Londra, 30 Novembre. Secondo il TIN, "Tre resoconti provenienti dalla contea di Sog accusano i mercanti cinesi di prelevare sangue dalla popolazione locale e dagli animali domestici per venderlo in Cina. Queste informazioni, che vengono dai distretti di Dri e Do, sono state fornite da un testimone oculare e parlano di alcune organizzazioni criminali cinesi specializzate nel costringere la gente a 'donare' il sangue forzosamente. 'A partire dal Giugno 1992 delle gang di cinesi hanno iniziato ad obbligare i tibetani a farsi prelevare il sangue. Solo nei nostri tre distretti ci sono più di 100 persone che hanno dovuto subire questo tipo di violenza. Molti di loro, pastori, viaggiatori, boscaioli, uomini e donne isolati, sono ora in gravi condizioni di salute', ha dichiarato al TIN una fonte tibetana. 'Questi banditi prima stordiscono in vari modi la gente poi gli prelevano il sangue e quindi scompaiono nel nulla'. Queste accuse in un primo momento non hanno trovato credito in occidente poiché tutti i precedenti

resoconti di prelievi forzosi di sangue ai tibetani si riferivano a casi avvenuti nelle prigioni di Lhasa. Non vi era notizia di prelievi forzosi di sangue fuori dai penitenziari. Comunque questi resoconti rimangono non provati. Altri tibetani che sono fuggiti dalla regione parlano di mercanti cinesi che pagano i tibetani per donare il sangue e di prelievi imposti agli animali domestici e alle mandrie. Una monaca della adiacente contea di Buru, fuggita in India nel Marzo 1994, ha dichiarato che i cinesi 'prendono il sangue dai nostri cavalli'. I tibetani comunque non spiegano come i cinesi possano conservare il sangue o trasportarlo ai punti di vendita". (EuroTibet News N·6)