PALDEN GYATSO
Amnesty International ha adottato come prigioniero di opinione Palden
Gyatso nel settembre 1985. Monaco buddhista del Monastero di Drepung, uno
dei piu' antichi e famosi di Lhasa, era stato arrestato per la prima volta nel
1959, con l'accusa di aver preso parte alla rivolta contro l'occupazione cinese
del Tibet e rilasciato nel 1973 solo per essere internato in un campo di
¼rieducazione attraverso il lavoro a Nyethang. Li' rimase sino al 1983, pochi
mesi prima di venir di nuovo arrestato nell'agosto dello stesso anno, con
l'accusa di propaganda contro- rivoluzionaria e sedizione, secondo gli artt. 62 e
102 della Legge sulle Attivita' Criminali. Processato nell'aprile del 1984 fu
condannato a nove anni. Non risulta che Palden Gyatso abbia commesso azioni
violente o abbia mai incitato altri a compierle.
Durante la detenzione, come molti suoi compagni, e' stato spesso vittima di
gravi episodi di maltrattamento da parte delle guardie carcerarie. Il suo caso e'
stato seguito dalla Sezione Italiana di Amnesty International e in particolare dal
Gruppo 75 di Udine sino al suo rilascio, avvenuto nell'agosto del 1992. Ora
Palden e' riuscito ad espatriare e vive, esule come altre decine di migliaia di
Tibetani, a Dharamsala, sede del Governo Tibetano in esilio, nell'Himachal
Pradesh, nell'India settentrionale.
La sua drammatica vicenda, raccontata da Francisca Van Holthoon in
Lifelines, e' certamente paradigmatica del dramma del popolo tibetano.
Amnesty International, che, per motivi statutari, non si occupa di questioni di
diritto internazionale, non assume alcuna posizione riguardo ai temi
dell'indipendenza tibetana e della legittimita' o meno dell'occupazione cinese,
ma e' seriamente preoccupata per le gravi e diffuse violazioni dei diritti umani
nella Regione Autonoma del Tibet, che, pur essendo comuni a quelle
perpetrate nelle altre zone della Cina, sono li' esacerbate dalla violenta
repressione nei confronti del movimento indipendentista, repressione che
sembra essersi ulteriormente inasprita in questi ultimi mesi.
Palden Gyatso ha deciso di votare la sua vita alla denuncia delle atrocita'
commesse dai cinesi in Tibet, ed ha espresso il desiderio di venire in Europa, e
in particolare in Italia, per testimoniare la propria storia, purtroppo comune a
migliaia di altri tibetani, molti dei quali tuttora detenuti. Come Sezione Italiana
di Amnesty International abbiamo accolto con entusiasmo la sua offerta, e
abbiamo organizzato, insieme al Tibet Support Group di Londra e alla Sezione
Portoghese di áAmnesty International, un giro di conferenze e di vari eventi
pubblici con lo scopo di rinnovare l'interesse dell'opinione pubblica europea
per la questione tibetana.
Palden sara' in Italia dal 13 al 22 di marzo; il suo giro di conferenze lo
portera' a Milano, Saronno, Trieste, Udine e Roma.