Londra, 30 Novembre. Secondo il TIN, "Un tibetano abitante nei distretti di Dri e Do della contea di Sog, ha scritto una lettera in cui non solo ribadisce le accuse di bracconaggio e di eccessivo uso delle battute di caccia da parte dei coloni cinesi ma denuncia anche che i mercanti cinesi della regione conducono veri e propri raids ai danni della popolazione locale e afferma che oltre 100 tibetani sono caduti in imboscate tese da banditi organizzati. I tibetani di questa regione sono dunque stati costretti ad organizzare delle loro squadre di difesa per cercare di mettere fine agli assalti consegnando essi stessi i banditi alla polizia. Però gli abitanti dei villaggi asseriscono che i militari cinesi non prendono alcun provvedimento contro i sospettati di azioni criminose ma si limitano a controllare che i loro documenti siano in regola per quanto riguarda il permesso di risiedere in Tibet. 'La gente dei nostri distretti ha deciso di formare dei gruppi per pattugliare le aree montane in cerca di questi band
iti cinesi. Ne abbiamo arrestati cinque e, come prescrive la legge, li abbiamo consegnati all'ufficio della polizia cinese. Abbiamo portato prove e testimoni, proprio come esigono i regolamenti, ma dopo pochi giorni le autorità li hanno rilasciati affermando che avevano tutti i documenti in regola', ha dichiarato uno dei membri del gruppo di vigilantes che aveva arrestato più di 11 cinesi coinvolti nelle azioni di brigantaggio. A Yagla, un gruppo di piccoli villaggi che si trova a 85 chilometri a sudest di Sog, i tibetani riuscirono a scacciare tutti gli emigrati cinesi. 'Di fronte ad una situazione così critica e disperata gli abitanti di Yagla, per cercare di difendere gli interessi dei tibetani, sono riusciti a mettere in fuga queste bande di delinquenti cinesi', ha detto un contadino che ha anche chiarito di aver voluto di proposito evitare qualsiasi azione violenta. 'Poiché eravamo determinati ad usare questi metodi non ci sono stati nè morti nè feriti'. Il 3 Agosto 1993, soldati dell'Esercito di Pechin
o e ufficiali della Pubblica Sicurezza, sono stati inviati da Lhasa a riportare l'ordine a Yagla. Dopo aver bloccato tutti gli accessi stradali e circondato i villaggi, gli ufficiali controllarono tutti gli abitanti. Sessanta persone vennero immediatamente arrestate e, secondo notizie non confermate, almeno 11 erano quadri del Partito". (EuroTibet News N·6)