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Conferenza Segreteria CORA
Partito Radicale Marco - 22 settembre 1997
Conferenza Segreteria Partito radicale e Segreteria CORA

Carissimi,

Essendomi da qualche giorno trasferito al partito a New York, ci terrei a fare un punto molto parziale sulle varie iniziative in corso sul fronte antiproibizionista radicale e sull'organizzazione del Cora.

NB. Moltissime delle cose che scrivo sono già note alla maggiorparte di voi, ma è forse utile ricapitolarle.

Innanzitutto il mio ruolo di eurocrate al Parlamento europeo è ora coperto da Ottavio Marzocchi, neolaureato militante radicale. Ottavio sta già seguendo la questione droga al Parlamento europeo come avete visto dai testi inseriti in conferenza ed ha tradotto in inglese il testo di Palma per l'intervento della Sikora a Lubijana.

Il primo fronte da considerare è quello italiano. Tra i processi, le nostre proposte di legge e quelle del forum c'è un grosso materiale politico sul quale la nostra mobilitazione è certamente in notevole ritardo. Posto che l'obiettivo é quello di costringere il Parlamento a riformare la legge sulla droga, e che i processi sono l'elemento di visibilità esterno più importante di cui disponiamo, bisognerebbe tradurre il tutto in un "testo politico", in una campagna. La campagna dovrebbe avere come obiettivo il Parlamento ed il Governo, per la messa in discussione delle proposte di legge di iniziativa popolare giacenti da due anni e mezzo in Parlamento. Premesso che la vera incognita è senz'altro quella di quali e quante energie disponiamo e siamo in grado di mobilitare in questo momento (ma su questo non vedo altra possibilità se non quella di provarci), i nodi da sciogliere sono:

- come formulare il collegamento (nei tempi, nei testi e negli interlocutori) tra processi da una parte e pressioni sul Parlamento dall'altra;

- come agire rispetto al Governo;

- come agire rispetto alla raccolta firme del sinistra per la depenalizzazione del consumo e la legalizzazione delle droghe leggere.

Il nostro interesse mi pare quello di rendere il più possibile stretto il legame tra i vari punti di attacco "al palazzo". Sono stati finora redatti quattro testi inerenti ai processi:

* quello di Donvito in sostegno all'azione di disobbedienza civile di Pannella, sul quale sono state raccolte in Toscana circa 30.000 firme. Questo testo non individua un interlocutore specifico, ma le firme possono comunque essere utilizzate.

* L'appello di sostegno a Pannella elaborato in occasione del congresso Cora, che a molti e'parso troppo complesso ed elaborato, sul quale non abbiamo mai raccolto firme eccezion fatta per Pecoraro Scanio e un deputato svizzero che non so come l'abbia avuto.

* L'appello di sostegno a Pannella elaborato sulla base del precedente e sottoscritto da quaranta deputati europei.

* L'appello che si intitolava qualcosa come "la generazione della legalizzazione" e che si é tentato di distribuire nelle scuole a Roma in un paio d'occasioni senza grande successo.

Fermo restando che il grosso problema é quello delle risorse umane a disposizione, dobbiamo decidere se lanciare o meno una campagna (anche di raccolta firme) per chiedere al Parlamento la messa in discussione delle proposte di legge di iniziativa popolare del Cora, abbinata con un'azione di pressione interna al Parlamento cercando di sollecitare i parlamentari piú o meno amici su questo tema.

Sulla questione Governo/sinistra credo (ma so che molti non sono daccordo) che ci convenga dare massima visibilitá alla nostra adesione alla raccolta firme di Forum, senza peró aspettare che la raccolta delle firme sia terminata per chiedere che le proposte del Cora siano messe in discussione. Quando la "loro"campagna sará completata con le firme necessarie, questo sará un elemento di forza per le nostre richieste rispetto al Parlamento.

Sul Governo il ragionamento puó essere simile, nel senso che dobbiamo offrire ancora piú apertamente la nostra collaborazione (non solo sulla questione depenalizzazione, ma anche su quella dei lavori dell'ONU e dell'eroina terapeutica) in modo da potere poi decidere se e come valga la pena di continuare lo spazio di interlocuzione aperto a marzo alla Conferenza di Napoli.

Pur non essendo riusciti da dicembre ad oggi a fare significativi passi in avanti nella strutturazione del Cora come organizzazione degli antiproibizionisti in Europa, abbiamo comunque aperto alcune piste ed alcuni contatti che potrebbero rivelarsi decisivi per ció che accade in Italia e per il ruolo che possiamo giocare.

Il Parlamento euopeo ha cominciato a discutere sulla proposta di raccomandazione di Hedy d'Ancona che chiede essenzialmente tre cose: revisione dellle convenzioni ONU per l'Assemblea generale di giugno 98, depenalizzazione delle droghe leggere e distribuzione controllata di eroina. É molto difficile, ma non impossibile, che un testo simile venga approvato in plenaria. Il voto finale avverrá verso fine anno e, pur non disponendo il Parlamento europeo di alcun potere effettivo nei confronti degli stati membri, potrebbe costituire un'indicazione politica di evidente importanza.

