Penso che sia stato un grande successo sia sul piano qualitativo sia sul piano quantitativo.Sarebbe bene che tutti, sia coloro che c'erano sia quelli che sono rimasti a casa (spero esponendo la bandiera tibetana), nei prossimi giorni esprimessero le loro valutazioni.
Per quanto mi riguarda cercherò anch'io di farle. Fin da adesso comunque mi sento di dire che gli ottomila di Bruxelles dovranno essere non tanto il punto di arrivo di una grande mobilitazione ma il punto di partenza di un vero e possibile movimento di massa per la libertà in Tibet. L'indipendenza del paese delle Nevi e la democrazia in Cina sono un obiettivo possibile.
Piero Verni