amnesty international
REPUBBLICA POPOLARE CINESE
Tibet: Scomparso il bambino di 6 anni riconosciuto dal Dalai Lama
e oltre cinquanta persone arrestate in relazione alla disputa sul
Panchen Lama
18 gennaio 1996 AI Index: ASA 17/07/96
Amnesty International esprime la sua preoccupazione per la sorte
del bambino tibetano di sei anni e per la sua famiglia scomparsi
da circa otto mesi e che potrebbero essere soggetti a restrizioni
della propria liberta' da parte delle autorita' cinesi. E'
preoccupata inoltre per il fatto che Chadrel Rinpoche, abate del
monastero di Tashilunpo, e oltre 50 altre persone, laici e
religiosi, si trovino tuttora in detenzione, in relazione alla
disputa sul riconoscimento dell'11o Panchen Lama, la seconda
carica religiosa tibetana.
Il 14 maggio 1995, il Dalai Lama, il leader tibetano in esilio,
aveva annunciato che Gendun Choekyi Nyima, un bambino di sei
anni, era stato riconosciuto come la reincarnazione del 10o
Panchen Lama. Poco dopo tale annuncio Gendun Choekyi Nyima e i
suoi famigliari sarebbero stati prelevati dalla loro casa e
portati a Pechino; da allora non se ne e' avuta piu' notizia. Le
autorita' cinesi hanno contestato la legittimita' dell'annuncio
del Dalai Lama e, in novembre, hanno a loro volta riconosciuto un
altro bambino di sei anni, Gyaltsen Norbu, come 11o Panchen Lama.
Gendun Choekyi Nyima era uno dei 20 bambini selezionati dal
comitato di ricerca nominato dai cinesi piu' di sei anni fa. Il
presidente del comitato ufficiale, Chadrel Rinpoche, abate di
Tashilunpo, e' stato arrestato a maggio con l'accusa di aver
comunicato al Dalai Lama il nome dei bambini.
Le autorita' cinesi hanno successivamente convocato riunioni nei
principali circoli religiosi tibetani per tutta l'estate 1995,
per spingere a denunciare l'annuncio del Dalai Lama. In novembre,
le autorita' religiose tibetane hanno ricevuto l'ordine di
preparare discorsi e documenti di critica nei confronti del Dalai
Lama e di Chadrel Rinpoche.
Le autorita' cinesi hanno successivamente convocato riunioni nei
principali circoli religiosi tibetani per tutta l'estate 1995,
per spingere a denunciare l'annuncio del Dalai Lama. In novembre,
le autorita' religiose tibetane hanno ricevuto l'ordine di
preparare discorsi e documenti di critica nei confronti del Dalai
Lama e di Chadrel Rinpoche.
Chadrel Rinpoche e' stato rimosso dalla sua carica in luglio e
accusato di aver comunicato al Dalai Lama riguardo alla scelta
della reincarnazione. In un discorso del 24 novembre, il
presidente dello Standing Committee of the Tibet Autonomous
Regional Committee of the Chinese People's Political Consultative
Conference ha criticato direttamente il Dalai Lama e piu'
indirettamente Chadrel Rinpoche e altri monaci di Tashilunpo.
"Egli [il Dalai Lama] ha voluto annunciare arbitrariamente la
cosiddetta reincarnazione del Panchen in violazione delle
convenzioni storiche e dei rituali religiosi del buddhismo
tibetano ... Spero che diventiate un esempio nel far capire e nel
criticare i crimini del Dalai Lama, che hanno lo scopo di minare
il lavoro fatto per il riconoscimento, e degli ex responsabili
del Comitato per l'Amministrazione Democratica del monastero di
Tashilunpo collusi con il Dalai; negate assolutamente la
veridicita' della reincarnazione confermata dal Dalai ..."
In due successivi articoli apparsi sulla stampa ufficiale,
Chadrel Rinpoche e' stato criticato e accusato del "crimine" di
aver cooperato con i tentativi del Dalai Lama di "sabotare" e di
"impedire" la ricerca della reincarnazione del Panchen Lama. E'
stato inoltre accusato di aver manipolato "i rituali religiosi e
le convenzioni storiche" per far si' che Gendun Choekyi Nyima
fosse scelto come reincarnazione. Chadrel Rinpoche e' inoltre
accusato di aver mentito sull'eta' del bambino. Il 21 agosto un
portavoce del Ministero degli Esteri aveva negato che Chadrel
Rinpoche fosse stato arrestato e aveva detto che era malato in
ospedale. Amnesty International e' invece preoccupata per le
continue informazioni provenienti dal Tibet che indicano che si
trovi in detenzione dal maggio 1995.
