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Conferenza Tibet
Partito Radicale Centro Radicale - 19 gennaio 1995
LA CAMPAGNA CONTRO IL DALAI LAMA IN PIENO SVOLGIMENTO.

Secondo fonti tibetane di Lhasa la campagna contro il Dalai Lama è stata intensificata in tutto il Paese. A Shigatse, la seconda città del Tibet, slogan contro il Dalai Lama sono stati diffusi, nelle zone residenziali e al mercato, da macchine munite di altoparlanti. Negli annunci veniva specificato che è proibito per i tibetani possedere foto del Dalai Lama e quanti ne sono in possesso devono consegnarle alle autorità. Nel villaggio di Phondo Chaksam la gente è stata obbligata a bruciare le immagini del Dalai Lama che erano state confiscate; le persone sono state obbligate a calpestare le fotografie prima di bruciarle. Molta gente ha dichiarato che sembrano tornati i tempi della Rivoluzione Culturale. Si ha notizia di numerosi violenti incidenti avvenuti a causa della resistenza del popolo alla campagna contro il Dalai Lama. All'inizio dello scorso Agosto un gruppo di un centinaio di pellegrini provenienti dall'area di Nangchen (nella provincia del Kham) arrivarono su dei camions nella zona di Ngari. Non ap

pena i tibetani giunsero nel luogo del pellegrinaggio, due agenti della polizia cinese salirono sui loro veicoli per rimuovere le foto del Dalai Lama che i pellegrini avevano posto sui parabrezza. I tibetani reagirono duramente contro questo tentativo mettendo in fuga i due poliziotti. Subito dopo però i pellegrini vennero arrestati da ingenti forze di polizia giunte velocemente sul luogo dell'incidente e furono rilasciati solo dietro pagamento di una forte multa. Sempre durante lo scorso Agosto altri incidenti avvennero a Purang, dove una guardia di un posto di blocco cinese strappò dal parabrezza di un'auto guidata da un tibetano una foto del Dalai Lama e di Sakya Dhagtri Rinpoche (un'altra eminente figura del Buddhismo tibetano N.d.C.) suscitando la reazione violenta dell'autista. Quando le autorità regionale venero informate dell'accaduto, al poliziotto fu ordinato di scusarsi con il tibetano per non aver spiegato i motivi del sequestro della fotografia. (EuroTibet News N·7)

 
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