Canberra, 10 Novembre. Una risoluzione che appoggia la difesa dei diritti umani in Tibet è passata oggi senza voti contrari al senato australiano. La mozione è stata presentata dalla senatrice Vicki Bourne ed è stata approvata pochi giorni dopo che la controversa visita al senato del leader cinese Qiao Shi aveva portato all'espulsione dall'aula di alcuni membri dell'Australia Tibet Council che avevano sventolato bandiere tibetane e gridato slogans in favore dell'indipendenza del Tibet. Commentando i tempi dell'approvazione della mozione sul Tibet, la prima ad essere approvata dal senato australiano dal dicembre 1989, il senatore Bourne ha detto, "Questa risoluzione è significativa e, in un certo senso, anche più importante delle altre poiché mostra come il parlamento australiano sia disposto a esprimere i suoi sentimenti anche durante la visita in Australia di un importante dirigente cinese". Ecco il testo integrale della risoluzione:
Il senato afferma che:
a. durante la settimana iniziata il 6 Novembre 1994 il presidente del parlamento cinese, Sig. Qiao Shi, è stato in visita ufficiale in Australia;
b. riconosce che durante le proteste democratiche del 1989 il Sig. Qiao Shi ricopriva la carica di capo dei servizi di sicurezza cinesi;
c. esprime la sua preoccupazione riguardo alla situazione dei diritti umani in Tibet che sembra essersi ulteriormente deteriorata mentre il popolo tibetano continua ad essere privato delle sue libertà e dei suoi diritti fondamentali;
d. sostiene le richieste fatte dal governo australiano e dai membri di questo parlamento alla Repubblica Popolare Cinese riguardo alla situazione dei diritti umani in Tibet;
e. chiede al governo cinese di riconoscere i diritti umani e le libertà fondamentali del popolo tibetano e di avviare genuini negoziati con i rappresentanti del governo tibetano in esilio e di assicurarsi che essi comprendano la profondità dei sentimenti della comunità australiana a questo riguardo;
f. richiede al governo cinese un impegno a concedere il visto di ingresso alle rappresentanti delle organizzazioni donne tibetane in esilio che vorranno partecipare alla Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulle Donne che si svolgerà a Pechino nel 1995. (EuroTibet News n·5)