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Partito Radicale Roma - 2 aprile 1996
PECHINO »PUNTA ALLA WTO: RIDOTTE LE TARIFFE ALL'IMPORT

Il Sole 24 ore, 2 aprile 1996, pag. 9

Primi passi della Cina verso la convertibilità del renminbi.

Pechino. La Cina fa la voce grossa sul fronte militare, ma con l'altra mano offre un ramoscello d'ulivo su quello economico. E così ieri sono entrati in vigore i nuovi regolamenti che rendono effettivo il drastico taglio di più si un terzo del livello medio delle tariffe sulle importazioni e che prevedono i primi timidi passi di un piano di lungo termine che punta alla piena convertibilità del renminbi yuan.

Lungi dall'eliminare ogni ostacolo, l'apertura sul fronte tariffario è mirata a ottenere l'adesione all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), dimostrando l'impegno di Pechino nella liberalizzazione di un'economia ancora fortemente controllata dallo Stato. I cinesi hanno ridotto le tariffe su 5mila prodotti (pari al 76% di tutti i beni sottoposti a barriere), con un calo della tariffa media dal 35,9 al 23 per cento. Rimane invece molto confusa la situazione per quanto riguarda il contingentamento di alcune importazioni agricole. I contrasti a livello di Governo centrale hanno ritardato la pubblicazione dei dettagli sulle variazioni delle quote. Ma appare certo che i contingenti rimarranno su almeno 34 prodotti, ritenuti ancora particolarmente sensibili.

Le riduzioni delle barriere doganali sono state concentrate su quei settori, come materie prime e alta tecnologia, di cui i cinesi hanno più bisogno, mentre le tariffe su beni di consumo e prodotti di lusso sono rimaste sostanzialmente invariate. Alcune arre-chiave, come l'industria automobilistica, rimangono così ben protette: sulle auto di grossa cilindrata la tariffa cala dal 150 al 120%, mentre per le utilitarie scende dal 110 al 100 per cento. Nonostante gli sforzi della Cina, i negoziati a Ginevra per l'ingresso nella Wto sembrano ancora ben lontani dalla conclusione, anche se ieri sir Leon Brittan ha sollecitato tutti a superare l'impasse attuale per evitare che dalla neonata Organizzazione mondiale del commercio rimanga esclusa »una delle potenze economiche più importanti e in rapida espansione .

Pechino ha inoltre avviato una prima parziale apertura del mercato dei cambi, primo passo di un cammino che punta ad arrivare alla piena convertibilità del renminbi entro il luglio '97, quando Hong Kong tornerà sotto la sovranità cinese. I nuovi regolamenti entrati in vigore ieri permettono infatti alle società con partecipazione straniera di acquistare valuta estera ma solo se hanno conti correnti presso determinate banche, mentre le banche straniere potranno vendere renminbi per conto di società estere. Le società non dovranno quindi più passare per i "centri di cambio" locali, dove le transazioni in valuta erano soggetti alla disponibilità di valuta. Il programma, già annunciato all'inizio di marzo, sarà per il momento attuato però solo a Shanghai, Shenzhenm, Dalian e nella provincia di Jiangsu.

Le misure faciliteranno le cose alle società con partecipazione straniera, facendo maggior ricorso al più efficiente sistema bancario, ma alcune fonti occidentali a Pechino hanno sottolineato che non saranno seguite da riforme più ampie di tutto il sistema valutario. Sempre da ieri, però, la Cina ha eliminato l'esenzione fiscale sui beni capitali importati per le joint-venture a capitale straniero, una misura che potrebbe provocare un aumento di almeno un quarto dei costi di un investimento tradizionale.

PECHINO »PUNTA ALLA WTO: RIDOTTE LE TARIFFE ALL'IMPORT

Il Sole 24 ore, 2 aprile 1996, pag. 9

 
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