Londra, 8 Marzo 1995. La Cina Popolare è stata sconfitta di misura alle Nazioni Unite quando ha tentato di impedire che si tenesse una discussione sulle condizioni dei diritti umani in Cina. Si tratta della prima volta che una proposta di Pechino non ha ottenuto l'approvazione della maggioranza degli stati membri del'ONU. Durante l'annuale sessione della Commissione per i Diritti Umani tenutasi nella sede di Ginevra, Pechino aveva inutilmente tentato di impedire che venisse discussa una risoluzione molto critica sulle condizioni dei diritti umani all'interno della Repubblica Popolare. La risoluzione, presentata dalle nazioni occidentali, dal Giappone e dalla Repubblica Domenicana, esprimeva anche forti preoccupazioni sulla "inadeguata protezione delle peculiarità culturali, etniche, linguistiche e religiose dei Tibetani e di altre minoranze".
Voti a favore della proposta di "non azione" avanzata dalla Cina, 22: Algeria, Angola, Bangla-Desh, Bhutan, Camerun, Cina, Costa d'Avorio, Cuba, Egitto, Etiopia, Gabon, India, Indonesia, Malaysia, Mauritania, Nepal, Pakistan, Peru, Sri Lanka, Sudan, Togo, Zimbabwe. Voti contro la proposta di "non azione" avanzata dalla Cina, 22: Australia, Austria, Bulgaria, Canada, Ecuador, El Salvador, Filippine, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Guinea-Bissau, Italia, Nicaragua, Olanda, Polonia, Repubblica Domenicana, Romania, Russia, Stati Uniti, Ungheria. Astensioni, 9: Benin, Brasile, Cile, Colombia, Malawi, Mauritius, Messico, Korea, Venezuela.