Che vi siano a Bruxelles persone in grado di valutare meglio la situazione è
evidente. Ma, come dice Cappato, se qui non si fa casino perché il rischio è
quello di far espellere anche il PR, siamo messi male davvero.
Intanto vorrei sapere quante sono le organizzazioni che fanno riferimento a
parlamentari europei e che quindi hanno sede "virtuale" nel PE e del PE
utilizzano i servizi e le strutture. Non credo che il CORA e il PR siano le
uniche organizzazioni che si appoggiano al PE.
Quindi se non altro il casino va fatto perché viene utilizzata una norma
(comprensibile) per azioni di politica di piccolo cabotaggio. A questo punto
una risposta possibile potrebbe consistere in una nota/denuncia su quanti
utilizzano il PE per azioni di politica "collaterale" aspettandosi ed esigendo
altrettanta solerzia da parte dei questori.
Da un punto di vista politico, invece, il silenzio del CORA su questa vicenda
può venire letto come una accettazione della inaccettbailità della sua
proposta. Ma è il CORA che denuncia la politica criminale del proibizionismo,
e stare in silenzio quando in pratica si afferma il contrario significa dare
ragione ai mastini di organizzazioni "per i valori tradizionali della
famiglia" e simili.
Sullo scioglimento del CORA: è ovvio che considero le attività del CORA
migliori di quelle di altri. Non sarei iscritto al CORA se la pensassi
diversamente. Ma il punto è un altro. Se dobbiamo vedere il CORA ridotto al
silenzio su cose come questa, la politica del CORA ha già subito i più forti
segnali di delegittimazione e di autoriduzione proprio dal suo interno. Prima
che il CORA diventi uguale al FORUM DROGHE è meglio chiuderlo.
Mi chiedo poi quale sia la lungimiranza della scelta del silenzio anche in
base alla situazione del PR. Se il PR, così come promesso, fa divenire sua
priorità la battaglia antiproibizionista, nel giro di un anno verrà anch'esso
espulso dal PE. O sbaglio?
John
--- MMMR v4.80reg * Gutta cavat lapidem