Cc. conf. Segr. Cora e M.PannellaHo letto che la strategia sul rapporto d'Ancona dovrebbe essere quella di aspettare il voto in Commissione prima di publicizzare il testo e, nell'attesa, di presentare due serie di emendamenti: quelli più moderati affidati ai verdi e quelli più duri presentati da noi.
Mentre condivido pienamente la prima idea, non vedo però perchè affidare ai verdi gli emendamenti moderati che rispecchino le nostre idee, anche perchè mi pare che le richieste più "forti" siano assolutamente compatibili con quelle moderate (ad esempio sulla riduzione del danno) e persino con buona parte del testo della d'Ancona.
Credo quindi che dovremmo presentare tutti gli emendamenti del caso, proponendo ai verdi, ai comunisti e a chi ci sta, di cofirmare quelli sui quali sono daccordo. Mi pare opportuno giocare sin da subito un ruolo "trans-gruppo", magari attraverso la sigla PAA.
Ecco dunque di seguito la mia proposta di "position paper" sul testo d'Ancona con gli emendamenti che proporrei nei prossimi giorni a tutti gli antiproibizionisti della commissione, e magari anche a qualche esterno, facendo attenzione a non fare troppo casino, ma rafforzando i contatti che abbiamo.
Quale che sia la strategia, mi pare però opportuno presentare pochi emendamenti, alfine di valorizzare al massimo il testo della d'Ancona.
RACCOMANDAZIONE D'ANCONA - Proposta di Position paper dei Parlamentari per l'Azione Antiproibizionista
La proposta di Raccomandazione al Consiglio, presentata in Commissione libertà pubbliche il giorno X dalla presidente Hedy d'Ancona, segnerebbe, se approvata nelle sue indicazione di fondo, un passo avanti importantissimo sulla strada della riforma in senso antiproibizionista delle legislazioni sulle droghe.
Nell'avanzare le sue proposte la Presidente d'Ancona si è basata sul criterio fondamentale della concretezza: concreti sono i successi ottenuti dai progetti e dalle strategie di riduzione del danno (ivi compresi I trattamenti a base di farmaci sostitutivi e di distribuzione controllata di sostanze normalmente proibite); concreta è la "tolleranza" che è stata "di fatto" applicata nei confronti del semplice consumo di sostanze proibite (in particolar modo della cannabis), anche se il più delle volte tale tolleranza è il risultato di una materiale impossibilità nell'applicazione di leggi assurde, più che di una scelta politica esplicitamente deliberata.
Partendo da tali constatazioni la presidente d'Ancona arriva sostanzialmente a tre proposte particolarmente importanti e che senza dubbio incontreranno forti resistenze:
- L'extension des projet prévoyant la fourniture de drogue dure sur prescription médicale;
- la dépénalisation de la consommation du cannabis et la règlementation de la vente aux adultes;
- une interpretation large des conventions internationales, à proposer par le Conseil lors de l'Assemblès génerale des Nations Unis de Juin 1998.
Se soltanto questi tre punti fossero accolti, tre capisaldi del dogmatismo proibizionista sarebbero finalmente rimessi in discussione, e con essi l'intera impalcatura ideologica che sostiene le politiche in vigore.
Una volta riconosciuto il merito ed il valore della raccomandazione presentata dalla Presidente d'Ancona, crediamo però sia opportuno dare maggore forza al testo depositato, unendo a delle considerazioni di concretezza (senza dubbio necessarie per evitare l'ideologizzazione del dibattito), degli elementi di principio, di spinta politica ed ideale, che sostengano le proposte avanzate inserendole in un contesto, in una visione delle libertà e dei diritti, necessariamente incompatibile con la guerra alla droga scatenata in particolare negli ultimi 15 anni.
In tale ottica PAA propone degli amendamenti che si prefiggono due differenti ordini di obiettivi:
1) sostenere le proposte d'Ancona rafforzandole attraverso l'affermazione del principio della liberta'terapeutica come elemento fondante di ogni strategia di riduzione del danno
2) Affermare la necessita' piu'generale di creare canali di vendita legale delle sostanze oggi proibite e di denunciare il fallimento delle politiche proibizioniste nazionali ed internazionali.
NB: le parentesi quadre corrispondono al nuovo testo o al testo modificato.
POUR UNE POLITIQUE EUROPEENNE DE REDUCTION DES RISQUES
Par. 4.bis (nouveau)
[recommande au Conseil de tout mettre en oeuvre afin que le droit fondamental des toxicomanes à recevoir les traitements médicaux appropriés , et la respective liberté thérapeutique des médecins, deviennent un principe absolu reconnu dans l'Union européenne;]
Par 6
Estime qu'il ya lieu, sur la base de l'article [xx du TUE (e'quello sulle misure "sanitarie", sul quale si basano giá ora I programmi di prevenzione) de ne pas se borner à promouvoir les programmes axés sur la prévention, mais à soutenir aussi, toujours dans le cadre du premier pilier communautaire, les projets de traitement pour les toxicomanes, y compris] ces projets prévoyant la fourniture de drogue dure sur prescription médicale.
Par. 7 bis (nouveau)
[Estime que les sanctions pénales prévues pour les simples consommateurs de substances illicites constituent un véritable obstacle à leur traitement et/ou à leur integration dans la societé et devraient, pour de telles raisons, etre abrogées;]
POUR LA REVISION DES CONVENTIONS INTERNATIONALES
Par 10
Invite le Conseil à plaider pour une [révision] des conventions internationales sur les drogues lors de l'Assemblée générale des Nations unies sur les drogues prévue pour juin prochain[, afin qu'une pleine légitimité soit explicitement reconnue aux approches alternatifs à l'actuelle politique du "tout repressif" soutenue par les programmes de l'ONU;]
POUR METTRE UNE FIN A LA PROHIBITION DES DROGUES
Par 1.bis (nouveau)
[Constate que, nonobstant les ressources considérables consacrées depuis des décennies à l'application des politiques repressives en matière de drogue, la production et la consommation des substances prohibées, tout comme les profits et le pouvoir des organisations criminelles, ont augmenté de facon exponentielle en Europe et dans le monde entier, portant ainsi une grave atteinte à la vie de l'Etat de droit, aux conditions sociaux-sanitaires des toxicomanes et aux droits fondamentaux de tous les citoyens.]
Par 8.bis (nouveau)
[invite le Conseil à revoir toutes les dispositions, issues de la seule coopération intergouvernementale, qui entravent la possibilité ,pour les autorités nationales et locales, d'autoriser légalement la production, la vente et la consommation controlées des substances aujourd'hui interdites, tout en considérant les différents risques qui sont liés à chaque substance.