A parte il lavoro all'interno del Parlamento europeo, l'unico strumento, per la veritá un po'debole,di mobilitazione internazionale che abbiamo messo in piedi é l'appello di Parigi per la libertá terapeutica ed il diritto alle cure. L'appello é perlappunto una petizione al Parlamento europeo e chiede tra le altre cose la depenalizzazione del consumo di tutte le droghe e la libera prescrizione medica di eroina ai tossicodipendenti. Credo siano state raccolte circa 250 firme, soprattutto da Italia, Belgio e Francia, delle quali 150 circa sono di medici (di cui non piú di una decina molto noti nell'ambiente dei "riduzionisti del danno", qualche parlamentare ed il ministro Kouchner).

L'appello pare abbia riscosso un certo successo al convegno di Lubjiana. Per raccogliere altre firme giá si era indicata come opportuna la diffusione presso gli ambienti di polizia (ad es. sindacati di base) e carcerari. Va peró detto che per poter inserire la presentazione dell'appello nel dibattito in corso al Parlamento europeo, la cosa andrebbe conclusa non oltre fine ottobre. L'idea originaria era quella di organizzare delle conferenze stampa di presentazione dell'Appello (anche se per ora i nomi non sono forse sufficientemente importanti) almeno a Roma e a Bruxelles (Parigi, ad averne la forza). La tappa successiva potrebbe essere quella di presentare al Parlamento europeo un vero e proprio testo legislativo (ad esempio una proposta di direttiva della Commissione) che estenda le politiche dell'Unione dal campo della prevenzione a quello della riduzione del danno, eroina terapeutica compresa.

La questione eroina terapeutica sta vivendo una situazione di particolare attenzione e va usata per evitare che il problema legalizzazione venga ridotto alla questione droghe leggere. Il Governo olandese ha annunciato che l'anno prossimo partirá un progetto che coinvolgerá 50 eroinomani. Anche il Lussemburgo mi pare abbia dato un'indicazione simile, e i capi di polizia delle piú grandi cittá tedesche hanno chiesto lo stesso. In Belgio esiste un progetto per la cittá di Liegi che é tuttora bloccato dal Ministro della sanitá (tra l'altro a Liegi vi sono alcuni iscritti al Cora che potrebbero occuparsi della cosa in sede locale). Considerata la buona rete di comuni che avevano approvato la "mozione Palma", nonché la sensibilitá dell'ONU all'argomento (il caso "Zurigo" ha scatenato polemiche a Vienna), ci sarebbero tutte le condizioni "esterne" per dare un'accellerata al nostro impegno. Stiamo aspettando da Uchtenagen la relazione ufficiale definitiva della sperimentazione di Zurigo nonché il progetto originario

, con l'obiettivo di confezionare un progetto-tipo da proporre in giro per l'Italia e l'Europa. Una buona occasione sarebbe la conferenza delle cittá europee per la riduzione del danno, prevista a parigi a fine ottobre.

In Belgio, dopo l'approvazione del rapporto sulle droghe al Parlamento belga, siamo in difficoltá nel definire le prossime azioni. A parte la questione dell'eroina terapeutica, bisognerebbe riprendere il lavoro sul Parlamento, cercando di organizzare la presentazione di una proposta di legge transpartitica e di fare qualche iscrizione tra i parlamentari.

In Francia il momento sarebbe propizio per organizzare qualcosa, considerata anche la doppia sottoscrizione del ministro Kouchner all'appello di Parigi ed alla nostra raccomandazione al Parlamento europeo. Purtroppo le nostre possibilitá di intervento in Francia sono alquanto ridotte.

Quello che si potrebbe fare subito é la traduzione di una versione internazionale del giornale italiano del Cora, perlomeno in francese ed in inglese, cercando di estendere fuori dal Parlamento europeo le adesioni all'appello in sostegno alle azioni di disobbedienza civile e le adesioni a PAA - Parlamentari per l'azione antiproibizionista.

Sul fronte ONU non é ancora chiaro quali obiettivi antiproibizionisti possiamo realisticamente pensare che siano perlomeno messi allórdine del giorno dell'Assemblea generale dell'anno prossimo. Intanto abbiamo cercato di coinvolgere altre persone nel lavoro e per la prossima riunione di Vienna dovremmo ricevere dei testi da una esperta criminologa belga (che sará presente ai lavori in rappresentanza del Belgio sul tema del reciclaggio) e da Nadelman, al quale bisognerá cercare di proporre un progetto d'azione un po' piu' articolato nel caso sia interessato a darci una mano.

Spero di essermi dimenticato molte cose, e che molte ne possiate aggiungere.

 
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