Con grande ritardo (del quale mi scuso con tutti) vi faccio una relazione della riunione del CORA che si e' tenuta sabato scorso, 10 ottobre, presso la sede radicale di Milano.
A scanso di equivoci, preciso che nel comunicato diffuso domenica 11 si parla di una riunione della direzione solo per motivi "giornalistici". Per altro, alla riunione erano stati invitati gli organi dirigenti del Cora e il segretario del Partito: a tutti era stato chiesto, considerando le difficolta' di una loro presenza, un contributo di idee e di osservazioni. Nessuno, tranne Marco Cappato e Maurizio Turco hanno ritenuto di farci avere alcunche'.
Aggiungo, inoltre, che nessun organo di informazione italiano (nemmeno le agenzie che solitamente passano i nostri comunicati) ha dedicato due righe di attenzione alla notizia.
La riunione si e' svolta dalla 10 alle 17. Erano presenti in tutto 14 compagni: il sottoscritto e Giulio Manfredi, quali membri della direzione, e poi Lucio Berte', Giorgio Inzani e Auguro Magnone da Milano; Giampiero Bonfantini e Dominique Velati da Novara; Stefano Petrella, Paolo Bracale e Maria Grazia Barbieri da Genova; John Fischetti da Pordenone: Silvana Bononcini da Bologna; Mariolina Nobili da Sondrio; piu' altri compagni che non conoscevo e di cui ora non ricordo il nome (chiedo scusa).
Queste le decisioni prese.
1 - LISTE ANTIPROIBIZIONISTE
I compagni presenti alla riunione costituiranno, per le loro rispettive zone di provenienza, i primi "comitati" per l'organizzazione delle liste. Estenderemo ovviamente l'invito ad altri a costituire i comitati (che a parer mio possono anche essere inizialmente anche di una sola persona, in questa fase non mi pare abbiamo bisogno di strutture burocratiche ma di militanti). Il loro compito sara' quello, tanto per copiare ancora una volta da Pannella, di raccogliere "candidature alla candidatura" in visita dell'assemblea nazionale da tenere a Roma a dicembre che a mio giudizio, condiviso dagli altri partecipanti alla riunione, dovrebbe costituire un primo momento di lancio delle liste magari anche con la presentazione di un simbolo (cosa che potrebbe dare rilevanza all'iniziativa: probabilmente saremmo i primi a farlo), ma questo non e' determinante.
Per il momento si e' pensato di non cercare candidature famose, ma di puntare a raccogliere il maggior numero possibile di persone attorno all'iniziativa, ovviamente vagliando i vari casi.
2 - ASSEMBLEA NAZIONALE DEGLI ANTIPROIBIZIONISTI A ROMA
L'opinione prevalsa e' che, per essere significativa, l'assemblea dovrebbe portare a Roma almeno 200/300 persone, cosa che, in questo momento e' parso a tutti i compagni presenti alla riunione un obiettivo molto difficile. D'altra parte, tutti erano d'accordo che non avrebbe senso trovarsi fra i soliti 50. Gli stessi "comitati" per le liste, quelli gia' "costituiti" e quelli che lo faranno nei prossimi giorni, dovranno prepararsi a portare a Roma piu' persone possibili: venti persone da dieci o quindici localita' diverse, piu' i "romani", ci farebbero raggiungere il risultato desiderato. Non e' per nulla facile ma credo che si possa tentare.
Come date penso si possa pensare al secondo o al terzo fine settimana di dicembre.
E' stata scartata l'ipotesi di tentare l'ennesimo aggancio con Forum Droghe, Verdi, centri sociali e compagnia varia sulla base delle negative esperienze passate. L'assemblea sara' ovviamente aperta a tutti, ma sara' un'assemblea "a tesi", quella degli antiproibizionisti radicali. A questo scopo potrebbe essere utile stendere un documento che potrebbe diventare il "manifesto" conclusivo dell'assemblea.
Lo slogan a nostro parere dovrebbe essere lo stesso di Parigi: il proibizionismo e' un crimine. E questo dovrebbe anche essere lo striscione di apertura dell'eventuale fiaccolata conclusiva.
3 - DISCUSSIONE DELLE PROPOSTE DI LEGGE GIACENTI IN PARLAMENTO
E' stata scartata l'ipotesi di chiedere l'ennesimo incontro con i presidenti delle commissioni parlamentari a cui sono state assegnate le nostre e le altre proposte di legge sulla legalizzazione.
E' stata considerata l'ipotesi del ritiro delle nostre proposte di legge, ma si tratta di una decisione che, secondo me, non poteva essere presa da quella riunione: e' un passo che dovrebbe essere deciso dal segretario con il parere della direzione.
L'idea che ha incontrato il maggiore favore e' quella di organizzare una manifestazione in piazza durante la quale bruciare ad uno ad uno i nomi dei cittadini che hanno sottoscritto le p.d.l., cosi' come il Parlamento sta "bruciando" la volonta' di oltre cinquantamila cittadini. La manifestazione potrebbe essere tenuta in concomitanza dell'assemblea nazionale o organizzata in altra data in forma di piccola "maratona oratoria" da effettuare davanti alla Camera dei Deputati, continuando ad oltranza fino a che l'ultimo nome non viene bruciato. Nell'impossibilita' di avere i nomi effettivi dei firmatari (o perche' materialmente non li abbiamo o per via della legge sulla privacy) si possono bruciare foglietti numerati da 1 al numero totale dei firmatari ("Cittadino numero 1, cittadino numero 250, cittadino numero 13758, ecc."). Questa iniziativa dovrebbe essere accompagnata dal deposito di una proposta di legge, fatta di un articolo, che stabilisca che le proposte di legge di iniziativa popolare devono essere esa
minate dal Parlamento entro un periodo determinato (6 mesi?) dal loro deposito.
4 - SOSTEGNO AI MILITANTI RADICALI SOTTO PROCESSO
Su questo punto, considerando che il CORA e' gia' molto coinvolto, sia per la presenza di suoi dirigenti tra gli imputati che per i contributi di tipo scientifico, si e' pensato di rispolverare la raccolta di firme di sostegno agli imputati sul modello di quello che Donvito fece due anni fa, da mettere sui tavoli che escono in questo periodo. A questo si continuera' ad accompagnare le consuete iniziativa militanti in occasione delle varie udienze dei processi (volantinaggi, tavoli, cartellonate).
Accanto a queste iniziative, vanno avanti, ovviamente, quelle gia' in corso: gruppo "Scienza e coscienza" e esposti sui Sert, rafforzati dall'iniziativa della distribuzione degli opuscoli di cui parla Giulio in uno dei testi precedenti e che ha avuto il via libera di Cappato. Su questo punto io mantengo qualche dubbio, ma mi convince comunque l'impostazione che gli vuole dare Giulio.
Tutti i compagni presenti sono stati invitati a organizzare al piu' presto riunioni e assemblee nelle loro rispettive zone al fine di ricontattare vecchi compagni, coinvolgere persone nuove, costituire altri "comitati". A Genova e' gia' fissata per il 5 novembre.
Sabato 14 novembre si terra' una nuova riunione (probabilmente sempre a Milano e piu' allargata) per fare il punto della situazione dopo un mese dalla riunione del 10 ottobre e ad un mese dall'assemblea nazionale.