(Il Gazzettino di Pordenone - pag. 2 - 5 marzo 1996)
Sono piu' di trecento i sindaci di tutta Italia - e la stessa
presidenza dell'ANCI, l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia -
che domenica prossima isseranno la bandiera tibetana in segno di
solidarieta' e per manifestare il proprio dissenso contro
l'invasione del territorio tibetano da parte della Cina.
Credo non sia necessario ricordare al Sindaco di Pordenone che
tale gesto non ha connotazioni politiche di parte e partitiche
(non ha nulla a che vedere con le elezioni politiche in Italia), e
che sono la stessa Unione Europea, le Nazioni Unite, gli Stati
Unuiti d'America e centinaia di organizzazioni mondiali, dal mondo
studentesco universitario a quello dell'associazionismo, ad aver
condannato, con risoluzioni e iniziative nonviolente la
metodologia violenta e il genocidio adottati dall'esercito cinese
nei confronti dei cittadini tibetani.
Auspico che anche a Pordenone, il giorno 10 di marzo, possa
sventolare la bandiera tibetana.
In tal modo, anche la citta' capoluogo della nostra provincia si
potra' unire a questa catena mondiale di solidarieta' che alle
soglie del 2000 si schiera a favore di un popolo duramente provato
e costretto all'esilio, in nome del diritto internazionale e del
quieto vivere, civile e pacifico tra le nazioni del mondo intero.
I cittadini che intendono aderire all'iniziativa possono
acquistare, telefonando alla sede del Partito Radicale (tel.
06/689791), referente per l'Italia, la bandiera tibetana ed
esporla alla propria finestra il 10 di marzo.
Alessandro Depetro