Washington, 2 Novembre. All'inizio di Ottobre la Cina ha annunciato di stare costruendo una linea ferroviaria per il Tibet e che la prima fase di questo ambizioso progetto è in via di realizzazione. L'annuncio ha preoccupato i tibetani e i sostenitori della causa tibetana che temono che la linea ferroviaria possa costituire l'ultimo assalto al Tibet e consentire una ancor più rapida sinizzazione del Paese delle Nevi. Secondo il governo di Pechino il progetto promuoverà lo sviluppo economico del Tibet e "rafforzerà i suoi legami con le altre province della nazione". Non è stata fornita alcuna data riguardo al completamento dell'opera. L'annuncio è stato fatto da Wang Dianhuan, un funzionario cinese della Commissione Pianificatrice della Regione Autonoma Tibetana. Lo scorso 28 Ottobre, il governo tibetano in esilio ha organizzato un incontro a New York per discutere le implicazioni politiche di questo annuncio. Tenzin Tethong, ministro per le relazioni estere, ha dichiarato che, "Il motivo della costruzione di
questa ferrovia sta nel bisogno di portare più facilmente coloni cinesi in Tibet". I tibetani affermano inoltre che la ferrovia accrescerà la potenza militare cinese nell'Asia meridionale, renderà più facile lo sfruttamento delle risorse naturali del Tibet e potrà anche portare a divisioni all'interno della società tibetana. Senza dubbio i cinesi che vivono in Tibet approvano incondizionatamente l'idea ed hanno fatto di tutto per farla approvare dal loro governo. Mercanti, industrie e produttori di materie prime saranno tra i primi beneficiari della nuova situazione. Ma non saranno solo i settori economici dominati dai cinesi a trarre profitto dalla ferrovia. Anche quei tibetani impegnati nell'esportazione di lana, cashmire e cuoio ne beneficeranno. Comunque, "I principali benefici li godranno quanti hanno in mano le redini del commercio in Tibet e questi sono i cinesi", ha detto Jason Clay ex direttore del Research for Cultural Survival e oggi membro anziano del WWF. "Nel contesto del dominio cinese in Tib
et, il treno sarebbe un'altro chiodo sulla bara, anche se non è ancora chiaro quali segmenti della società tibetana saranno favorevoli al treno", ha aggiunto Clay. (EuroTibet News N·4)