Amnesty International
Cina
123 arresti politici in Tibet in tre mesi
12 maggio indice AI : ASA 17/27/95
Almeno 123 persone, fra cui 50 monache e 68 monaci, risultano agli arresti
in relazione ad attivita' pacifiche a sostegno dell'indipendenza svoltesi
nei primi quattro mesi del 1995. Quasi ogni anno, molte persone vengono
arrestate per aver partecipato alle dimostrazioni per l'indipendenza
organizzate in occasione dell'anniversario della fallita rivolta di Lhasa
del 10 marzo 1959. Tuttavia, nei primi mesi del 1995 ci sono stati piu'
arresti di quanti ce ne siano stati in tutto il 1994.
Nelle zone rurali come ad esempio nelle contee di Penpo Lhundrup e Medro
Gongkar, molti arresti si sono verificati in seguito ai raid organizzati
dalla polizia contro i monasteri, raid finalizzati alla cattura di monaci e
monache che avevano manifestato. Le "squadre di lavoro" governative sono
state mandate in questi monasteri per cercare di convincere i monaci e le
monache a non prendere parte alle attivita' a sostegno dell'indipendenza e
per dare attuazione ai regolamenti usciti nel 1994 allo scopo di limitare
il numero dei monaci e delle monache. Il risultato di tutta questa
operazione e' stato l'espulsione di alcune dozzine di monaci, monache e
novizi non registrati ufficialmente nel monastero. Alcuni raid della
polizia hanno incontrato una violenta resistenza.
A Lhasa, Pasang (20 anni) e Ngodrup (22), entrambi monaci di Jokhang, il
maggiore tempio tibetano, sono stati arrestati l'8 gennaio 1995 per essere
condotti nel Centro di Detenzione di Gutsa, a Lhasa, per tre giorni, dove
sono stati picchiati duramente prima di essere rilasciati. Nessuna
spiegazione e' stata fornita per il loro arresto, ne per la loro
detenzione. Secondo alcune testimonianze, Pasang " e' stato picchiato ad un
punto tale da non potersi nemmeno alzare in piedi per i forti dolori alla
schiena". I due monaci sono inoltre stati minacciati di punizioni ancora
piu' dure se avessero raccontato l'accaduto.
Almeno altre 39 persone, fra cui 31 monache ed 8 monaci, pare siano state
arrestate a Lhasa nei mesi di febbraio e di marzo 1995 per aver preso parte
a manifestazioni pacifiche per l'indipendenza, a Lhasa.
Il 2 o il 3 febbraio, cinque monache del monastero di Chubsang, vicino
Lhasa, pare abbiano inscenato una breve protesta a favore dell'indipendenza
sul Barkor. Secondo alcune testimonianze, Ngawang Tsering, Pema, Sangmo,
Yangdon e Penpa, tutte della contea di Medro Gongkar, sono state arrestate
e condotte via in un camion dalla polizia paramilitare; pare abbiano anche
"avuto il coraggio di gridare varie volte dall'interno del veicolo".
Il 3 febbraio 1995, cinque monaci in borghese sembra abbiano urlato degli
slogan nel Barkor prima di essere arrestati.
Cinque monache sono state arrestate l'8 febbraio 1995 per avere inscenato
una manifestazione di protesta vicino al tempio di Jokhang. Da alcune
testimonianze risulta che si trattava di Khetsul e Yeshi Pema, della contea
di Lhundrup e di Ngawang Drolzer e Gyaltsen Wangmo di Lokha. Si ritiene che
la quinta sia una monaca di Nyethang. Pare che tutte e cinque siano state
duramente picchiate.
Il 16 febbraio 1995, altre cinque monache del Convento di Chubsang sono
state arrestate per aver organizzato una manifestazione per l'indipendenza
a Lhasa. Secondo alcune testimonianze, la stessa sorte e' toccata ad altre
due o tre monache nel corso della manifestazione del 25 febbraio 1995.
Altre 14 monache sembra siano state arrestate durante le dimostrazioni
tenutesi a Lhasa il 17 ed il 28 febbraio 1995.
Circa 20 fra monaci e laici pare abbiano organizzato una manifestazione
il 17 marzo 1995, intonando slogan per l'indipendenza presso il maggiore
tempio di Lhasa. La dimostrazione e' stata bruscamente interrotta da
poliziotti in borghese e da uomini della sicurezza in divisa. Tre dei
dimostranti, probabilmente monaci, sono stati arrestati e picchiati.
