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Conferenza Segreteria CORA
Partito Radicale Maurizio - 16 giugno 1998
Per il segretario, il tesoriere e la segreteria del CORA

Visto che tutto tace e digerito il congresso, provo a scrivere qualche appunto perche' sono convinto che ci tocca passare subito all'azione.

In congresso abbiamo deliberato che gli obiettivi del CORA per I prossimi 18 mesi sono quelli indicati nella relazione di segreteria, e cioe':

1. elezioni europee

2. promozione di una campagna "il proibizionismo sulle droghe e' un crimine".

Ai quali aggiungerei

3. utilizzo del congresso.

Per finire con

4. organizzazione

* 3. utilizzo del congresso.

Salvo verifiche e dopo accurati preventivi penso che si dovrebbe:

3.1 inviare lettera con resoconto succinto del congresso e pubblicizzazione attivita' ed obiettivi in italia, francia belgio.( CON ACCLUSA, per gli iscritti, LA TESSERA per il 1998).

3.2 inviare a tutti I deputati, ai ministri e ai direttori dei mass-media la lettera + cassetta con testo della telefonata con il rifugiato politico in america.

Per preparare questo materiale e' necessario approfondire I punti 1 e 2.

* 1. elezioni europee. Salvo rarissimi interventi, la stragrande maggioranza degli intervenuti si e' dichiarata favorevole all'ipotesi cosi' come e' stata formulata e presentata nella relazione di Michel.

Non ho il testo davanti ma il senso di quello che e' stato detto e' che bisogna essere presenti alle prossime elezioni europee. Presenti con una proposta politica che puo' esplicitarsi in sostegno a candidati, a liste o alla promozione di liste antiproibizioniste. In questo momento e' indispensabile lanciare il segnale "liste antiproibizioniste alle europee del 99". Senza approfondire troppo, piu' che il perche' e' necessario essere chiari sul come, ovvero qual'e' la proposta, quale il compito degli eletti antiproibizionisti, quale la proposta concreta sottoponibile al PE in base a poteri e regolamenti.

* 2. promozione di una campagna "il proibizionismo sulle droghe e' un crimine".

Anche su questo Michel e' stato molto chiaro: dobbiamo passare all'attacco. Il che praticamente vuol dire rendere chiaro il nostro attacco al proibizionismo ovvero non farsi intrappolare nel gioco "la legalizzazione non funziona" e noi a spiegare perche' invece lo potrebbe. Il proibizionismo e' un crimine non solo perche' lo dicono x persone ma perche':. E qui ci manca uno studio vero, sistematico, approfondito cioe' I fatti, I numeri. Il proibizionismo e' un crimine: xy morti di aids, xy sieropositivi, xy morti per overdose, eccetera.

QUINDI la campagna, ma a partire da questi dati. E la campagna non puo' che essere nonviolenta. Non in tutti I paesi abbiamo la forza di gestire la distribuzione cosi' come fatto in italia, per non dire che non esiste un altro Pannella. Dunque l'iniziativa nonviolenta va calibrata tenendo conto delle forze in campo. Per me, oggi, la prima iniziativa nonviolenta e' fare iscritti, per raccogliere denaro, per avere altre energie umane. La seconda e' fare l'organizzazione, sia essa autonoma o partito radicale MA organizzazione politica nel senso pieno, non solo nei termini di strumento e regole ma soprattutto di modello organizzativo.

IL RAPPORTO CORA/PR (scusate la confusione)

Fuori dallo schema che mi ero dato introduco il punto pr/cora. Personalmente sono poco interessato alla sigla sotto la quale l'antiproibizionismo s'organizza; sono invece molto interessato a sapere cosa c'e' sotto la sigla. Rifiutiamo l'approccio culturale e quindi il modello organizzativo con il quale perseguirlo, io di questo resto convinto.

Poco mi interessa se e quando riusciremo a fare il congresso, quanto sapere se OGGI c'e' la volonta' di rifondare il partito. Ma la volonta' intesa non come una dichiarazione di principio quanto un processo.

