dal Corriere della Sera, 4 giugno '95, pag. 9
Pechino. Parole come »miglioramento della razza sono scomparse dalla versione definitiva della nuova legge cinese sulla »maternità , ma la sostanza é rimasta quella. Il parlamento ha deciso: obbligatori i controlli prenatali, obbligatorio l'aborto in caso di malformazione del feto, obbligatoria la sterilizzazione per le donne handicappate e per le mogli di uomini handicappati. Le proteste dei comitati per i diritti civili hanno prodotto solo un cambiamento nella forma linguistica. La durezza della legge eugenetica é assoluta. Come quasi tutto nella nuova Cina in corsa verso il capitalismo la spiegazione del provvedimento è essenzialmente economica. Ci sono 50 milioni di cinesi »pazzi e subnormali , quasi la popolazione dell'Italia, e costano troppo. Scuole speciali, ospedali riabilitativi, assistenza domiciliare sono praticamente sconosciuti. La segregazione é la regola. Ma da oggi il numero dei malformati deve ridursi drasticamente e con esso i costi sostenuti dallo Stato. Un funzionario della commissione
per la Pianificazione familiare giustifica il provvedimento come un »contributo alla serenità e alla felicità delle famiglie . Ma per gli osservatori internazionali la norma mantiene tutto il sapore nazista e di costruzione di una razza eletta. Nel 1970 la crescita della popolazione era del 25 per mille ed é precipitata all'11 per mille nel '93. Un successo ottenuto grazie alla legge che impone un solo figlio per coppia. Ora quel figlio deve pure essere sano, pena la sua morte. Sarà anche questo un »successo ?