continuo a leggere di comunicati della sede russa del partito che continuano a citare il CORA.Forse non e' chiaro a questi compagni, ma forse anche a qualcuno tra noi, che il CORA e' - per quanto leggera - una organizzazione il cui dato fondante e' l'autofinanziamento, e non e' una sigla, cioe' carta igienica che si usa ogni volta che si caga.
Vale per i russi. ma non solo.
E questo potrebbe essere l'inizio di una riflessione che ci porti ad un congresso vero e pieno e non di passerella o per riempire due giorni a parigi.
Si potrebbero riempire pagine di possibili iniziative che non siamo in grado di realizzare. Ovvero si continua a pensare a come rivestire il tetto della casa ma qui sono le fondamenta in pericolo.
E penso che parigi debba e possa essere un punto di partenza e non solo di passaggio: d'altronde e' quanto fu deciso dallo scorso congresso.
A me pare, mettendo tutto in sieme, che la nostra inadeguatezza aniche' stimolare rilanci stimoli solo un eterno riposo, e non solo per il CORA. Che la questione organizzativa non e' questione secondaria e, visto chi e' collegato a questa conferenza, non ho bisogno di dilungarmi oltre.