed ex responsabile della Sanita' di Carter, nei confronti di Emma sull'International Herald Tribune.
Nadelmann dice che lui con quel testo non puo' fare nulla perche' e' troppo "spinto"; ce lo da' a noi che possiamo farne quello che vogliamo. Ringraziandolo molto, gli abbiamo detto che studieremo il testo con la massima attenzione, ma gli abbiamo fatto presente che ormai e' passato quasi un anno da quell'articolo e che ci pare difficile riaprire a freddo quel contenzioso senza altri elementi di contesto.
PS: Ho poi letto attentamente tutto il documento di Reinarman (19 pagine). E' davvero un ottimo documento, puntuale, preciso e di alto livello, strettamente "inerente" al testo di Califano, con pochissimi elementi "politici" o di parte e con moltissimi elementi fattuali e statistici riguardanti soprattutto, ma non solo, la politica olandese. Non capisco bene in cosa il testo possa essere considerato troppo spinto. Non mi pare possa essere di nostro interesse una divulgazione massiccia, ma nemmeno la diffusione alla stampa internazionale, in quanto il testo e' molto lungo
e dettagliatissimo. Possiamo pero' tenerci pronti ad usarlo non appena viene fuori qualcosa sulla politica olandese o sullo stesso Califano.
USA
Sugli Stati Uniti Nadelmann ci ha detto le seguenti cose:
- legalizzazione: parlare di "legalizzazione delle droghe" in America, soprattutto se non si specifica riferisce solo alle droghe leggere, fa rizzare i capelli in testa alla gente solo a sentirne parlare;
- marijuana terapeutica: sebbene una proposta di legge sia stata depositata in Congresso e ci sia qualche decina di eletti favorevoli, non ci sono possibilita' che la cosa passi; la NORML, molto attiva su questo, e' un interlocutore che ultimamente e' divenuto abbastanza autorevole;
- eroina controllata: ci sono diverse "voci" favorevoli all'avvio di progetti, ma nessuno ha avuto il coraggio di fare uscire la cosa. Il progetto e' fattibile se passa come ricerca.
- Soros e' lanciatissimo con i programmi di distribuzione di siringhe sterili. Su questo ha deciso di esporsi al massimo e finanziera' progetti privati per oltre un milione di dollari.
- E' in circolazione su internet una petizione, ritenuta buona da Nadelman, chiamata "Hoover resolution", da recuperare.
EUROPA
Gli abbiamo sottoposto l'Appello di Parigi per la liberta' terapeutica e il diritto alle cure, spiegandogli come tale testo potrebbe costituire, parallelamente al dibattito al Parlamento, una buona pista per spingere la Commissione europea a proporre qualcosa in materia, ma anche per aprire un confronto nell'Europa dell'Est sul fatto che i paesi futuri membri non dovrebbero accettare la politica proibizionista preconfezionata nell'Europa occidentale. Gli abbiamo dunque chiesto di valutare il testo e la possibilita' di farlo circolare nel suo circuito, magari anche negli
USA in versione "adattata". Lui era positivamente stupito dal fatto che fosse stato firmato da Reinarman (che e' l'autore del testo su Califano) e dal lituano Emilis Subata. Nadelman ritiene che sia la Repubblica Ceca che la Polonia potrebbero essere un terreno interessante per attivita' di un
certo tipo.
MATERIALE
Abbiamo dato a Nadelman la stessa cartellina consegnata ai delegati ONU, comprendente i due statement di Vienna di luglio, la proposta di raccomandazione dei 61 eurodeputati e il testo PRLIA sulla revisione delle Convenzioni. Inoltre, l'ultima newsletter belga del CORA.
Ci ha chiesto una copia del libro sulla distribuzione di eroina in Svizzera.
Lui ci ha dato, oltre al testo di Reinarman:
- il suo libro (500 pagine) "Cops across borders" (poliziotti senza frontiere);
- la sintesi di Uchtenagen sull'esperienza svizzera in inglese, francese e tedesco (pensavamo fosse la nota finale, ma poi abbiamo realizzato che risale al settembre 1996);
- un suo testo "confidenziale" di una ventina di pagine dal titolo "Pragmatic drug policies";
- un testo sulla riduzione del danno firmato Nadelmann, McNeely e Drucker.
Gli abbiamo lasciato le nostre coordinate per essere aggiunti alla sua mailing list e per ricevere il suo "International Journal of drug policies".