Washington, 28 settembre. La Cina ha ufficialmente ammesso di promuovere una politica di migrazione di suoi abitanti in Tibet all'interno di un programma di sviluppo economico della regione. E' la prima volta che Pechino riconosce apertamente questa politica che fino ad oggi era stata portata avanti ma non riconosciuta ufficialmente. Il Comitato Centrale del P.C.C.ha detto che i cinesi sono "incoraggiati e aiutati" a trasferirsi in Tibet e che "condizioni preferenziali" verranno offerte per indurre un sempre crescente numero di cinesi a trasferisi sull'altopiano del Tibet. In precedenza queste sollecitazioni erano state fatte solo a livello provinciale e locale. Fino ad oggi Pechino aveva sempre negato ogni politica di trasferimento di popolazione cinese in Tibet e il Dipartimento di Stato americano aveva ampiamente accreditato queste posizioni. La recente presa di posizione cinese stata approvata nel corso del Terzo Forum di Lavoro sul Tibet, la più importante conferenza politica sul Tibet, tenutasi lo scor
so luglio. Il Secondo Forum di Lavoro si era svolto dieci anni or sono e il Primo nel 1980. I precedenti Forum, particolarmente quello del 1980, avevano chiesto la rimozione di gran parte dei quadri politici cinesi di stanza in Tibet e un maggior coinvolgimento dei tibetani nella conduzione economica e politica della loro regione. Nella realtà, per, questi richiami rimasero lettera morta. Oggi comunque, alla luce delle ultime posizioni, appare chiaro che Pechino ha deciso di rinunciare ufficialmente a coinvolgere i tibetani nella conduzione del loro stesso Paese. Un diplomatico occidentale residente a Pechino e che ha recentemente visitato il Tibet ha dichiarato al quotidiano 'South China Morning Post' che, "Quello che loro intendono con sviluppo economico lo sviluppo economico dei cinesi. I maggiori benefici andranno a favore delle industrie e degli affari cinesi". La dichiarazione del Comitato Centrale di "incoraggiare ed aiutare" lavoratori e funzionari cinesi a trasferirsi in Tibet potrebbe convincere il
Dipartimento di Stato americano a rivedere la sua posizione riguardo a questo problema. In precedenza il Dipartimento di Stato aveva riconosciuto la politica di trasferimento di popolazione cinese in Tibet durante l'amministrazione Carter. Nel 1979 l'annuale rapporto sui diritti umani del Dipartimento di Stato affermava che la Cina, "stava effettuando un significativo trasferimento di popolazione Han (cinese, N.d.C.) in Tibet". Più recentemente, quando il presidente Clinton aveva esteso lo status di nazione favorita negli scambi commerciali alla Cina, in un rapporto era stato scritto che "... non si trovata alcuna evidenza certa di una politica ufficiale cinese" che incoraggi il trasferimento di popolazione cinese nelle aree tradizionalmente abitate dai tibetani. Lodi Gyari, dell'International Campaign for Tibet, ha dichiarato che, "I cinesi non hanno voluto fare queste dichiarazioni ufficiali prima che il presidente Clinton rinnovasse alla Cina lo status di nazione favorita negli scambi commerciali. Ma ogg
i essi sentono che non hanno nulla da temere al riguardo e che gli Stati Uniti non faranno niente perfino se il governo cinese riconosce ufficialmente di incoraggiare il trasferimento di popolazione". (EuroTibet News N·3)