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Conferenza Tibet
Sisani Marina - 2 dicembre 1995
Tibet, dilaga la rivolta per il piccolo Buddha

La Stampa, 2 dicembre '95, pag. 9

Contro il bimbo designato da Pechino. Scontri a Lhasa e in altre città e i cinesi impongono il coprifuoco.

Pechino. Mentre il governo cinese fa girare al massimo numero di giri una potente macchina propagandistica sul »suo nuovo piccolo Bhudda, il Dalai Lama (il dio-re tibetano in esilio) ha annunciato ieri che le città principali della regione sono sotto il coprifuoco e che manifestazioni e proteste hanno avuto luogo a Lhasa, Xigatse e Chadmo.

I giornalisti non possono visitare il Tibet ormai da anni e, in mancanza di testimonianze dirette, la polizia di Lhasa sostiene che la situazione è estremamente tranquilla in città. Ma gli stranieri sentiti per telefono dichiarano che è stato loro proibito parlare con i giornalisti. L'ufficio del Dalai a Dharamsala, in India, afferma che nei giorni scorsi tibetani hanno protestato contro la nomina da parte di religiosi vicino a Pechino di Gyaltsen Norbu (sei anni) quale undicesime reincarnazione del Panchen Lama, seconda massima autorità religiosa del Tibet. Per reprimere le proteste la polizia ha proclamato il coprifuoco a Lhasa e Xigatse, dove sono apparsi anche manifesti contro il piccolo Norbu.

Il Dalai ha denunciato la scomparsa del lama Candrel Rimpoche, che aveva guidato fino a maggio la ricerca del Panchen, e dello stesso bambino designato. Pechino accusa Candrel Rimpoche di aver passato informazioni al Dalai Lama e di aver manipolato la selezione per scegliere un altro bimbo di sei anni, Gedhun Choechyi Nyima quale nuovo Panchen. Il Dalai Lama in un suo appello afferma: »In questo momento la vita di Gedhun Choechyi Nyima ed il suo specifico addestramento religioso sono di particolare preoccupazione per me. Egli non è stato visto in pubblico da mesi e sembra che sia detenuto da qualche parte a Pechino. Pertanto mi appello a tutti i governi e le organizzazioni religiose e dei diritti umani affinché il loro intervento assicuri la salvezza e la libertà del giovane Panchen Lama .

Quasi come nelle guerre di religione medioevali in Europa, Dali e Pechino si scambiano accuse sui reciproci Panchen. Il Dalai afferma che Norbu è figlio di due funzionari del pc del distretto di Nanchu, nel Tibet, e notoriamente i quadri del pc devono fare professione di ateismo. Pechino ieri ha risposto che Gedhun è nato prima della morte del decimo Panchen Lama, e il bhuddismo tibetano crede che i grandi lama si reincarnino in bambini nati qualche giorno dopo la loro morte. Inoltre vede nel fatto che il Dalai abbia rifiutato la prova finale (un sorteggio), istituita da un imperatore cinese nel 1792, l'evidenza della sua malafede. »Se il Dalai Lama non aveva altri reconditi motivi, perché avrebbe dovuto temere il risultato del sorteggio? si è chiesto ieri il »Quotidiano del popolo .

Pechino accusa il Lama Reinpoche di aver manipolato alcune prove, ma a questo il Dalai risponde chiedendo ai tibetani e al mondo chi ha più autorità in materia religiosa, lui stessi, Bhudda vivente, o un governo ateo? Ma la disputa non è religiosa per Pechino, e osservatori sospettano non lo sia neanche interamente per il Dalai e i suoi fedeli. Così la domanda oggi è: può la lotta tra il Panchen e l'anti Panchen infiammare il Tibet? E questa può questa fiamma divampare con più successo di quanto non accadde a Tienanmen nel 1989? Osservatori a Pechino ne dubitano. (Ansa)

 
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