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Conferenza Tibet
Pobbiati Paolo - 2 ottobre 1995
Continua la Repressione

amnesty international

REPUBBLICA POPOLARE CINESE

Continua la repressione nei confronti dei dissidenti tibetani

29 SETTEMBREá1995 AI Index: ASA 17/74/95

Introduzione

Due monaci tibetani, recentemente arrestati durante diversi

incidenti avvenuti nella Regione Autonoma del Tibet (TAR) e nella

Regione del Gansu, sarebbero stati selvaggiamente picchiati

mentre si trovavano in custodia della polizia, secondo alcune

testimonianze. Uno dei due e' stato rilasciato dopo il pagamento

alla polizia di una somma di denaro piuttosto consistente da

parte dei genitori e gli e' stato successivamente negato il

ricovero in ospedale.

Molti monaci, monache e laici sono stati arrestati negli ultimi

mesi nella TARáe nella provincia del Gansu a causa della loro

supposta partecipazione ad attivita' indipendentistiche, alcune

delle quali sarebbero antecedenti alle celebrazioni ufficiali per

il 30 anniversario della proclamazione della Regione Autonoma

del Tibet il 1 settembre 1995. Una cinquantina di altre persone

rimangono in carcere in relazione alla disputa tuttora in atto

sul riconoscimento dell'11 Panchen Lama. Un monaco si sarebbe

suicidato piuttosto che condannare pubblicamente l'annuncio del

riconoscimento da parte del Dalai Lama.

CONTINUA LA REPRESSIONE

Un consistente aumento della presenza di poliziotti e' stato

notato a Lhasa in occasione degli eventi ufficiali organizzati

per commemorare l'anniversario, alcuni dei quali armati con

fucili semi-automatici. Sembra che le autorita' abbiano cercato di

tenere dissidenti e "agitatori" lontano da Lhasa durante tali

occasioni, e un monaco buddista, Bado Lobsang Legstog, sarebbe

stato arrestato per aver gridato slogans di fronte al Jokhang.

Attivisti per l'indipendenza sono stati accusati di aver fatto

esplodere una bomba presso una targa commemorativa cinese nel

luglio 1995. Lobsang Choedak, un commerciante di 41 anni, e' stato

arrestato nella sua casa nella notte fra il 6 e il 7 luglio 1995.

Egli sembra essere sospettato

di essere coinvolto anche nell'esplosione di un altro ordigno

avvenuta nei primi giorni di luglio 1995. Comunque, nonostante la

sua casa sia stata minuziosamente perquisita dalla polizia dopo

il suo arresto, le testimonianze concordano nell'affermare che

non sia stato trovato nulla che possa indicare il suo

coinvolgimento nelle due esplosioni. Fonti locali negano che

Lobsang Choedak sia implicato negli attentati. Egli era stato gia'

arrestato in precedenti occasioni per attivita' dissidenti

pacifiche.

Sembra che anche altre persone siano state arrestate in quanto

coinvolte in manifestazioni pacifiche avvenute in concomitanza

con l'anniversario; tra questi vi e' Dawa, 54 anni, (conosciuto

anche come Shol Dawa), originario del villaggio di Shol, di

fronte al palazzo del Potala. E' stato arrestato intorno al 12

agosto in una casa a Tsomonling con l'accusa di voler alzare una

bandiera tibetana a Shol. Era gia' stato in carcere per attivita' a

favore dell'indipendenza. Una donna di circa 50 anni, Tra Sil,

sarebbe stata arrestata nella casa di Dawa e alcuni testimoni

indicano che anche altre otto persone sarebbero state arrestate

nella stessa operazione.

Nella provincia del Gansu quattro persone sono state arrestate

con l'accusa di coinvolgimento in attivita' indipendentistiche.

