da Il Sole 24-ore, 9 febbraio 1996
Pechino diffida Washington dal vendere armi all'isola
Pechino. La Cina ha ammonito ieri gli Stati Uniti a non vendere armi a Taiwan, l'isola che Pechino considera una provincia ribelle. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha affermato che »gli Usa non devono vendere grandi quantità di armi avanzante a Taiwan. Così la tensione sarà eliminata . La consegna di 150 F-16 americani a Taipei è prevista per quest'anno.
Secondo informazioni non confermate provenienti da Hong Kong, la Cina inizierà domani colossali esercitazioni militari sulla costa del Fujian, di fronte a Taiwan. Lo scopo di Pechino è esercitare pressioni sull'isola, che il 23 marzo terrà le prime libere elezioni presidenziali della sua storia. La Cina ha più volte minacciato un'invasione nel caso Taiwan proclami la piena indipendenza. Formalmente Pechino e Taipei si dicono parte della stessa Cina, ma negli ultimi anni l'attivismo in politica estera di Taiwan ha suscitato le ire del Governo cinese. La pressoché certa rielezione a fine marzo del presidente Lee Teng-Hui, artefice di questa politica, preoccupa particolarmente i leader cinesi. La tensione tra Stati Uniti e Cina è emersa ieri alla conferenza di Ginevra sul disarmo. L'inviato di Washington ha criticato Pechino per i suoi esperimenti nucleari e la replica è stata immediata e risentita. »Non possiamo accettare questa logica - ha dichiarato il delegato di Pechino -. Gli Usa possiedono il più gros
so arsenale atomico del mondo e non hanno alcun diritto di darci lezioni .