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Conferenza Tibet
Partito Radicale Centro Radicale - 2 dicembre 1994
UN TIBET SENZA IL DALAI LAMA ? PERCHE NO, RISPONDE IL DIRETTO INTERESSATO.

Dharamsala, 29 Ottobre. In una lunga intervista con un corrispondente della Deutsche Press-Agentur, il Dalai Lama ha detto, "Vorrei essere solo un monaco buddhista e visitare ogni tanto i vecchi amici in giro per il mondo". Venendo a parlare delle condizioni politiche del Tibet il leader tibetano ha dichiarato, "Certo la situazione in Tibet sembra essere senza speranze eppure sono ottimista, le cose non rimarranno così per sempre". Parlando circa la proposta di una effettiva autonomia per il suo Paese, il Dalai Lama ha aggiunto, "L'ho detto apertamente. La mia politica di adottare una posizione moderata, vale a dire una effettiva autonomia per il Tibet all'interno della Repubblica Popolare Cinese che continuerebbe a gestire la difesa e la politica estera, è fallita... ed è fallita poiché la Cina non vuole dialogare con noi". Riguardo alla possibilità di un nuovo approccio politico il leader tibetano ha spiegato, "Terremo un referendum. Abbiamo contatti in Tibet tramite i quali potremo ascoltare l'opinione de

i nostri compatrioti. Tutti potranno esprimersi. La mia scelta moderata sarà una delle possibili opzioni, la lotta per l'indipendenza un'altra, la richiesta di plebiscito un'altra ancora. E stiamo lavorando su altre opzioni ancora. Naturalmente continueremo ad appellarci alla comunità internazionale per frenare l'annientamento della cultura tibetana in quella cinese". Rispondendo ad una domanda del giornalista riguardo alla possibilità di un Tibet senza Dalai Lama, il leader tibetano ha dichiarato, "Naturalmente è possibile immaginare un Tibet senza Dalai Lama... perché non si potrebbe? L'istituzione del Dalailamato non è così importante, quello che importa è la preservazione della cultura buddhista-tibetana". Il Dalai lama ha anche sottolineato come, anche dopo 40 anni di socialismo, "... una Cina spiritualmente impoverita sta cercando la sua anima perfino in mezzo ai cambiamenti economici". Ha poi parlato delle foto del Dalai Lama nelle stanze di funzionari del Partito Comunista Cinese e di commoventi lett

ere che i dissidenti gli scrivono da ogni parte della Cina. Ci sono segni di una forte rinascita del Buddhismo in tutta la Cina e anche di una notevole ripresa del del Cristianesimo a Shangai e in altre città afferma il Dalai Lama che nella parte conclusiva dell'intervista dichiara,"La Cina è circondata dal Buddhismo che non è affatto estraneo al popolo cinese. La Mongolia è buddhista e così pure le repubbliche russe della Buryatskaya e di Tuva. Taiwan e il Tibet sono nazioni buddhiste. I buddhisti sono amanti della pace. Un Tibet libero non avrebbe un esercito e vivrebbe in armonia con il mondo e l'ambiente naturale. Potrebbe inoltre costituire una zona cuscinetto tra l'India e la Cina e far così risparmiare ad entrambe le nazioni enormi spese militari. Se oggi il Tibet sopravvive, in futuro non sarà solo un importante Paese ma sarà anche importante per il futuro dell'umanità". (EuroTibet News N·4)

 
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