Proteste ed arresti di monaci dei monasteri del Kagyupa
Nel gennaio 1995, cinque monaci sono fuggiti dal monastero di Tsurphu,
50 chilometri a nord-ovest di Lhasa, dopo essere stati accusati di avere
attaccato "manifesti dissidenti". Secondo i rapporti, quattro di loro sono
stati arrestati a Shigatse mentre tentavano di scappare in India e sono
attualmente detenuti nella prigione della contea di Toelung. Si ritiene che
il quinto sia riuscito a fuggire. Tre dei detenuti erano capi-monastero di
Tsurphu, fra questi Kyigen, capo-coro del monastero. Si dice che i monaci
abbiano lasciato delle lettere nelle loro stanze, nel monastero, in cui
accusano le autorita' cinesi di approfittarsi del Karmapa (1) e protestano
contro la consueta campagna di denigrazione del Dalai Lama da parte delle
autorita' cinesi.
Fino a poco tempo fa, i monaci e le monache affiliate alla scuola di
Kagyupa hanno evitato di prendere parte alle attivita' per l'indipendenza,
ma pare che molti di loro siano stati arrestati per tali attivita' nei
primi tre mesi del 1995.
Nel corso di una serie di proteste, almeno 14 persone sono state arrestate
nella contea di Medro Gongkar nei primi tre mesi del 1995.
Verso i primi di gennaio 1995, una protesta pacifica per l'indipendenza e'
stata organizzata dai monaci del monastero di Yamure, nella contea di Medro
Gongkar, 99 chilometri ad est di Lhasa. La protesta, scoppiata in seguito
alla richiesta dei funzionari cinesi di vietare le fotografie del Dalai
Lama, ha portato ad un raid contro il monastero da parte di piu' di 100
militari e quattro persone sono state arrestate. Il 29 marzo 1995, alcuni
funzionari locali accompagnati da una scorta militare, hanno fatto
irruzione nel monastero di Yamure annunciando che l'abate ed uno dei
maestri erano stati espulsi dal monastero per "ragioni politiche". Si
tratta della prima espulsione avvenuta negli ultimi anni. Anche 24 novizi
non registrati ufficialmente nel monastero sono stati espulsi.
Otto tibetani, fra cui tre monaci del monastero di Kagyupa, sono stati
arrestati il 28 gennaio 1994 a Katsel, un villaggio 65 chilometri a
nord-est di Lhasa nella contea di Medro Gongkar, dopo che erano stati
attaccati alcuni poster a favore dell'indipendenza ed erano stati trovati
libri dissidenti nelle stanze di alcuni monaci.
A cio' ha fatto seguito il 5 febbraio 1995 una dimostrazione inscenata
dalle monache del convento di Terdrom, circa 120 chilometri a nord-est di
Lhasa, nella contea di Medro Gongkar. Altre due persone sono state
arrestate a causa di cio'.
Nella contea di Nyemo, 80 chilometri ad ovest di Lhasa, quattro monache del
convento di Donpar pare siano state arrestate per aver organizzato una
manifestazione il 5 febbraio 1995.
60 arresti nella contea di Penpo Lhundrup
Il mese di febbraio 1995 e' stato caratterizzato da varie manifestazioni a
sostegno dell'indipendenza che hanno coinvolto monaci e monache dei
monasteri e dei conventi della contea di Penpo Lhundrup ed hanno condotto
ad almeno 60 arresti.
Durante il mese di febbraio 1995, sette monaci del monastero di Kagyupa, a
Taglung, 65 chilometri a nord di Lhasa, e del suo affiliato sub-monastero
Barilbu, nella contea di Penpo Lhundrup, sono stati arrestati. I monaci
erano andati a Lhasa per inscenare la loro protesta in due mandate, un
primo gruppo l'11 febbraio, un altro il 15 febbraio 1995. Il 17 febbraio,
la polizia armata ha circondato il monastero di Taglung ed ha minacciato di
chiudere il monastero se ci fossero state altre proteste. Secondo alcune
testimonianze, i monaci hanno tentato di opporre resistenza e sono stati
gravemente feriti.
Intorno al 20 febbraio 1995, la polizia armata ha compiuto un'incursione
nel convento di Gyab-drag, 25 chilometri a sud di Taglung, dopo che 13
monache erano state arrestate per aver inscenato una protesta a Lhasa.
Secondo i rapporti del convento di Gyab-drag, la polizia ha imposto alle
famiglie delle detenute il pagamento di 2000 yuan (circa tre annualita'
di un reddito medio) per la liberazione di ogni monaca. Non e' noto se il
pagamento sia stato effettuato o meno.