Tali arresti sarebbero da collegare a una piu' vasta operazione di

polizia nella zona meridionale del Gansu che, secondo un giornale

ufficiale intenderebbe "scoprire le organizzazioni fuori legge e

stroncare l'attivita' clandestina". Drolkar Gyap, un laico di 26

anni, e' stato arrestato nel giugno 1995 e condannato a sette anni

con l'accusa di aver contatti con il movimento indipendentista

tibetano. Tre monaci del monastero di Labrang, nel Gansu, Konchog

Jigme, Konchog Choephel e Jigme Gyatso sono stati arrestati dalla

polizia di Xiahe' il 19 maggio 1995, in quanto sospettati di

essere dei fiancheggiatori del movimento indipendentista e in

relazione all'affissione di manifesti pro-indipendenza affissi

nel monastero.

Sembra che Jigme Gyatso sia stato sottoposto a privazione del

sonno subito dopo l'arresto e che sia stato violentemente

picchiato da un poliziotto. Come conseguenza del pestaggio ora

sarebbe affetto da tetraplegia avendo riportato gravi danni

neurologici. Il poliziotto che lo avrebbe picchiato sarebbe stato

ubriaco. Secondo quanto e' stato riferito, la polizia, temendo che

sarebbe morto dopo il pestaggio, avrebbe chiesto alla famiglia il

pagamento di 5000 yuan (circa 625 USá$) per il suo rilascio. Dopo

aver contrattato la cifra, i genitori avrebbero pagato 1000 yuan

e Jingme Gyatso e' stato rilasciato. Subito dopo e' stato portato

all'ospedale locale, dato che non riusciva a muovere braccia e

gambe. Nonostante cio', un medico dell'Ospedale della Contea di

Xiahe' lo ha rifiutato dicendo che non era autorizzato a prestare

soccorso ad un "controrivoluzionario". E' stato quindi condotto

all'Ospedale di Medicina Tibetana, dove e' stato accolto. Non si

sa a quale tipo di terapia sia stato sottoposto, ne quali siano

le sue attuali condizioni di salute, ne dove si trovi ora.

Ci sono notizie circa un inasprimento della sorveglianza al

Monastero di Labrang e del numero di persone picchiate e tenute

in stato di fermo dalla polizia per brevi periodi.

E' opinione comune che Benza Trinley, di 26 anni, sia detenuto da

qualche parte in Tibet dopo che e' stato arrestato mentre

viaggiava da Lhasa verso l'Amdo nel novembre 1994. La sua

famiglia e i suoi amici non ne hanno piu' notizie da allora e non

sono chiari i motivi dell'arresto. Egli era stato precedentemente

incarcerato per due mesi con l'accusa di "attivita' contro-

rivoluzionarie" nel luglio 1993 quando erano stati affissi alcuni

manifesti a favore dell'indipendenza nel Monastero di Labrang.

A Shigatse, diverse persone sono state arrestate in relazione

alla vicenda del riconoscimento del successore del 10 Panchen

Lama. Secondo fonti non ufficiali, Wangdu, un monaco del

Monastero di Tashilunpo, si sarebbe suicidato verso la meta' di

giugno, piuttosto che sconfessare la posizione del Dalai Lama

sulla reincarnazione del Panchen Lama.

Chadrel Rimpoche, ex-abate di Tashilunpo, rimane in carcere. Era

stato arrestato nel maggio 1995 e si teme possa non trovarsi in

buona salute. In agosto, un funzionario cinese aveva detto ad

alcuni giornalisti occidentali a Pechino, che Chadrel Rimpoche

era malato dal periodo in cui si era svolto il Congresso

Nazionale del Popolo e che era stato ricoverato in ospedale,

senza pero' specificare di cosa soffrisse e dove si trovasse in

quel momento. Sempre in agosto, un altro funzionario cinese aveva

detto a diplomatici occidentali che Chadrel Rimpoche aveva

"completato la sua rieducazione".

L'assistente di Chadrel Rimpoche, Champa (precedentemente

identificato come Jing-lag), anch'egli arrestato intorno al 17

maggio 1995, dovrebbe trovarsi ancora in custodia a Shigatse.

Dovrebbe trovarsi ancora in carcere anche Samdrup

(precedentemente identificato come Gyara Tsering Samdrup), un

uomo d'affari di Shigatse, arrestato il 30 maggio 1995 al posto

di polizia di Tingri, accusato di essere il tramite della

corrispondenza fra Chadrel Rimpoche e il Dalai Lama.

