C'e' qualcosa che non mi torna nella questione del
rapimento del giovane Panchen Lama da parte dei cinesi.
Quando, qualche settimana fa, e' stata data la notizia
del riconoscimento della reincarnazione di quella che
viene comunemente definita la seconda carica spirituale
per i buddhisti tibetani da parte del Dalai Lama, io,
come pure molte delle persone con le quali avevo avuto
occasione di commentare questo fatto, ero convinto che
il bambino in questione si trovasse gia' al di fuori del
Tibet al sicuro.
Non sono un tibetologo, e conosco molto poco delle
tradizioni e della ritualita' tibetane. Non so quindi
chi ne dove abbia seguito la procedura per il
riconoscimento del reincarnato.
Mi stupisce pero' l'annuncio di questo riconoscimento,
fatto direttamente dal Dalai Lama, persona dotata di
grande senso pratico e di un notevole acume politico,
che non poteva assolutamente non prevedere le reazioni
del governo cinese a una ¼provocazione tanto evidente.
Tanto piu' che, sapendo quali fossero i pericoli che il
bimbo avrebbe corso, l'annuncio era corredato dal nome e
dalla zona di provenienza. Quasi un invito ai cinesi ad
andarlo a cercare proprio li'. Era tutto sommato
abbastanza chiaro che avrebbero cercato di mettere le
mani sul nuovo Panchen Lama, e che i tibetani avrebbero
potuto fare poco o nulla per impedirlo. Il Panchen Lama
avra' ora un'educazione da perfetto tibetano
collaborazionista e c'e' il rischio che questa vicenda
pesera' sul futuro di questo povero paese in maniera
importante.
I conti non mi tornano; credo che questa vicenda abbia
dei lati oscuri. Forse non siamo (o non sono) al
corrente di un qualche particolare, o di qualcosa che
per i tibetani non e' andato secondo le previsioni. Ma
non vorrei che dietro a questa versione moderna (e
speriamo meno cruenta) della strage degli innocenti ci
fosse qualcosa d'altro, che magari potrebbe non piacere
alle migliaia di persone che hanno sposato, nelle forme
piu' diverse, la causa tibetana in tutto il mondo.
Rimane il disagio nel pensare a questo bimbo, trascinato
e, temo, schiacciato in un ingranaggio molto piu' grande
di lui.
Spero che qualcuno dei frequentatori di CONFERENZA TIBET
sia in grado di chiarirmi un po' di piu' questa
faccenda.
*- Amira V1.5 REG (Amiga) -* one world, one operating system