Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 02 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Tibet
Partito Radicale Centro Radicale - 25 novembre 1994
I fantasmi del 1949 - Una risposta di Yeshe Chopak da Hong Kong.

Pechino, 22 agosto. Il settimanale "Newsweek" ha pubblicato un articolo su Deng Xiaoping intitolato, "I fantasmi del 1989". L'articolo si apre dicendo: "Ora che Deng Xiaoping si avvia a compiere i novant'anni alcuni funzionari stanno cominciando a pensare l'impensabile: che il massacro di Tienanmen sia stato il suo più grande errore". La sanguinosa repressione del 1989 non stata invece messa in relazione con la responsabilità (personale) che Deng ha avuto nell'invasione e nella "liberazione" del Tibet dal 1949 al 1966 sotto la guida del maresciallo Liu Po Cheng. Le peggiori atrocità avvennero nel Tibet orientale a partire dal 1956 e nel Tibet centrale a partire dal 1959 dopo la fuga del Dalai lama in India. Migliaia di antichi monasteri vennero distrutti o occupati dalle truppe dell'Esercito Popolare di Liberazione che si installarono anche nel Potala e nel Norbulinka da cui vennero rubati i tesori personali del Dalai Lama e dove fu proibito ai tibetani di entrare. Un documento del Partito Comunista, segreto

e a diffusione interna, rivela che sino al 1966 oltre mezzo milione di tibetani vennero uccisi nella parte sud occidentale del Paese dalle truppe di Deng e dalla fine del 1966, con il diffondersi della Rivoluzione Culturale, un milione e duecentomila tibetani furono assassinati, morirono per fame o si suicidarono; e non va dimenticata la completa distruzione dei monasteri operata nel 1962-63. Un documento interno del Partito Comunista rivela che queste distruzioni dovevano iniziare nella parte centrale del Tibet meno soggetta di quelle di confine ad attrarre l'attenzione del mondo esterno. Questi fatti sono stati nascosti dai cinesi ed chiaro per quale motivo Deng non ha risposto ai ragionevoli tentativi del Dalai Lama per risolvere il problema del Tibet Deng sa bene che un dialogo sincero potrebbe evocare un milione di fantasmi che dal Tibet lo perseguiterebbero. Mentre i funzionari cinesi cominciano a pensare l'impensabile riguardo a !

Tienanmen, facciamo in modo che i cinesi dotati di coscienza civile possano conoscere la verità riguardo alla carriera di Deng nell'Ufficio Militare del Tibet sud-occidentale. E comincino a pensare l'impensabile anche a questo proposito e a gridare la verità. (EuroTibet News N·2)

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail