del IX Congresso del CORAParigi, 5-7 giugno 1998
Premesso
- che le Convenzioni ONU sulle sostanze stupefacenti e psicotrope impongono in ogni Paese leggi proibizioniste che diffondono nell'opinione pubblica il pregiudizio, screditando come "droghe illegali", sostanze che la scienza medica considera obbiettivamente per le loro proprietà farmacologiche e terapeutiche;
- che sulla base di tali Convenzioni negli ultimi 20 anni vari provvedimenti legislativi ed amministrativi, statali e regionali, hanno fortemente limitato od impedito la disponibilità per l'impiego terapeutico di farmaci contenenti sostanze stupefacenti e psicotrope, impedendo cosi':
1. ai medici la possibilità di effettuare terapie adeguate, sulla base di dati scientifici e nel rispetto della Deontologia medica, in particolare nella cura delle patologie croniche recidivanti come le farmacodipendenze da oppiacei, e nelle terapie del dolore severo da cancro;
2. alle persone la possibilità di scegliere tra i diversi tipi di cura offerti dalla scienza attraverso chi esercita la professione medica;
Considerato
A - che tali limitazioni comportano la violazione di quanto enunciato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, sia nel preambolo che in 14 dei suoi 30 Articoli (1, 2, 3, 5, 7, 9, 12, 13, 22, 23, 25, 28, 29 e 30) e altresì la violazione, nei Paesi dell'UE, di fondamentali diritti e principi costituzionali
B - che l'OMS ha raccomandato a tutti i paesi membri dell'ONU di attuare campagne informative per eliminare i pregiudizi negativi sull'impiego di farmaci analgesici a base di sostanze stupefacenti e di rimuovere gli ostacoli legislativi per una loro più ampia utilizzazione nelle terapie del dolore cronico, anche di quello benigno;
Chiede ai governi dell'UE
la revisione delle leggi vigenti, anche alla luce delle linee guida dell'OMS sull'impiego dei farmaci analgesici, oppioidi e non oppioidi, al fine di eliminare ogni impedimento, in particolare nel campo delle patologie croniche e recidivanti, sia per le terapie del dolore, anche di quello benigno, sia per la cura delle tossicodipendenze, con riferimento:
1. alla libertà terapeutica dei medici
2. al diritto di ogni individuo alla libera scelta del medico, della cura e del luogo di cura;
3. alla piena disponibilità dei farmaci, compresi quelli a base di sostanze stupefacenti e psicotrope, in ogni particolare forma farmaceutica, e dei relativi protocolli d'impiego terapeutico, ovunque siano stati scientificamente validati;
Chiede inoltre urgentemente
che i governi dell'UE denuncino le Convenzioni ONU sulle sostanze stupefacenti e psicotrope nelle parti che inducono - attraverso il "proibizionismo sulle cure" - una intollerabile violazione dei diritti umani (riconosciuti ad ogni persona senza distinzione di condizione dalla Dichiarazione Universale del 1948) nei confronti delle persone farmacodipendenti da oppiacei; Convenzioni che inducono altresì la limitazione della disponibilità dei farmaci a base di sostanze stupefacenti e psicotrope per uso medico, e in particolare per le terapie del dolore, contraddicendo le indicazioni del'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) del 1997:
Invita il Partito Radicale
a sollevare in sede ONU la necessità di invalidare le attuali Convenzioni ONU sulle sostanze stupefacenti perché producono la negazione dei fondamentali diritti umani proclamati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948 e i principi stessi della Carta Costitutiva delle Nazioni Unite, nonché le indicazioni di organismi scientifici appartenenti alle stesse Nazioni Unite, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Primi firmatari:
Lucio Berté, Giorgio Inzani, Marina Rossi, Augusto Magnone, Giorgio Cusino, Maria Prussia, Antonio Cerrone, Maria Grazia Barbieri,...