In seguito a questi arresti nel maggio 1995, sembra che le

autorita' della TAR abbiano nominato nuovi dirigenti del monastero

di Tashilunpo, che abbiano iniziato a reprimere il dissenso

all'interno del monastero e che abbiano tentato di obbligare i

monaci a sconfessare pubblicamente Chadrel Rimpoche. L'11 luglio

1995 alcuni funzionari della TARáhanno partecipato ad una

riunione nel monastero e hanno letto ai monaci un comunicato che

condannava Chadrel Rimpoche per i suoi legami con il Dalai Lama.

La riunione e' stata disturbata da circa un centinaio di monaci,

con il risultato di far giungere sul posto tre camion della

polizia con circa 60 agenti armati. Sembra che Raidi, Segretario

Esecutivo della TAR, abbia ordinato alla polizia di non procedere

ad arresti fintanto che i funzionari si trovassero sul posto. In

ogni caso, una successiva protesta e' stata sedata dalla polizia

il giorno seguente.

Sembra che i monaci abbiano gridato ai tibetani che si trovavano

al di fuori del monastero di entrare nel cortile e che cinque

giovani tibetane siano state arrestate mentre cercavano di farlo.

Durante le proteste occorse l'11 luglio 1995, Gyatrul Rimpoche,

lama a Tashilunpo, ha protestato contro le denunce fatte nei

confronti di Chadrel Rimpoche. E' stato arrestato a mezzanotte

del 12 luglio e il 14 luglio lui e Chadrel Rimpoche sono stati

estromessi dalla dirigenza del monastero.

Una trentina di monaci sono stati arrestati la notte del 12

luglio 1995 in un'operazione di polizia. Oltre a Gyatrul

Rimpoche, tre altri monaci anziani, piu' o meno sulla cinquantina,

sono stati identificati fra gli arrestati. Sono Shepa Kelsang,

Lhakpa Tsering e Ringkar Ngawang. Altri due monaci di Tashilunpo

sono stati arrestati durante una manifestazione a Lhasa un paio

di giorni piu' tardi.

La maggior parte degli arrestati in quella notte sono giovani

monaci non oltre i trent'anni. Sono accusati di connivenza con il

Dalai Lama nella questione relativa al riconoscimento del Panchen

Lama e di aver boicottato la cerimonia religiosa del 12 luglio. I

nomi di otto di loro non sono noti, ma gli altri sono stati

identificati. Sono: Ngodrup, Tenzin, Tendor, Sherab, Tashi

Dondrup, Tsering Phuntsog, Chungdag, Pema, Penpa Tsering,

Buchung, Sonam Phuntsok, Tenzin, Gendun, Lobsang Tseten,

Wangchuk, Pema Dorje, Lhakpa Tsering, Lobsang Dawa, Tsering Gonpo

e Dorje Gyaltsen.

Poco dopo il suo arresto Dorje Gyaltsen e' stato portato in

ospedale in quanto aveva iniziato a sputare sangue. Gli e' stata

diagnosticata un'emorragia interna, dovuta ai pesanti colpi

ricevuti sia durante l'arresto sia mentre si trovava in custodia

della polizia, sebbene le circostanze precise rimangano

indeterminate. Non si sa come stia attualmente anche se pare si

trovi tuttora piantonato dalla polizia in ospedale.

Tre altri arresti sono stati eseguiti a Tashilunpo il 22 luglio,

ma non si conoscono i nomi degli arrestati. Sil Zhi, una donna

tibetana di circa 50 anni, sarebbe stata arrestata intorno al 12

agosto a Lhasa. Anche il suo arresto sarebbe correlato con la

disputa sul Panchen Lama.

Si presume che due ex-prigionieri di coscienza, Thubten Tsering e

Tsewang Palden, rientrati in Tibet dopo essere scappati in Nepal,

siano stati arrestati. Non si sa dove siano detenuti, ma si pensa

possano trovarsi in un centro di detenzione a Lhasa.

*- Amira V1.5 REG (Amiga) -* one world, one operating system

 
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