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Conferenza Tibet
Partito Radicale Centro Radicale - 10 febbraio 1995
Lettera ai soci dell'Associazione Italia-Tibet

Cari amici,

sin dalla sua fondazione l'Associazione Italia-Tibet ha sempre ricordato la data del 10 di Marzo che, in tutto il mondo, il popolo tibetano celebra in ricordo del 10 Marzo 1959, quando Lhasa, la capitale del Tibet, fu scenario di un ultimo disperato tentativo di ribellione contro l'invasore cinese. Decine di migliaia di donne e uomini, armate solo di una nobile e testarda determinazione a non piegarsi davanti alle "ragioni" della brutalità e della forza, insorsero dando vita ad un eroico quanto vano tentativo di scacciare l'occupante e riprendere in mano le fila del proprio destino. La risposta delle autorità comuniste di Pechino fu di una inaudita violenza. Il 23 marzo, dopo che la rivolta era stata schiacciata nel sangue, Lhasa e l'intero Paese delle Nevi furono posti sotto un rigido controllo militare. Secondo documenti dello stesso esercito cinese, oltre ventimila persone morirono in poco più di una settimana nella sola Lhasa. Da un capo all'altro dell'immenso territorio tibetano qualsiasi forma di poter

e locale venne sciolto e la lunga notte dell'occupazione calò sul Tetto del Mondo.

Quest'anno, per la prima volta in 35 anni, i profughi tibetani in India hanno deciso di ricordare l'occupazione del loro Paese con una Marcia della Pace che nelle intenzioni degli organizzatori dovrebbe partire dal santuario del Mahatma Gandhi a Nuova Delhi e, dopo aver attraversato diverse regioni dell'India settentrionale, entrare in Tibet per concludersi a Lhasa. Si tratta di un gesto di grande rilevanza simbolica e politica che però con ogni probabilità verrà impedito con la forza. Certamente l'esercito cinese non consentirà ai dimostranti di entrare in Tibet ma è ipotizzabile che le stesse autorità indiane non permetteranno a una simile dimostrazione di svolgersi, per il timore che possa sfociare in un grave incidente diplomatico tra Cina e India. In questo caso i tibetani che prenderanno parte alla Marcia della Pace, convocata nel più puro spirito nonviolento e gandhiano, saranno arrestati e dovranno pagare con la detenzione il loro gesto di disobbedienza civile. Tutti ne sono consapevoli e tutti hanno

accettato di correre questo rischio poiché ritengono che ormai solo azioni di grande drammaticità e visibilità possano consentire al popolo tibetano di richiamare l'attenzione del mondo sulle terribili condizioni in cui versa il Tibet da oltre 40 anni.

Consapevole della gravità della situazione l'Associazione Italia-Tibet ha indetto, insieme al Partito Radicale, una settimana di moblitazione a Roma dal 6 al 10 Marzo 1995. Una grande tenda tibetana sarà eretta a Piazza Navona e nelle nostre intenzioni dovrà costituire una sorta di frammento di Tibet in grado di far incontrare l'opinione pubblica italiana con il popolo, la cultura e i drammi del Paese delle Nevi. A partire dal 6 Marzo all'interno della tenda si terranno conferenze stampa, proiezioni di video, incontri e dibattiti pubblici sulla questione tibetana. Alcuni volontari, sia italiani sia tibetani, si sono offerti di dar vita a un digiuno totale per l'intero periodo della mobilitazione nel tentativo di conferirle ancora maggiore forza. Alle 13,30 del 10 Marzo una manifestazione partirà dalla tenda di Piazza Navona e si concluderà alle 15 circa davanti all'ambasciata cinese.

Questa settimana di mobilitazione costituirà per l'Associazione Italia-Tibet uno sforzo organizzativo senza precedenti per cui rivolgiamo a tutti i nostri soci un appello urgente a mobilitarsi affinchè questa nostra iniziativa possa riuscire al meglio. E' fondamentale che tutti si attivino fin dalle prossime ore per far conoscere quanto stiamo preparando, attivando ogni possibile strumento di comunicazione. Per quanto ci riguarda sono già in corso contatti con partiti, organizzazioni, movimenti, parlamentari, donne ed uomini di cultura affinché aderiscano a questa mobilitazione. Tramite i nostri referenti di zona e i nostri canali comunicativi, telematici e non, vi terremo costantemente informati sull'evolversi della situazione ma al tempo stesso abbiamo bisogno che anche tutti i soci si tengano a loro volta in stretto contatto con l'Associazione.

E' assolutamente fondamentale garantire una presenza numerosa a Roma sia nei giorni della mobilitazione sia al corteo conclusivo. Siamo consapevoli di chiedervi un grosso sforzo ma, come ci ricorda il popolo tibetano, la situazione in Tibet è ormai insostenibile. O si riuscirà a cambiarla entro un breve lasso di tempo o la millenaria civiltà tibetana sarà definitivamente annichilita e distrutta. E' con la consapevolezza di questa drammatica urgenza che l'Associazione Italia-Tibet ha deciso di organizzare questa settimana manifestazione e oggi chiede a tutti i suoi soci ed amici di partecipare con convinzione a questo impegno di solidarietà. Arrivederci quindi a Roma dal 6 al 10 Marzo.

Perché il Tibet viva!

Piero Verni

 
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