Secondo alcune testimonianze, Thongon, un monaco del monastero di Nalanda,
nella contea di Penpo Lundrup, e' stato arrestato in un mercato nei pressi
della cittß' verso il 25 febbraio 1995 perche' aveva indosso una spilla a
sostegno dell'indipendenza. Altri monaci hanno protestato con veemenza
contro l'arresto e pare che abbiano organizzato una marcia fino alla
cittß'.
Alcuni poliziotti hanno tentato di effettuare un raid contro il
monastero di Nalanda, verso il 28 febbraio 1995, ma sono stati costretti a
rinunciarvi a causa della reazione dei monaci che hanno tirato loro delle
pietre . Un secondo attacco e' stato tentato da una settantina di militari
ma anche in questo caso i monaci hanno opposto resistenza. Una fonte
tibetana riferisce che "i monaci hanno tirato delle pietre e molti dei
poliziotti sono stati feriti. In seguito all'uso di gas lacrimogeni,
tuttavia, la polizia e' riuscita ad entrare nel monastero dove molti
monaci sono stati picchiati".
Circa 40 monaci del monastero di Nalanda sono stati arrestati in seguito a
questi episodi: si tratta del piu' alto numero di arresti verificatosi in
un singolo monastero negli ultimi anni. Fra i detenuti, il capo-coro del
monastero, il contabile, l'insegnante di disciplina ed altri alti
funzionari monastici. Il 9 marzo 1995, i monaci erano gia' stati trasferiti
dal Centro di Detenzione della contea di Lhundrup al Centro di Detenzione
di Sangyip a Lhasa.
Sebbene risulti che alcuni monaci abbiano fatto ricorso alla violenza nel
corso del raid, si ritiene che la maggior parte degli arrestati se ne sia
astenuta e pertanto si tratta di prigionieri di coscienza. Una fonte non
ufficiale ha dichiarato che i capi-monaci di Nalanda avevano organizzato
una manifestazione a Lhasa il 16 marzo 1995 ed avevano preparato delle
matrici in legno per stampare volantini per l'indipendenza, parecchi dei
quali sono stati scoperti dalla polizia dopo il raid. Durante una
perquisizione nel monastero, della quale sono state trasmesse delle
immagini alla televisione tibetana (si tratta della prima volta che viene
mostrata una perquisizione del genere), la polizia ha scoperto due grandi
bandiere tibetane, che erano state messe fuori legge dalle autorita'
cinesi.
In seguito al raid, una squadra di "rieducazione" e' stata mandata al
monastero di Nalanda e 64 monaci sono stati espulsi. Secondo le
testimonianze, verso la meta' di marzo, squadre di "rieducazione" analoghe
sono state mandate in tutti i monasteri e i conventi della contea di Penpo
Lhundrup; parallelamente le autorita' hanno fatto sapere che se fossero
continuate le proteste i monasteri sarebbero stati chiusi.
Amnesty International esprime una profonda preoccupazione per il fatto che
la maggior parte degli arrestati nei mesi di gennaio, febbraio e marzo
1994, si ritiene che siano prigionieri di coscienza arrestati per aver
preso parte a piccole manifestazioni pacifiche o per aver distribuito
materiale in favore dell'indipendenza, come ad esempio volantini e spille;
di questi si chiede il rilascio immediato ed incondizionato. Amnesty
International preme affinche' le autorita' cinesi definiscano al piu'
presto i capi d'accusa che gravano su tutti coloro che abbiano fatto
ricorso alla violenza nel corso dei raid organizzati dalla polizia contro
i monasteri; chiede inoltre che i suddetti capi d'accusa siano chiari e
conformi agli standard internazionali e che ai detenuti siano garantiti dei
processi equi e pubblici. E' necessario infine aprire un'inchiesta, i cui
risultati dovrebbero essere poi resi pubblici, sulle circostanze che hanno
portato all'arresto ed al maltrattamento di Pasang e Ngodrup, monaci del
monastero di Jokhang, al Centro di Detenzione di Gutsa.
(1) Il Karmapa e' l'undicenne leader della scuola di buddhismo tibetano di
Kagyupa. Nel 1991 e' stato riconosciuto come un'incarnazione da parte delle
autorita' cinesi ed e' stato presentato dalla Xinhua, l'agenzia di stampa
ufficiale, come un lama patriottico che desiderava l'unita'della
madrepatria.