Il punto di partenza e' noto: da quattro anni si attende un PROGETTO di ristrutturazione del partito. Mi appare logico e sensato che OGGI Pannella parli di rifondazione. Perdere altro tempo non serve alle nostre battaglie. Ovvero, e' logico che alla rifondazione ci si arrivi anche attraverso la ristrutturazione ma, a maggior ragione, e' oggi che dobbiamo essere nel partito e non solo come iscritti ANCHE al PRT. Se e' vero come io credo sia che dal CORA uscira' l'ossatura del PRT e' da adesso che dobbiamo entrare in campo. Perche' ha poco senso fare un congresso straordinario del CORA che non sia di ratifica, a quel punto meglio uno straordinario di rilancio.

Il congresso del CORA ha deliberato "di convocare un congresso straordinario in occasione del prossimo congresso del Partito Radicale, impegnando i propri organi dirigenti a suscitare, per quell'appuntamento, le condizioni di confluenza del Cora nel rifondato Partito Radicale". Non quindi nel congresso di rifondazione ma nel rifondato Partito radicale. Se le parole hanno un senso al prossimo congresso il PR ci arrivera' gia' rifondato. E' quindi OGGI che bisogna lavorarci e non durante il Congresso.

A mo' di esempio per la rifondazione: il CORA ritiene che il partito nel quale confluira' avra' come priorita' l'antiproibizionismo. Il partito sara' per campagne? Le campagne saranno gestiti da persone elette dal congresso, nominate dal segretario, saranno I membri della segreteria, o chi? Il partito sara' solo o anche il partito dell'onu? Il riconoscimento onu deve essere comunque mantenuto a tutti I costi? Il riconoscimento onu e' stato utilizzato male o di per se' non porta nulla? La struttura portante dovra' essere comunque a roma? La miniera italiana e' miniera del partito o di pannella? Ha senso che le associazioni politiche confluiscano e gli altri centri di interesse no, e come dovrebbero essere "controllate"?

E cosi' via. Per dire che queste cose vanno pensate e scritte prima del congresso, arrivandoci anche con diverse opzioni piuttosto che senza niente.

**** Penso che una delle prime cose che gli organi dirigenti dovrebbero fare e' ESIGERE una risposta dagli organi del PR. Giusto per capire se l'offerta interessa e come intendano OGGI corrispondere. Perche' come dice werther casali le regole non possono essere il fine ultimo ma senza regole non si va da nessuna parte ed e' esattamente quello che ci sta accadendo (purtroppo non lo abbiamo nemmeno scelto). Il CORA avrebbe potuto "occupare" gia' da oggi lo spazio antiproibizionista nel partito. Piaccia o meno il CORA e' una organizzazione politica e anche un gruppo, di lavoro e di amici, a basso tasso conflittuale.

Ma e' un bene per il partito che cio' non sia accaduto e che non accada sino alla rifondazione. Ma e' alla rifondazione in senso antiproibizionista del PRT che noi puntiamo innanzitutto e allora non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo attendere oltre. ****

* 4. organizzazione

Dobbiamo subito darci una dimensione per fare le cose che vogliamo fare nei prossimi 18 mesi (data entro la quale se non ci sara' stato il congresso straordinario ci sara' quello ordinario).

Mille iscritti in Italia, cento a Parigi e in Belgio per il 1998 e' obiettivo poco ambizioso ma difficile da raggiungere.

Un punto tel/fax/e-mail a roma, bruxelles, parigi (e possibilmente torino, milano ecc:) sono il minimo per ri/partire.

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ps

ITALIA

I ragionamenti espressi in congresso da lucio berte' e giulio manfredi andrebbero organizzati in iniziative.

Andrebbe anche iniziato il confronto con il governo, un confronto serio e duro. Bisogna che una delegazione incontri Corleone e gli spieghi alcune cose.

A Violante va ricordato prima con lettera e poi con quello che serve le pdl di iniziativa popolare.

AGOSTO

Forse che quest'anno riusciamo ad organizzare qualcosa?

 
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