Palden Gyatso, monaco tibetano ed
ex-prigioniero di coscienza, ha terminato
la sua visita in Italia, dopo aver
portato la testimonianza della sua
terribile esperienza in diversi incontri
pubblici.
E' sempre stato accolto con grandi
manifestazioni di affetto e di
solidarieta' e ha suscitato enorme
commozione in tutti coloro che lo hanno
ascoltato, non soltanto per la
drammaticita' del suo racconto
(anche chi, come me, lavora da anni
per Amnesty International, si e' reso
conto di quanto la realta' sia peggiore
di quanto potessimo immaginare), ma anche
per la grande nobilta' d'animo che questo
omino, gravemente segnato nel fisico e
nello spirito da trentatre anni tra
carcere e campo di lavoro fra
maltrattamenti e torture, ha dimostrato.
Nei dieci giorni che ho vissuto con lui
non ho mai scorto traccia di odio o anche
solo di risentimento nei confronti dei
suoi torturatori. Chiede solo giustizia e
diritti umani per il suo popolo. Una
grande lezione per noi.
Mi resta il rammarico che la sua storia
sia stata ascoltata da un numero di
persone relativamente basso; purtroppo, i
costi e una serie di problemi
organizzativi di non facile superamento,
alcuni dei quali risolti solo pochi
giorni prima del suo arrivo, ci hanno
indotto a mantenere un numero limitato di
tappe.
Deludente il riscontro sulla stampa;
presi tra i capricci della politica
italiana ed eventi letterari quali
l'uscita del libro di Naomi Campbell, i
giornali italiani non hanno dato a questo
personaggio lo spazio che forse avrebbe
meritato, e che i media di altri paesi
hanno invece concesso in grande abbondanza.
Vorrei invece ringraziare tutti gli amici
che, non essendo di Amnesty, hanno
collaborato con grande entusiasmo a
questo evento; in primo luogo
l'Associazione Italia-Tibet, e in
particolare Piero Verni, Karma Chuckey e
Vicki Sevegnani, e poi Lucio Berte' e
Patrizia (non so il cognome) degli
Anti-Proibizionisti. E' confortante, per
noi di Amnesty, che siamo tutti
volontari e che spesso ci inventiamo le
cose senza poter contare su di una
efficace struttura organizzativa,
ricevere aiuto da parte di persone che,
pur non facendo parte dell'associazione,
ne condividono evidentemente alcuni valori
di fondo e che non esitano a fornirci il
loro aiuto. Grazie di cuore.
Amnesty produrra' una videocassetta con
la testimonianza di Palden che potra'
essere richiesta anche da non soci. Vi
daro' presto altri particolari su
Conferenza Tibet.