- sull'immagine del CORA: dai testi messi in Conf Droga, emerge a mio parere che il CORA fa paura ai proibizionisti, è l'avversario politico sulla questione della droga a livello italiano ma anche europeo; questa immagine di avversario è quella che il CORA deve avere e dovrebbe continuare ad avere;- sulla questione controversa della presenza del CORA NEL PE: abbiamo semplicemente eliminato l'indirizzo del PE come punto di riferimento del CORA, senza grosse ricadute in termini negativi per il CORA - d'altra parte nessuna organizzazione in linea teorica puo' dare tale indirizzo come sede (eccezione che conferma la regola, il PRT).
- il CORA vive ancora oggi, dopo un anno di attività limitate, di un rendimento in termini di immagine, anche a livello europeo, dovuto alle attività precedenti; il problema è allora di individuare nuovi mezzi di lotta per proseguire la battagnia antiproibizionista.
- nel Parlamento europeo ho toccato con mano - e forse ho contribuito personalmente per mancanza di fantasia politica - alla chiusura di ogni spazio di attività antiproibizionista, sia in termini di area radicale che di CORA. Sebbene abbia continuato a proporre emendamenti e a fare lobbying come CORA e personalmente sui parlamentari europei antiproibizionisti in occasione di rapporti toccanti le droghe, dopo l'esperienza del rapporto d'ancona - che in seconda lettura ha sancito l'accordo di moderazione proibizionista tra la maggioranza proibizionista e la minoranza antiproibizionista - si è definitivamente capito che a parte alcune cosa (critica all'UNDCP, pene alternative, studio costi/benefici delle Conv ONU, e poco altro) era impossibile strappare grandi dichiarazioni antiproibizioniste dalla plenaria del PE.
- Il fatto che in Italia la Lista Pannella abbia percorso tutto l'iter di pressione politica fino alle disobbedienze civili, la limitata attività del CORA in Italia, in Belgio e l'assenza in Francia, l'inattività del Segretario, il sopravvenire di altre priorità per l'area e per il Tesoriere, il licenziamento di Spagnoli, nonchè l'assenza politica e propositiva della direzione me compreso (e Manfredi escluso), richiedono la convocazione urgente di un Congresso a seguito delle elezioni europee, in estate.
- In questa occasione formulero' una proposta - forse paradossale, data l'attività limitata di questo anno e la fase in cui l'area si trova- di ampliamento delle campagne del CORA: partendo dall'analisi e dalla campagna antiproibizionista sulla droga, proporro' di estenderle a tutta una serie di altri fenomeni sociali che sono oggi proibiti sia in termini di esistenza di diritto repressivo che in termini di assenza di diritto positivo legalizzante-regolamentante, facendo tesoro delle proposte libertarie emerse in seno alla Commissione Libertà Individuali dell'Assemblea dei Mille.