10 Novembre. Cari colleghi, è per me un grande onore chiedere il vostro appoggio per la candidatura di Wei Jingsheng al Premio Nobel per la Pace 1995. Wei Jingsheng è il più autorevole combattente cinese per i diritti umani. Lui e i suoi amici diedero vita alla "Primavera di Pechino" alla fine degli anni '70 e il loro appello per la democrazia e i diritti umani diede vita al movimento noto con il nome di "Movimento del Muro della Democrazia". In un manifesto murale che divenne famoso in tutto il mondo, Wei scrisse coraggiosamente che le "Quattro Modernizzazioni", dell'industria, della scienza, della difesa e dell'agricoltura non avrebbero avuto successo senza una quinta: la democratizzazione. Per aver avuto il coraggio di dire pubblicamente quanto altri sussurravano solo in privato, Wei fu arrestato e gettato in prigione nel 1979 dalle autorità comuniste cinesi. Rilasciato dopo aver scontato 14 e mezzo dei 15 anni della sua condanna, Wei Jingsheng non ha mai rinunciato ai suoi principi. Il suo coraggio e la
sua forza morale hanno inspirato una generazione di attivisti nella loro battaglia per i diritti umani fondamentali e la democrazia in Cina. Nel mondo di oggi un impegno come quello di Wei è ancora più vitale di ieri ed è ancora più importante difendere i principi per i quali si è sacrificato. Mentre la crescita economica diventa il primo e unico interesse nelle relazioni internazionali, i diritti umani non sono più guardati come un principio fondamentale. In particolare nelle relazioni con la Cina la "teoria" che la modernizzazione economica condurrà inevitabilmente alla democrazia è ampiamente propagandata in quello che può essere considerato solo un irresponsabile tentativo all'autoinganno. La storia ci ha insegnato che un regime che coniuga il potere economico con un palese disprezzo per i diritti umani potrà produrre soltanto il fascismo. Per queste ragioni le parole di Wei Jingsheng sono particolarmente attuali. Oggi è giunto il momento di ripetere sempre di più quello che lui disse a proposito della n
ecessità dei diritti umani e della democrazia; oggi è tempo di riconoscere il peculiare contributo storico di Wei; oggi è il momento di dare tutto il nostro appoggio a Wei, che è stato di nuovo arrestato lo scorso 1 aprile per aver esercitato, dopo il suo rilascio dal carcere, il suo elemtare diritto alla libertà di espressione. Vi prego dunque di unirvi a noi e candidare a Premio Nobel per la Pace una delle maggiori personalità cinesi di questo secolo, Wei Jingsheng.
Sinceramente, Fang Lizhi, Professore di Fisica presso l'Università dell'Arizona. (EuroTibet News n·5)