Bozza della lettera al Presidente della Commissione d'inchiesta sul sistema sanitario e ai Senatori componenti la Commissione (sono graditi commenti e correzioni: se non ce ne sono lunedi' prossimo parte).Roma, xx marzo 1998
Onorevole Presidente,
sul problema "droga", periodicamente, si riversa un fiume di parole, ma nel concreto delle scelte e delle provvedimenti che governano la societa' e i suoi problemi, si misura quotidianamente la distanza che passa tra le affermazioni di principio e una realta' che rende i tossicodipendenti cittadini di seconda categoria, privati di alcuni elementari diritti. Nemmeno le recenti, roventi polemiche sorte attorno alla questione liberta' terapeutica dei medici grazie al "caso Di Bella" hanno aperto una discussione sul "proibizionismo sulle cure" di cui i cittadini tossicodipendenti sono costantemente vittime, spesso insieme ai medici accusati di essere spacciatori per "prescrizioni non terapeutiche di stupefacenti".
In queste ultime settimane, nelle Procure di circa cinquanta citta' italiane, il CORA ha presentato esposti per denunciare la mancata attuazione della parte della legge sugli stupefacenti relativa al funzionamento dei SERT, i servizi pubblici deputati alla cura e alla prevenzione delle tossicodipendenze, dell'alcolismo, delle infezioni da HIV. L'iniziativa e' tuttora in corso e altri esposti stanno per essere depositati.
In base all'articolo 118 del DPR n.309 del 1990 e al relativo decreto di attuazione (DM 444/90), a partire, al piu' tardi, dal mese di maggio del 1991, ogni USSL (oggi ASL) avrebbe dovuto prevedere un SERT aperto "ventiquattro ore nei giorni feriali e festivi nelle aree di maggior rilevanza numerica dei tossicodipendenti, individuate dalla regione" e "non meno di dodici ore nei giorni feriali e di sei ore nei giorni festivi" nelle restanti parti d'Italia.
Da sette anni questa legge e' sostanzialmente inattuata in tutta Italia: basta leggere le relazioni delle Regioni contenute nella relazione annuale del Governo sullo stato delle tossicodipendenze inviata al Parlamento nel giugno 1997. Nessun Governo, dal 1991 ad oggi, ha ritenuto di dover esercitare i poteri che pure la legge gli conferisce a fronte delle inadempienze delle amministrazioni regionali.
Questo stato di cose configura la lesione di due fondamentali diritti costituzionali dei cittadini tossicodipendenti: il diritto alla salute e il diritto all'uguaglianza di fronte alla legge. Per questo abbiamo deciso di rivolgerci alla Magistratura, facendoci al contempo promotori di una interpellanza parlamentare presentata dal Senatore Piero Milio. Entrambi questi documenti trovera' allegati alla presente lettera.
Pochi giorni fa, a seguito della nostra iniziativa il Procuratore della Repubblica di Pisa, Dott. Enzo Iannelli, dopo aver personalmente riscontrato gravi irregolarita' per quanto riguarda gli orari di apertura del SERT di Pisa a causa della mancanza di personale, ha convocato il rappresentante locale del CORA, autore dell'esposto, che in una dichiarazione messa a verbale ha confermato quanto denunciato. Attendiamo di vedere se altri Procuratori vorranno prendere
Nella speranza che la Commissione da Lei presieduta voglia acquisire maggiori elementi di informazione sulla questione da noi sollevata, che riguarda un aspetto importante del Servizio Sanitario Nazionale, Le assicuriamo fin da ora tutta la nostra disponibilita' al dialogo e alla collaborazione.
RingraziandoLa per l'attenzione voglia gradire i nostri migliori saluti.