il manifesto, 25 novembre 1995, pag. 16
Parigi. La Francia è il secondo paese occidentale, dopo la Germania, ad aver protestato per l'arresto del dissidente cinese Wei Jingsheng, ufficializzato quattro giorni fa dal governo di Pechino dopo venti mesi di detenzione illegale. Il portavoce del ministero degli esteri francese Jacques Rummelhardt ha dichiarato ieri che la Francia »deplora l'arresto del padre del movimento cinese per la democrazia e consulterà i partners dell'Unione europea per decidere come reagire. Wei era illegalmente detenuto già dal 1 aprile '94.