OLTRE A FESTEGGIARE IL NUOVO PIANO SANITARIO NAZIONALE, IL MINISTRO DELLA SANITA' PENSI AD ATTUARE QUELLO VECCHIO: LA LEGGE SULLA DROGA DEL 1990 PERMETTEVA GIA' AL MINISTRO DI ESERCITARE POTERI SOSTITUTIVI NELLE REGIONI INADEMPIENTI; UNA PER TUTTE LA REGIONE LAZIO, CHE NON HA
ANCORA ISTITUITO A ROMA UN SERT APERTO 24 ORE SU 24... MA SPENDE 200 MILIONI L'ANNO PER TENERE UN AMBULATORIO AL QUIRINALE!
PRESIDENTE PRODI, COSA ASPETTA A PRESENTARE IN PARLAMENTO LA RELAZIONE SULLO STATO DELLE TOSSICODIPENDENZE IN ITALIA?
Il ministro della Sanità Rosy Bindi ha sottolineato l'importanza della previsione, nel nuovo Piano Sanitario Nazionale (1998-2000), di "poteri sostitutivi" di intervento del governo centrale nei confronti delle regioni inadempienti, in nome della "riaffermazione di un diritto universalistico alla salute basata sui principi di uguaglianza ed equità".
Ricordiamo alla signora ministra che la legge sulla droga del 1990 (dpr 309/90), tuttora in vigore, prevedeva e prevede già questi poteri sostitutivi; per la precisione, l'art.118, 3· comma, prevede che il ministro della Sanità possa (e debba) nominare "comissari ad acta" nelle regioni che non abbiano istituito servizi per le tossicodipendenze aperti 24ore su 24 (nelle grandi città) e almeno 12 ore nei feriali e 6 nei festivi nel resto del Paese. A OTTO ANNI DALLA SUA ENTRATA IN VIGORE, LA LEGGE E' ANCORA SULLA CARTA.
La signora ministro non deve fare molta strada per verificarlo: a Roma non esiste un solo SERT aperto 24ore su 24...però l'ASL spende più di 200 milioni l'anno per tenere un ambulatorio al Quirinale!
E al Presidente del Consiglio ricordiamo che è in ritardo di quattro mesi nella presentazione al Parlamento della Relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia!
Roma, 22 maggio 1998