L'agenzia Nuova Cina ha inoltre pubblicato un rapporto alla fine
di novembre, nell'apparente tentativo di screditare Gendun
Choekyi Nyima, asserendo che il bambino ha una volta affogato un
cane, indicando questo fatto come un "terribile crimine agli
occhi del Buddha" che lo rende quindi inadatto al ruolo di
importante lama. Il rapporto descrive i genitori come "noti
speculatori, perfidi e capaci di azioni sordide per fama e per
denaro", aggiungendo che non sono per nulla "religiosi, onesti e
gentili".
Verso la fine di novembre, il portavoce del Ministero degli
Esteri Cinese, Shen Guofang, ha affermato: "Non abbiamo idea di
dove si trovi il cosiddetto reincarnato indicato dal Dalai Lama".
Ha negato che Gendun Choekyi Nyima e la sua famiglia siano
rimasti in detenzione a Pechino negli ultimi mesi aggiungendo che
"non sono affatto scomparsi ne si trovano in detenzione", ma che
"dovrebbero essere nel loro luogo di origine". Amnesty
International ha ricevuto, nel gennaio 1996, notizie che
confermano che il bambino e la sua famiglia non si trovano nella
loro casa e che non hanno dato piu' notizie dal maggio scorso.
Amnesty International rimane inoltre preoccupata per la sorte di
un'altra cinquantina di persone, monaci e laici, arrestati in
seguito alla medesima controversia. Altri otto arresti avvenuti
in questi mesi le sarebbero correlati. Due donne laiche sono
state arrestate il 2 settembre 1995 in una fabbrica di tappeti
gestita dal monastero di Tashilunpo, e il 4 settembre sei monaci
sono stati arrestati per aver dimostrato fuori dal monastero.
La situazione attuale dei casi citati che si trovano in
detenzione dal maggio 1995 non e' nota, ma fra loro dovrebbero
trovarsi l'assistente di Chadrel Rinpoche, Champa Chung, Samdrup,
un commerciante di Shigatse e Gyatrul Rinpoche, un lama di
Tashilunpo. La lista degli arrestati comprende inoltre: Shepa
Kelsang, Lhakpa Tsering, Ringkar Ngawang, Ngodrup, Tenzin,
Tendor, Sherab, Tashi Dondrup, Tsering Phuntsog, Chungdag, Pema,
Penpa Tsering, Buchung, Sonam Phuntsok, Tenzin, Gendun, Lobsang
Tseten, Wangchuk, Pema Dorje, Lhakpa Tsering, Lobsang Dawa,
Tsering Gonpo, Dorje Gyaltsen (tutti monaci di Tashilhunpo) e Sil
Zhi piu' un'altra ventina di persone, monaci e laici, la cui
identita' non e' nota.
Si prega di inviare telegrammi/fax/telex/espressi o lettere per
via aerea in inglese, cinese, o nella vostra lingua, per
* esprimere la vostra preoccupazione per il fatto che Gendun
Choekyi Nyima e la sua famiglia sono scomparsi da casa nel
maggio 1995 e che si possano trovare soggetti a limitazioni
della liberta';
* chiedere alle autorita' cinesi di rendere noto il luogo dove si
trovano, che eventuali restrizioni siano immediatamente
sospese e che Gendun Choekyi Nyima e la sua famiglia siano
messi in condizione di poter tornare al loro villaggio e
vivere senza restrizioni o molestie;
* chiedere l'immediato e incondizionato rilascio di Chadrel
Rinpoche, Gyatrul Rimpoche, Champa Chung, Samdrup e della
cinquantina di altre persone arrestate in relazione alla
disputa relativa alla reincarnazione dell'11o Panchen Lama.
Gli appelli vanno inviati a:
Premier of the PRC LI Peng Zongli - Guowuyuan - 9
Xihuangchenggenbeijie - Beijingshi 10032 - People's Republic of
China
Telexes: 210070 FMPRC CN Faxes: + 86 10 512 5810
Telegrammi: Premier Li Peng, Beijing, China
Formula di cortesia: Your Excellency
Director of the State Council Bureau of Religious Affairs Zhang
Shengzuo Juzhang - Guowuyuan Zongjiao Shiwuju - Guowuyuan - 22
Xianmen Dajie - Beijingshi 100017 - People's Republic of China
Telegrammi: Director of the State Council, Bureau of Religious
Affairs, Beijing, China
Formula di cortesia: Dear Director
President of the Xizang Autonomous Regional People's Government
Gyaltsen Norbu Zhuxi - Xizang Zizhiqu Renmin Zhengfu - 1
Kang'angdonglu - Lasashi 850000 - Xizang Zizhiqu - People's
Republic of China
Telexes: 68014 FAOLT CN oppure 68007 PGVMT CN
Telegrammi: President of the Regional People's Government, Lhasa,
Xizang Autonomous Region, China
Formula di cortesia: Dear President
*- Amira V1.5 REG (Amiga) -* one world, one operating system