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Conferenza Tibet
Partito Radicale Centro Radicale - 25 novembre 1994
Comunicato stampa.

Londra, 13 settembre. In occasione della sua breve visita nella capitale inglese, il Dalai Lama ha invitato a pranzo noi, un gruppo di persone che hanno avuto il privilegio di vivere, visitare e lavorare nel Tibet prima dell'occupazione cinese del 1950. Il Dalai Lama ha voluto scambiare con noi i ricordi e le esperienze di quel periodo. Come espressione dei pochi stranieri testimoni di un Tibet indipendente vogliamo ribadire la nostra convinzione che il Tibet era un Paese totalmente sovrano. L'indipendenza del Tibet trova la sua evidenza dai seguenti fatti:

1) Il governo del Tibet esercitava un controllo assoluto nelle sue relazioni interne ed esterne.

2) Non vi era alcun coinvolgimento cinese in alcun aspetto della vita tibetana.

3) Sua Santità il Dalai Lama era la massima autorità spirituale e politica della nazione e il popolo tibetano gli era completamente fedele.

4) Il Tibet batteva la sua moneta e stampava i suoi francobolli.

5) Il Tibet era economicamente autosufficiente.

6) Il Tibet aveva la sua peculiare lingua, scrittura, cultura e tradizioni.

7) Il Tibet aveva un suo piccolo esercito.

9) Il Tibet mantenne una sua indipendente politica di neutralità durante la seconda guerra mondiale.

I firmatari di questo comunicato sono profondamente preoccupati dalla occupazione cinese del Tibet che ha prodotto in oltre 40 anni:

1) la morte di un sesto della popolazione del Tibet (un milione e duecentomila persone).

2) un trasferimento massiccio di popolazione cinese in Tibet con la conseguenza che oggi i tibetani sono divenuti una minoranza nel loro stesso Paese.

3) il degrado ambientale che comprende una estesa deforestazione.

4) attacchi continui al patrimonio culturale e religioso dei tibetani.

5) una politica di controllo delle nascite che include sterilizzazioni e aborti forzati.

6) la militarizzazione del Tibet e l'installazione sul territorio tibetano di ordigni nucleari che minacciano la pace e la sicurezza dell'Asia.

I firmatari di questo documento chiedono alla Comunità internazionale di riconoscere la continuata ingiustizia e le sofferenze che vengono fatte subire al popolo tibetano e chiedono ai loro governi di intraprendere azioni appropriate per salvare la peculiare eredità culturale del Tibet prima che sia troppo tardi e aiutare questo paese a ritrovare la sua indipendenza.

Joan Mary Jehu: visito il Tibet nel 1932; accompagno suo padre, colonnello Weir, funzionario politico in Sikkim in missione ufficiale in Tibet.

Robert Ford: tecnico radio nella missione britannica in Tibet nel 1945; dal 1948 al 1950 responsabile per le trasmissioni radio del governo tibetano.

Henrich Harrer: trascorse sette anni in Tibet, dal 1943 al 1950.

Bruno Beger: antropologo, etnologo, geografo e dottore della spedizione in Tibet del 1939 guidata da German Schafer.

Fosco Maraini: visito il Tibet nel 1937 con il prof. Giuseppe Tucci dell'università di Roma, viaggiando da Gantog a Gyantse. Torno di nuovo in Tibet nel 1948 sempre in compagnia del prof. Tucci.

Kazi Sonam Topgyal: interprete e traduttore della missione indiana a Lhasa; arrivo in Tibet nel 1949 e vi rimase per i successivi 7 anni. Visito nuovamente il Tibet nel 1957-58 in qualità di membro della delegazione inviata da Delhi in Tibet per vagliare la possibilità di una visita del primo ministro indiano dell'epoca Nehru. (EuroTibet News N·2)

 
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