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Conferenza Tibet
Pobbiati Paolo - 1 marzo 1995
Palden Gyatso in Italia

PALDEN GYATSO

Amnesty International ha adottato come prigioniero di opinione Palden

Gyatso nel settembre 1985. Monaco buddhista del Monastero di Drepung, uno

dei piu' antichi e famosi di Lhasa, era stato arrestato per la prima volta nel

1959, con l'accusa di aver preso parte alla rivolta contro l'occupazione cinese

del Tibet e rilasciato nel 1973 solo per essere internato in un campo di

¼rieducazione attraverso il lavoro a Nyethang. Li' rimase sino al 1983, pochi

mesi prima di venir di nuovo arrestato nell'agosto dello stesso anno, con

l'accusa di propaganda contro- rivoluzionaria e sedizione, secondo gli artt. 62 e

102 della Legge sulle Attivita' Criminali. Processato nell'aprile del 1984 fu

condannato a nove anni. Non risulta che Palden Gyatso abbia commesso azioni

violente o abbia mai incitato altri a compierle.

Durante la detenzione, come molti suoi compagni, e' stato spesso vittima di

gravi episodi di maltrattamento da parte delle guardie carcerarie. Il suo caso e'

stato seguito dalla Sezione Italiana di Amnesty International e in particolare dal

Gruppo 75 di Udine sino al suo rilascio, avvenuto nell'agosto del 1992. Ora

Palden e' riuscito ad espatriare e vive, esule come altre decine di migliaia di

Tibetani, a Dharamsala, sede del Governo Tibetano in esilio, nell'Himachal

Pradesh, nell'India settentrionale.

La sua drammatica vicenda, raccontata da Francisca Van Holthoon in

Lifelines, e' certamente paradigmatica del dramma del popolo tibetano.

Amnesty International, che, per motivi statutari, non si occupa di questioni di

diritto internazionale, non assume alcuna posizione riguardo ai temi

dell'indipendenza tibetana e della legittimita' o meno dell'occupazione cinese,

ma e' seriamente preoccupata per le gravi e diffuse violazioni dei diritti umani

nella Regione Autonoma del Tibet, che, pur essendo comuni a quelle

perpetrate nelle altre zone della Cina, sono li' esacerbate dalla violenta

repressione nei confronti del movimento indipendentista, repressione che

sembra essersi ulteriormente inasprita in questi ultimi mesi.

Palden Gyatso ha deciso di votare la sua vita alla denuncia delle atrocita'

commesse dai cinesi in Tibet, ed ha espresso il desiderio di venire in Europa, e

in particolare in Italia, per testimoniare la propria storia, purtroppo comune a

migliaia di altri tibetani, molti dei quali tuttora detenuti. Come Sezione Italiana

di Amnesty International abbiamo accolto con entusiasmo la sua offerta, e

abbiamo organizzato, insieme al Tibet Support Group di Londra e alla Sezione

Portoghese di áAmnesty International, un giro di conferenze e di vari eventi

pubblici con lo scopo di rinnovare l'interesse dell'opinione pubblica europea

per la questione tibetana.

Palden sara' in Italia dal 13 al 22 di marzo; il suo giro di conferenze lo

portera' a Milano, Saronno, Trieste, Udine e Roma.

 
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